Non è stata una giornata facile fin qui per le protagoniste più attese del WTA 1000 di Dubai, con le big che hanno fatto fatica ad avere continuità di rendimento ma in attesa dei match serali soltanto Aljona Ostapenko può considerarsi come la vera sorpresa in negativo. La lettone, che in stagione aveva perso solo tre partite e tutte contro Victoria Azarenka, si è fatta prendere troppo dal nervosismo e dalla fretta, buttando alle ortiche una grande occasione contro Anna Kalinskaya, proveniente dalle qualificazioni.
La russa si è imposta 6-4 7-5, rimontando da 1-4 nel primo set e cancellando una falsa partenza nel secondo, aiutata comunque dai tanti errori di un’avversaria oggi abbastanza negativa nel gioco come nell’atteggiamento. Contro di lei, adesso, Coco Gauff. E la numero 3 del seeding è molto distante da un buon livello. Lo si era visto a Doha, lo si sta rivedendo anche qui con due vittorie abbastanza laboriose e complesse. Oggi in particolar modo, con un 2-6 6-4 6-3 contro Karolina Pliskova accompagnato anche da una sfuriata contro l’arbitro in occasione di una decisione (errata, va detto) a metà del secondo parziale quando il punteggio era 4-2 in suo favore e 40-40, quando una prima di servizio non risposta dalla ceca è stato giudicato buono dal giudice di linea ma corretto fuori dal giudice di sedia che non considerava la sua chiamata come tardiva, e quindi non voleva dare il punto alla statunitense.
Lui era nel torto e Gauff si è arrabbiata con il suo atteggiamento nella discussione nata al punto da essere quasi in lacrime. Coco voleva il supervisor in campo che le spiegasse la regola, perché ripeteva al giudice di sedia (Pierre Bacchi) che lui non la conoscesse. Bacchi la bloccava dicendole che fosse tutto inutile perché tanto la chiamava restava e per lui non era stata chiamata dopo la risposta di Pliskova. “La vuoi smettere di fermarmi ogni due secondi?” ha urlato la statunitense, o anche: “è un mio diritto chiamare il supervisor, perché non me lo concedi?”, “tutti qui hanno visto che era una chiamata tardiva, solo tu. Solo tu!”. Dopo svariati minuti di polemica Coco è riuscita a staccare la spina dicendogli che a fine partita avrebbero riguardato insieme il punto, e che lui le avrebbe dovuto fare una bella dichiarazione di scuse.
Fin lì, era una Gauff veramente negativa nel linguaggio del corpo, che si traduceva in otto doppi falli nei primi tre game e tantissimi errori con un dritto veramente fragile. Karolina non stava eccellendo nel proprio livello, ma faceva tutto bene per tenerla in difficoltà e dominava il primo set. Non era così brillante però all’inizio del secondo e lasciava, con qualche errore di troppo, che l’avversaria allungasse fino al 4-1. Dopo quella mega discussione si è ripariti e malgrado il 5-2 Gauff non ha saputo chiudere il parziale col servizio, approfittando però in risposta di una ceca che non riusciva ad alzare l’intensità. Si è così arrivati al set decisivo, lì dove il punteggio è rimasto in bilico fino al 4-3 per la statunitense, che al terzo break point ha trovato il dritto vincente e ha chiuso poi al terzo match point.
È dovuta ricorrere a un terzo set anche Elena Rybakina, che però ha avuto di fronte un’ottima avversaria. Magdalena Frech, anche lei proveniente dalle qualificazioni, si è arresa soltanto 7-6(5) 3-6 6-4 facendo una figura dignitosissima. L’inizio di 2024 della polacca è in qualche modo speciale: aveva perso le prime 23 partite di fila contro top-20, poi all’Australian Open ha superato Caroline Garcia, qui si è imposta all’esordio contro Ekaterina Alexandrova e oggi ha tenuto in bilico fino all’ultimo punto la kazaka che ha dovuto sudare parecchio per trovare equilibrio nel suo gioco, anche lei come Iga Swiatek abbastanza segnata dalle fatiche recenti, e ci sono stai per lei 57 errori gratuiti. Per “fortuna”, e bravura, Rybakina ha fatto comunque segnare 60 vincenti che l’hanno tenuta a galla perché di fronte aveva un’avversaria che giocava davvero bene. Senza potenza nel braccio, ma giocando tutto di timing, trovava precisione e qualità per lunghi tratti del match. Con anche un po’ di rimpianti per un primo parziale dove serviva sul 5-3 ed era avanti 5-2 nel tie-break. Ha chiuso il secondo parziale con ben 12 vincenti e solo due errori non forzati, sembrando spesso padrona del campo ed esaltandosi con vincenti di bella fattura. Nel set decisivo, però, Rybakina ha cominciato con un altro piglio e pur sbagliando in più occasioni trovava molti più vincenti, soprattutto col rovescio incrociato, e non ha più concesso nulla con la battuta, trovando il break decisivo proprio sul 5-4.
Sarà dunque lei ad affrontare Jasmine Paolini ai quarti di finale, mentre l’altro quarto di finale della parte bassa vedrà di fronte Marketa Vondrousova (6-2 6-2 contro Liudmila Samsonova) e Sorana Cirstea, che ha rimontato Donna Vekic chiudendo 3-6 6-3 7-5 con la croata che ha servito per il match sul 5-3.
Risultati
[1] I. Swiatek vs [15] E. Svitolina
A. Potapova vs [6] Zheng Q.
[4] C. Gauff b. Ka. Pliskova 2-6 6-4 6-3
[Q] A. Kalinskaya b. [9] A. Ostapenko 6-4 7-5
J. Paolini b. [8] M. Sakkari 6-4 6-2
[4] E. Rybakina b. [Q] M. Frech 7-6(5) 3-6 6-4
[7] M. Vondrousova b. [12] L. Samsonova 6-2 6-2
S. Cirstea b. D. Vekic 3-6 6-3 7-5
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