Aryna Sabalenka è riemersa da una situazione che definire disperata, sportivamente, è poco. Sul 5-4 e 40-0 al servizio nel terzo set per Peyton Stearns, che stava conducendo la partita della vita giocando a un livello e una determinazione straordinaria, tutto sembrava finito all’esordio del WTA 1000 di Indian Wells, come accaduto anche a Dubai, col rischio di una seconda sconfitta consecutiva dopo il titolo all’Australian Open ormai materializzatosi.
La numero 2 del seeding, in qualche modo, non ha mai perso la forza di volontà nel credere di poter risalire anche da quella situazione, cancellare un quarto match point, rientrare da 5-6 e servizio per l’avversaria poco dopo, riprendersi da un 6-3 divenuto 6-6 nel tie-break e trovando la chiusura alla quarta chance con anche il timore per una caviglia sinistra su cui è finito il peso del corpo in un tentativo di recupero nelle concitate fasi finali.
Un 6-7(3) 6-2 7-6(6) incredibile sotto tanti aspetti, perché se l’idea di una Stearns che dava abbastanza da fare a Sabalenka era prevedibile, diverso il discorso per vederla così competitiva lungo tre ore di gioco, meritando probabilmente la vittoria più della sua avversaria almeno fino a quel 5-4 e 40-0. Ma non basta. In maniera completamente irrazionale, queto sport ha ribaltato il copione della partita almeno quattro volte prima della stretta di mano. Aryna ha sofferto tantissimo il top spin e la pesantezza di palla della texana che le hanno dato un fastidio enorme. Le condizioni californiane in serata, la lentezza estrema del campo, le palline che si deteriorano subito, lo scambio che si allunga sempre più. È vero che Aryna ha fatto finale un anno fa e che ormai può fare risultato ovunque, ma qui possono forse materializzarsi le giornate più dure.
Oggi dopo il primo set perso sembrava aver trovato una via per girare la partita senza troppi affanni, tra il calo di Stearns al servizio e una maggiore carica e qualità da parte sua, ma l’inizio del terzo parziale ha rimesso tutto in equilibrio. Un paio di bei game al servizio tenuti dalla statunitense e di colpo tutto si rianimava. Due palle break cancellate da Peyton sul 2-3 portavano la partita alla volata finale e sul 4-4 la statunitense saliva 0-30 con un ottimo passante in corsa di dritto che diveniva palla break grazie a uno dei vari doppi falli della numero 2 del mondo sul 30-30 e un successivo dritto in corridoio mandava la numero 67 a servire per il match. 15-0, 30-0, 40-0. Il tutto con relativo agio, il pubblico ormai completamente schierato per lei e la vittoria più importante della carriera da prendere.
Il servizio sul primo match point non è stato affatto male, ma la risposta molto profonda di Aryna l’ha ricacciata indietro e il successivo rovescio vincente ha cominciato a distruggere le certezze. 40-30 con un’altra buona risposta, su un servizio però più trattenuto e poi 40-40 con una palla abbastanza debole di rovescio affossata sotto rete. Sul quarto Stearns ha ben poco ancora da recriminarsi, perché aveva pure trovato l’angolo abbastanza stretto sulla diagonale di rovescio ma Sabalenka si è salvata con uno slice di rovescio finito con molta profondità sul lungolinea. Sul 5-5, poi, altro romanzo: Stearns tornava avanti 15-40, Sabalenka prendeva la parità con due ottimi servizi e nella lunga serie di vantaggi ha pure preso uno spavento quando in un tentativo di recupero laterale sul dritto ha messo male la caviglia sinistra, si è impuntata il piede e ha messo sopra il peso del corpo scivolando. Si è ripresa, grazie anche all’adrenalina, e quello sarà da valutare nei prossimi giorni, però si è un po’ destabilizzata e al termine di un lungo game ha perso nuovamente la battuta.
Sul 6-5, Stearns è andata per la seconda volta a servire per il match ma ha gestito malissimo la nuova occasione con un atteggiamento molto più passivo. Arrivate al tie-break, il doppio fallo iniziale di Sabalenka non ha cambiato la situazione perché Peyton con tutte le occasioni che son passate era sempre più in bilico e sull’1-1 ha perso il primo minibreak. Aryna è arrivata fino al 6-3, lì dove l’avversaria è tornata a colpire meglio col dritto e a far male fino al 6-6. Alla fine, alla quarta chance, un rovescio non incisivo ha lasciato la numero 2 del mondo libera di aggredire e “sfondare”, lasciando andare un urlaccio di rabbia, gioia e nel tentativo di sfogare la paura accumulata. Giocherà al prossimo turno contro Emma Raducanu, che a inizio giornata ha approfittato del ritiro di Dayana Yastremska sul punteggio di 4-0 per la britannica.
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