Microlacerazione muscolare. L’ultima amara sentenza per Nadal si chiama così. Ci aveva messo quasi un anno esatto per tornare a giocare una partita vera, ci ha messo appena tre partite per farsi male. Di nuovo. Rafa ha provato a nascondere lo scoramento dietro un messaggio social timidamente ottimista: “Non sono pronto a competere ai massimi livelli in cinque set match. Torno in Spagna per vedere il mio medico, farmi curare e riposare. Ho lavorato duramente durante l’anno per questo ritorno e come ho sempre detto il mio obiettivo è essere al mio miglior livello in tre mesi. Non giocare a Melbourne è una triste notizia, ma restiamo positivi per l’evoluzione della stagione”.
La positività di Nadal però fa a botte con la realtà dei fatti: soltanto tre match, di cui due brevi e poco dispendiosi, e il suo fisico gli ha mandato nuovamente il messaggio che lo spagnolo non sente o finge di non sentire: “Non ce la faccio più”. L’Australian Open 2024 sarà il sedicesimo Slam a cui Rafa dovrà rinunciare per i guai fisici: gli era già successo due volte a Melbourne (2006 e 2013), tre al Roland Garros (2003, 2004 e 2023), cinque a Wimbledon (2004, 2009, 2016, 2021 e 2023) e ancora cinque allo US Open (2012, 2014, 2020, 2021 e 2023) . È una rinuncia dolorosa e non tanto per il torneo in sé – è chiaro che l’obiettivo del maiorchino sia quello di giocare al meglio delle sue possibilità la stagione sul rosso, Olimpiadi di Parigi comprese -, ma per la dinamica con cui arriva.
Se sono bastate una manciata di set contro avversari mediocri per mandare di nuovo la macchina in pezzi, come si può pensare di affrontare una serie di tornei duri e di alto livello sulla terra come Barcellona, Madrid, Roma e il doppio impegno di Parigi? È difficile e anche parecchio triste immaginare un Nadal in campo per onor di firma nelle ultime apparizioni da giocatore di tennis. “Essendo realistici, ci sono molte possibilità che il 2024 possa essere il mio ultimo anno sul circuito – aveva detto Rafa poco più di un mese fa -. Può essere che sarò in grado di competere per metà stagione, o per tutta, o persino che non sarò anche più capace di farlo. Non posso negarlo, questa è la verità. Non so cosa accadrà e come reagirà il mio corpo, ma voglio darmi un’opportunità”.
Un’opportunità che il fisico stesso sembra però volergli negare e il pensiero non può che andare all’altra faccia della luna, al suo grande rivale Federer che dopo quel Wimbledon giocato praticamente su una gamba sola le provò tutte per tornare ancora in campo, salvo poi arrendersi all’evidenza e salutare alla Laver Cup, senza più un match ufficiale, giocando in doppio un’ultima volta proprio con l’amico Rafa in una straziante last dance con fiumi di lacrime. Uno scenario che Nadal deve cercare di scongiurare in ogni modo possibile, per provare a rendere un 2024 che somiglia a un lungo percorso d’addio solo un po’ meno triste e malinconico.
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