Sono state le due grandi deluse di gennaio, con un Australian Open ben al di sotto delle loro attese, e così alla prima (grande) chance eccole entrambe arrivare fino alla finale. Il WTA 1000 che inaugura il 2024, a Doha, vedrà di fronte Iga Swiatek ed Elena Rybakina, per la quinta volta l’una contro l’altra in confronti ufficiale, la prima in un match che vale un trofeo.
La giornata di venerdì non ha prodotto stravolgimenti rispetto a quelli che erano i pronostici, anche perché Karolina Pliskova ha dovuto alzare bandiera bianca ancor prima di scendere in campo. La ceca, che sarebbe stata chiamata alla nona partita in nove giorni, ha patito gli effetti di questo folle tour de force e ora deve pensare alla propria spalla: ha comunicato che domani (sabato) avrà in programma delle lastre per capire l’entità del problema. Si potrebbe anche dire che la programmazione WTA sia in questo caso assolutamente insensata, perché con Doha che disputa la finale al sabato e un tabellone con sei partite in programma per chi non gode di un bye all’esordio logicamente viene tutto oltremodo compressato e non c’è la possibilità di offrire vero riposo. Per chi come Pliskova proveniva da Cluj, in Romania, la schedule è stata tremenda.
Si è fatto un gran parlare di questo incredibile tour de force e lei veniva giustamente esaltata per la caparbietà con cui riusciva a vincere partite pur sembrando a pezzi già da lunedì/martedì, ma il retro della medaglia è che il circuito dovrebbe operarsi per proteggere meglio le proprie giocatrici. Soprattutto quando il problema si verifica in maniera costante negli anni: famosa, in tempi pre-covid 19, era la serie Tokyo (o Seoul) e poi l’accoppiata di ‘1000’ Wuhan-Pechino.
In tutto ciò, Swiatek conquista una nuova finale senza giocare e domani avrà di fronte forse l’avversaria più difficile per lei. Rybakina, ancor più di Aryna Sabalenka, è capace di darle tanto fastidio. Può anche essere una questione mentale: la polacca sa cosa deve fare per mandare in difficoltà la bielorussa, avendola battuta tra terra rossa e cemento (certo, riuscirci è un altro passo non sempre fattibile, ma il 2023 ha insegnato anche questo), mentre la kazaka da quando è diventata giocatrice di vertice sembra avere le armi adatte per avere la meglio. Al di là del servizio probabilmente migliore che c’è nel tour femminile a oggi, Elena viene spesso poco considerata per la qualità dei suoi spostamenti, forse anche a “causa” della sua stazza. Invece, quando sta bene, ha una leggerezza nello spostamento laterale che spesso ha ribaltato gli scambi che Swiatek predilige, quando lascia viaggiare i suoi colpi verso gli angoli. Rapida, potente, la campionessa di Wimbledon può tenere molto bene la diagonale di rovescio arpionando quella palla e rigiriando il punto a suo favore. Senza considerare poi come quel dritto possa far male alla polacca che avrà poco tempo per organizzarsi.
Guardando ai loro precedenti, delle tre sconfitte di Iga nel 2023 almeno due possono essere considerate “particolari”: a Indian Wells ha giocato con il problema alle costole emerso al turno precedente, a Roma le sfuggì la vittoria nel secondo set ma l’infortunio alla gamba levò di mezzo un terzo set molto incerto. Rimane però la sensazione che Rybakina sia probabilmente la più temibile da Swiatek, e il suo torneo è stato abbastanza tranquillo, senza subire più di tanto le possibili fatiche della settimana di Abu Dhabi. Nelle ultime tre uscite in Qatar, Elena ha più avuto fastidi nel mantenere alto il livello che un vero problema relativo alle avversarie: agli ottavi contro Emma Navarro ha dovuto giocare un terzo set per un blackout sul 6-1 6-6 (4-0), contro Leylah Fernandez ha corretto un inizio difficile grazie al proprio gioco entrato pienamente in ritmo e togliendo progressivamente tempo alla canadese, oggi contro Anastasia Pavlyuchenkova ha dominato fino al 6-2 5-1 prima di complicarsi un po’ la vita non chiudendo sul 5-2 e 30-0 e offrendo anche una chance di 5-5 nel decimo game, cancellando la nuova palla break e chiudendo al secondo match point con un ace per 6-2 6-4.
In finale, Swiatek andrà a caccia del titolo WTA numero 18 che la porterebbe a -2 da Agnieszka Radwanska. Sarebbe inoltre il settimo a livello WTA 1000. Per Rybakina, che ha già in bacheca due titoli in questo inizio di 2024, potrebbe essere il primo WTA 1000 da Roma dello scorso anno, il terzo in totale e l’ottavo complessivo.
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