Da anni ormai il torneo di Madrid si sta distinguendo per un’organizzazione mai propriamente di livello nei confronti del tabellone femminile, un WTA 1000 trattato nel vero senso di evento di contorno provato più e più volte da quando il proprietario era Ion Tiriac a ora con Feliciano Lopez a direzione del combined forse più chiacchierato della stagione.
Da quando l’allungamento del torneo ha riguardato anche gli uomini, con entrambi i tabelloni passati a 96 tennisti, non è mai passata quella sensazione di gestione completamente approssimativa del torneo femminile. Il problema vero è aver tenuto, per il terzo anno consecutivo, la seconda semifinale come ultimo match della sessione serale del giovedì, con gli ultimi due anni in cui la partita è cominciata dopo le 23 in un’atmosfera quasi surreale per l’importanza del match e la pochissima gente rimasta sugli spalti mano a mano che si arrivava alla fine. Ci vuole una buona faccia tosta a rimarcare come il pubblico per il femminile sia poco, se il torneo per primo ammazza l’attrattiva.
Quest anno, si sono superati anche nelle prime giornate. E non era facile. Le qualificazioni del torneo femminile sono cominciate di lunedì, mentre il tabellone principale di martedì. Questo comportava che, con i diversi match della parte alta dove le qualificate che non potevano essere disputati martedì, si creava un sovraffollamento inutile e dannoso per chi come Sara Errani avrebbe dovuto giocare quattro giorni consecutivi. Lunedì il primo turno di qualificazioni, martedì il secondo, mercoledì il primo turno del tabellone principale, oggi il secondo. Con le battaglie di due ore e 45 minuti circa vinte tra martedì e mercoledì, e una programmazione che oggi la rivedeva in campo a inizio pomeriggio, le energie per affrontare Beatriz Haddad Maia erano davvero scarse.
Sarebbe stata una partita davvero difficile a priori, ma con questo sforzo è diventata proprio proibitiva e i primi 20 minuti dell’azzurra lo han dimostrato. Non c’era brillantezza nelle gambe che invece dovevano aiutarla a reggere un ritmo da top-15 e di un’avversaria che al contrario di Caroline Wozniacki conosce piuttosto bene la terra battuta tanto da aver raggiunto un anno fa la semifinale al Roland Garros. Immediato il 5-0 di vantaggio soltanto dimezzato fino al 5-3 da una prima fase positiva di Sara che non riusciva però a riprendere le sorti del parziale. Nel secondo Errani riusciva a rimanere agganciata nel punteggio nei primi game, cercando come ieri qualche soluzione in più per togliere la brasiliana da una posizione di comfort in campo. Purtroppo per lei, sul 2-2 l’ex top-10 ha strappato per la prima volta la battuta nel parziale e continuando a spingere sul 4-2 ha trovato anche un secondo break che ha chiuso la pratica.
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