Dopo le quasi tre ore tra Victoria Azarenka e Yulia Putintseva, il torneo femminile ha regalato un altro quarto di finale tiratissimo nel WTA 1000 di Miami. Elena Rybakina, al rientro dopo circa un mese di pausa, si è imposta con un ultimo game glaciale contro Maria Sakkari, ancora una volta nelle vesti di generosissima tennista costretta a perdere una partita veramente dura da digerire.
7-5 6-7(4) 6-4 in due ore e 40 minuti di lotta vissuta fin dai primi game sul filo dell’equilibrio. Un 50-50 vero, poco spettacolare nel primo set e accesosi di fatto sul finale di secondo quando la greca ha cancellato i primi match point della sua serata. La kazaka stava per vanificare tutto dopo essersi vista costretta a un ulteriore set, in una fase dove fisicamente sembrava sempre traballante apparendo scarica in diversi momenti e con anche qualche apparente fastidio alla caviglia sinistra che sembrava palesarsi nella prima metà del secondo parziale.
Di fatto, sia nel primo che nel secondo set a fare la differenza è stata la resa sulla seconda palla di servizio di chi poi ha perso la frazione. Sakkari era al 42% nel primo, Rybakina addirittura crollata al 33% nel secondo. Elena era riuscita a imporsi nel primo parziale proprio nel dodicesimo game, lì dove Maria aveva cominciato subito con un dritto volato via e proseguito con un doppio fallo, fino all’errore conclusivo. Nel secondo c’era stata la reazione immediata della greca, ma era mancato il colpo decisivo sul 4-2 e 15-40: un ace e un servizio seguito da un colpo vincente portavano Rybakina sulla parità, le davano modo di respirare e nell’ottavo gioco Sakkari andava incontro a un nuovo blackout. Sul 4-4 la numero 4 del seeding aveva uno dei migliori game al servizio del parziale e sfruttava l’inerzia per continuare a mettere pressione col proprio dritto, con cui si guadagnava due match point consecutivi. Il primo è quello che le stava costando tutto: il rovescio dal centro del campo verso l’incrociato, su una palla senza peso, messo sotto al nastro.
Rybakina ha pensato a lungo a quel colpo, perdendo il game e rischiando di subire un break pesante subito dopo. Aveva completamente perso efficacia da quel lato ed appariva sempre più incerta quando non riusciva a mettere in campo la prima di servizio, fattore che ha caricato ancor di più una Sakkari esplosiva ed efficace a sua volta nell’aggredire ogni occasione possibile, prendendosi così meritatamente il tie-break. E in una situazione così, con la grande chance sfumata per una giocatrice sì favorita per classifica ma che appariva in riserva a livello generale, lo spazio per far male c’era. Da qui nascono, per lei, i rimpianti di pochi errori ma davvero importanti nelle prime fasi del set decisivo: sull’1-0 e 15-15 ha commesso un brutto errore proprio sotto rete che poteva darle un 15-30; sul 2-1 e 15-0 ha fallito una risposta di dritto su una seconda palla giocabile, dopo averne fatte a decine di aggressive ed efficaci nei game precedenti; sul 3-2 e 0-15, quando ha costretto Rybakina a scambiare solo col rovescio incrociato mostrandone le difficoltà a ritrovare quel colpo, costringendola a uno slice abbastanza rustico per cambiare lato e avere il dritto per spingere ma prendendo il nastro. Forse l’ultimo è il più grave, perché era il punto che doveva darle un doppio vantaggio invece si è spenta.
Sul 3-3, game chiave, Rybakina ha cominciato a far girare il dritto come piace a lei e con tre ottimi punti è andata rapidamente 0-40. Abbastanza a sorpresa, per l’andamento fin lì, ma alla fine ha pagato. C’è voluta una quarta palla break, ma il vantaggio è arrivato con una Sakkari tornata un po’ troppo a rischio di strappare i colpi, irrigiditasi. La kazaka ha tenuto la battuta e sul 5-3 ha avuto altri due match point. Sul primo ha fatto un raro cambio in lungolinea col rovescio che sembrava definitivo ma la greca si è esaltata prima nella difesa e poi nel passante mentre sul quarto match point concesso ha giocato un ace di seconda al centro che ha contribuito a riaccendere speranze in lei e creare pensieri alla numero 4 del seeding, costretta così a un delicatissimo cambio campo. E per non farci mancar nulla, il primo punto del decimo game è un ottimo scambio sulla diagonale di rovescio e dritto vincente in lungolinea di Sakkari. Da quello 0-15: prima vincente, ace, ace, prima vincente. In un amen è sparito tutto.
Rybakina, sfinita, ha fatto anche capire all’intervistatore in campo che stasera proprio non ne aveva per rispondere alle tre domande che generalmente arrivano per la televisione e Andrew Krasny, con ottima comprensione del momento, ha chiuso direttamente dopo la prima. Elena ora avrà tanto bisogno di riposo e giovedì tornerà in campo contro Victoria Azarenka, riproponendo quella semifinale dell’Australian Open 2023 vinta dalla kazaka 7-6 6-3.
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