Jannik Sinner si è presentato alla stampa dopo la convincente vittoria al secondo turno dell’ATP Masters 1000 di Indian Wells contro Thanasi Kokkinakis. L’altoatesino, vincitore 6-3 6-0, attende ora uno tra Borna Coric e la testa di serie numero 25 Jan Lennard Struff. Queste le sue parole:
Alla domanda se si sentisse in una di quelle fasi dove un atleta può sentirsi imbattibile, Sinner ha risposto: “No, sono solo ben preparato. Ho lavorato tanto per essere in questa posizione, vincere un torneo Slam, questo è il sogno di tutti penso. Poi il tour continua, vieni qui, condizioni completamente diverse, e devi pensare a qualcosa di nuovo. Siamo arrivati qui un po’ prima del previsto, mi son sentito meglio giorno dopo giorno. Ogni tanto c’è vento, poi si ferma. Non è facile, e in ogni circostanza devi essere pronto”.
Sulla tranquillità e sull’ordine mostrati in campo: “Io sono uno che lavora tanto, e che lavora in modo molto preciso in qualsiasi cosa che faccio. Però facendolo tutti i giorni ci possono anche essere quei momenti dove ti rilassi un pochettino, però devi anche conoscere il momento in cui farlo. Ora conosco molto meglio me, il mio team, riusciamo a capirci con gli sguardi. Sicuramente quando mi sento bene in partita faccio qualcosa in più per cambiare il mio gioco, come può essere un serve&volley, uno slice in più. Diciamo però che spingo me stesso per farlo perché so che in futuro questo mi potrebbe aiutare per essere un pochino più imprevedibile in campo. Credo che questo mi potrà far diventare un nuovo giocatore. Ora sto facendo cose molto bene, spesso la semplicità è la cosa migliore però poi più si alza il livello più devi essere imprevedibile. Per questo più fai cose prima, in allenamento, più diventano naturali in partita. Per il resto mi son sempre divertito, solo che non sapevo mai se far vedere o meno le mie emozioni. Adesso che lo faccio non c’entra di vincere o di perdere, ma ti senti meglio se ti liberi. Anche questo sarebbe anche un consiglio per i ragazzini. Questo è uno sport di divertimento: giochi una partita, non giochi per la vita. Diciamo che da quel punto di vista ho fatto un bel passo in avanti”.
Sulla questione palline, che spesso a Indian Wells sono soggette a critiche ma negli ultimi mesi la vicenda ha cominciato ad avere più rilevanza anche a causa degli infortuni di vari atleti: “No non voglio dare nessun giudizio sulle palline, sui campi… Credo che come ho sempre detto le situazioni a prescindere sono sempre diverse ogni settimana, o anche ogni giorno perché oggi fa caldo, domani fa più freddo, la palla è più pesante. Però diciamo non voglio dire niente su un giudizio generale delle palle o del campo, no”.
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