68 minuti e Iga Swiatek ha portato a termine il proprio esordio nel WTA 1000 di Miami. Reduce dalla vittoria a Indian Wells, la numero 1 del mondo ha approcciato questo nuovo torneo forse per la prima volta in stagione con i favori del pronostico anche oltre le prime rivali, che siano Aryna Sabalenka o Elena Rybakina, entrambe al momento impegnate con altre questioni.
La polacca poteva rischiare qualcosa nel suo primo match in Florida, tra le condizioni diametralmente opposte rispetto alla California e l’avversaria che risiede nel girone delle “peggiori” (sportivamente parlando) per lei come Camila Giorgi. Rifacciamoci alle parole di Maria Sakkari dopo la finale di domenica scorsa: “Non puoi stare al suo gioco, hai zero chance così. Devi essere ultra-aggressiva”. Camila, scivolata fuori dalle prime 100 WTA dopo un inizio negativo di 2024, aveva le possibilità di fare ben più di due game ma l’iniziale doppio break di vantaggio regalato e il calo sul finire di match hanno cancellato le speranze.
È finita 6-1 6-1 per Iga, malgrado oggi si sia impegnata soprattutto a giocare in maniera solida. 57 punti complessivi vinti per Swiatek, 38 sono stati regalati dall’azzurra. E si è visto che la polacca non è ancora a suo agio sotto l’aspetto del gioco. Di fatto, fin dal primo turno di battuta ha dovuto lottare contro un lancio di palla imperfetto e che le dava problemi soprattutto dal lato destro. Da qui, anche, una percentuale che per larghi tratti del match faceva fatica a superare il 50%, ma capitalizzando circa un 70% dei punti giocati con la seconda aveva comunque un salvagente importante a cui appellarsi.
Giorgi ha concesso il primo break con quattro doppi falli, Swiatek ha capitalizzato con un game ai vantaggi e ha raddoppiato per il 3-0 con altri due doppi falli per l’azzurra che, sotto 1-4, ha avuto poi l’unica vera chance di recitare una parte nel match. Dritto e risposta funzionavano, ma dallo 0-40 non è riuscita a capitalizzare: rovescio vincente per Swiatek, dritto appena lungo in contropiede, prima di servizio al corpo, poi sulla quarta palla break di nuovo Iga ha preso il comando dello scambio facendo correre Giorgi prima di chiudere il game con un’ottima seconda in kick a uscire.
Iga è parsa pensare spesso, al di là di tenere la palla viva, a prendere ogni minima occasione che Camila “concedeva” con un palleggio a ritmo non forsennato per muovere il gioco. Piazzamenti di buon livello sempre cercando di spostarla lungo il campo e forzare il colpo di Giorgi. Sul 5-1 prendeva un terzo break che chiudeva il set e le dava anche il piccolo ma simbolico vantaggio, soprattutto per una come lei a cui piace essere avanti da subito, di servire per prima. Il livello di Swiatek continuava a mantenersi buono ma senza picchi. Faceva però molto bene quello che serviva per portare il punto a casa, attenta nei momenti “cruciali” (se così si può dire di un match dominato nel punteggio) e che dal 2-1 ha via via raccolto sempre più punti contro un’avversaria che perdeva campo e spinta. Giorgi ha concesso un nuovo break nel quarto game e correva sempre più, perdendo campo rispetto alla linea di fondo. Sull’1-4 si è tirata su bene da 15-40 ma non ha chiuso sulla palla game e il nono doppio fallo dava la palla break del 5-1 per l’avversaria, che chiudeva abbastanza comodamente la pratica.
Per Swiatek, questo livello è andato bene oggi ma ora potrebbe non bastare perché sarà di nuovo di fronte a una giocatrice che l’ha già battuta in stagione e anche a Indian Wells sembrava avviata a un primo set quasi dominante prima che il ritorno della polacca girasse interamente il copione. Linda Noskova, però, è un’avversaria che ha le qualità giuste per un cemento più veloce di quello californiano e se riuscisse a contenere gli errori e al tempo stesso Iga non salire più di tanto nel livello, la situazione si farebbe equilibrata.
Per le italiane, dunque, l’unica rimasta è Jasmine Paolini che oggi ha portato a termine l’incontro cominciato nella giornata di venerdì contro Katie Volynets e vinto, lottando, per 7-6(7) 7-5.
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