Sara Errani si è presentata ai microfoni dopo la sconfitta per 6-3 6-1 contro Naomi Osaka nel primo turno del WTA 1000 di Indian Wells. Ecco un estratto delle dichiarazioni rilasciate dalla romagnola:
Sulla partita e il ritorno sul centrale: “È stato bello. Oggi prima del match ho riguardato quando avevo giocato. Con la Jankovic era il 2010, non so se con la Clijsters era prima o dopo. Credo il 2014, sono passato 14 anni. Bello, davvero. Peccato per il match, però bello”. Come tattica, era tutto molto condizionato dal vento: “Sicuramente c’era un vento incredibile da un lato, quindi a favore cercavo di metterla dentro perché il vento la tirava tanto via. Il gioco era di alzarle tanto sul rovescio e darle fastidio così. Peccato perché lei ha cominciato a sbagliare tanto ma non sono riuscita a tenere quel game al servizio a favore di vento sul 3-2. In quel momento per me il break era quello: tenere un game controvento. Ho avuto un 40-15, sul 40-30 lei ha preso mezza riga, poi ero 0-30 e non ho sfruttato due chance di break… Peccato quei due game lì ma anche nel secondo set… ho avuto due palle per andare 2-0, due per andare 2-1, una per andare 2-2. Non le ho sfruttate, lei nel secondo set si è tranquillizzata, ha alzato un po’ il livello… Nel primo set ha fatto tanti errori, ha un gioco che col vento fa fatica. Tira uguale a favore come contro, per cui se non stai attenta puoi far fatica. Peccato, risultato forse più netto di quello che è stata la partita, per me”.
Sulla propria situazione con ormai 37 anni sulle spalle: “Rispetto ad altri anni gioco con più tranquillità. Vedo la partita più come una partita di tennis, come tattica, cosa fare e non fare. Anni fa forse era più questione di vita o di morte, ora è diverso. Ovvio che ora la mia priorità è il doppio, per entrare alle Olimpiadi che sono sempre un mio sogno, però sto giocando bene e ho vinto belle partite. Questa sarebbe la quinta Olimpiade, speriamo. Purtroppo con Paolini siamo rimaste qui due fuori, a Miami siamo ancora due fuori… Vediamo, ho chiesto una wild-card ma in generale ora voglio pensare molto al doppio per alzare il mio ranking. Jasmine è una spugna, ha voglia di imparare, capire, crescere. Questo è pazzesco. Appena può mi chiede, parliamo tanto, anche dei suoi singolari. Mi piace aiutarla, è una persona pazzesca oltre che una grande giocatrice. Ha modo di crescere ancora tanto”.
Infine, un pensiero a un possibile ruolo dopo che appenderà la racchetta al chiodo: “Io allenatrice? Chissà, mi piace, mi piace aiutarle. Jasmine, Lucia… Cerco di rendermi utile quando posso. Credo di avere esperienza e di poter dare sensazioni oltre al loro modo di giocare. Perché no, vedremo”.
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