Non è ancora una Coco Gauff oltre a un 60-70% del proprio rendimento in questo Australian Open, ma che sta navigando fin qui abbastanza bene in una sezione di tabellone per nulla agevole e dopo un esordio rivelatosi ancor più semplice del previsto oggi ha rimesso in piedi il primo set e ha poi navigato sempre più facilmente verso il traguardo.
7-6(2) 6-2 per la numero 4 del mondo e del seeding, che approda al terzo turno malgrado l’intraprendenza di Caroline Dolehide la quale ha avuto la grande chance a fine primo set di complciare ulteriormente la giornata della campionessa dello US Open. Era un incrocio che portava con sé alcuni rischi: il dritto molto carico di spin di Dolehide per esempio poteva ricreare quella dinamica che Coco, quando affronta Iga Swiatek, proprio non sopporta. Va da sé, però, che Dolehide non è Swiatek e la qualità, oltreché la costanza, della palla della polacca ha ben altro valore. Caroline doveva avere enorme continuità, trascinata anche da un atteggiamento molto spregiudicato.
Ci stava riuscendo, a tratti, quando aveva recuperato un break di ritardo nel primo set e sul 5-5 aveva ottenuto un nuovo break che le dava la chance di servire per il parziale. Se l’è giocata malissimo. Gauff. malgrado i soliti, tanti, dritti colpiti non bene ha saputo aggrapparsi alle sue doti difensive e al far pesare la tensione che l’avversaria stava cominciando a sentire. Nel momento più importante, Dolehide è andata via via perdendo lucidità e avvertendo sempre più tensione. Perso il servizio, nel tie-break non ha saputo riprendere fiducia e Gauff, tornata viva, ha ripreso le redini chiudendo 7-2. La numero 43 del mondo, dopo un inizio di secondo set tranquillo, è andata via via commettendo sempre più errori e non è riuscita nemmeno ad allungare la partita sul 2-5 quando ha sprecato qualche chance di controbreak e graziato Gauff sul quarto e decisivo match point.
Coco al terzo turno non avrà Leylah Fernandez, numero 32 del seeding, ma Alycia Parks. La statunitense si è imposta 7-5 6-4 grazie a 13 ace e soltanto cinque doppi falli, arrivando per la prima volta tra le migliori 32 di uno Slam.
È già finito invece l’Australian Open di Caroline Wozniacki, sconfitta 1-6 6-4 6-1 contro Maria Timofeeva. Al primo tabellone Slam della carriera, la russa classe 2003 e passata dalle qualificazioni ha ribaltato una partita che stava per essere pesantemente compromessa quando si è trovata a dover salvare una palla del doppio break di ritardo nel secondo set. Proprio in quel frangente però stava costruendo i motivi della sua rimonta. Eravamo 6-1 2-0 e vantaggio Wozniacki in risposta, ormai un’ora e 15 minuti di gioco. Dal 4-1 per la danese ognuno dei sei game successivi è andato ai vantaggi durando, almeno, sette minuti ciascuno. Era una partita molto fisica, con scambi lunghi, dispendiosi, ed entrambe stavano consumando tantissimo in termini di energie. Wozniacki, a un certo punto, era viola in volto malgrado oggi a Melbourne la giornata sia dieci gradi più fredda di ieri e la pioggia ha portato il tetto in funzione. Dentro la John Cain Arena, però, le due erano spesso costrette a usare asciugamani per buona parte del corpo.
La danese non ha ancora nelle corde una partita simile ai vecchi tempi, con una resistenza fisica che non può essere pari a quando aveva 26 o 27 anni. Quei game interminabili l’hanno sfiancata, contro un’avversaria che alternava buone cose ad altri errori evitabili ma che sembrava avere un motorino nelle gambe e fisicamente stava molto meglio. Timofeeva non ha mai trovato ritmo per un set, sprecando tanto e meritando un punteggio netto a sfavore. Quando però è cominciata questa serie di game così laboriosi, le sue possibilità di trovare la quadra aumentavano. Salvato quel terzo game nel secondo set, trovato il controbreak e riuscendo a passare avanti per la prima volta nel match dopo un settimo game consecutivo ai vantaggi, la velocità di Timofeeva e l’intensità del suo gioco hanno cominciato ad aprire una breccia sempre più grande nel bodylanguage di Wozniacki. Già boccheggiate sul 2-1, Caroline è sembrata andare in riserva, non riuscendo più a contrastare l’avversaria che si involava verso la conquista del set pur riuscendoci solo in risposta dopo aver sprecato il game al servizio sul 5-3 ma finendo per dominare il parziale decisivo con sei game consecutivi vinti.
Buona giornata invece per Amanda Anisimova, che torna al terzo turno in Australia dopo un comodo 6-2 6-3 contro Nadia Podoroska.
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