Ancora tu, ma non dovevamo vederci più? I tanti rientri del 2024 WTA

Il 2024 è alle porte. Anno nuovo, vita nuova. Anno olimpico, soprattutto, con qualcuna (Iga Swiatek, così per dire di una presa proprio tra le tante) che guarderà con ambizioni di gloria per due volte alla terra rossa del Roland Garros. Anno di rientri nel circuito WTA, non pochi e non banali. Abbiamo avuto Caroline Wozniacki, che ha assaggiato i campi nordamericani ad agosto e completerà l’opera tra Auckland e Melbourne, ma oltre a lei ci saranno tanti volti vecchi (non troppo) che si riaffacceranno al circuito maggiore.

Oltre alla danese, sono segnate ad Auckland sia Emma Raducanu sia Amanda Anisimova, con entrambe che hanno staccato la spina dal tennis più o meno nello stesso periodo del 2023. La britannica, che è segnata all’Australian Open con un ranking protetto di numero 103, sarà chiamata con grande probabilità a passare dalle qualificazioni viste le tante giocatrici segnatesi anche loro con un ranking protetto, ovvero un’assenza di almeno sei mesi dal circuito e la classifica congelata dall’ultimo torneo con prize money ricevuto. Raducanu, nei fatti, non era ancora fuori dalle 100 quando ha perso a Stoccarda nell’ultima apparizione in campo, ma il ranking considerato è 103 perché lei fu iscritta al WTA 1000 di Madrid cancellandosi solo poche ore prima dell’esordio gettando la spugna di fronte ai tanti problemi fisici che stava trascinando ormai da diverso tempo e che l’hanno costretta a ben tre interventi chirurgici tra polso e caviglia.

Le aspettative ci sono e ci saranno, tra la voglia di tanti di rivederla in campo e avere risposte (per quello ci vorrà del tempo, avvisiamo già) su che livello potrà contare, soprattutto per confrontarsi con le giocatrici di alta classifica. Più “leggera” la situazione invece di Anisimova, con la statunitense che ha smesso dopo aver perso all’esordio a Madrid contro Arantxa Rus e, dopo diverso tempo tra delusioni e problemi personali (nei fatti, non è più stata la stessa giocatrice dalla morte del padre-allenatore a metà 2019), ha deciso per una pausa forzata. Ha staccato la spina, tornata a casa passando molto più tempo con famiglia e amici, e nelle ultime settimane è tornata a dividersi tra palestra e campo. Ancora non sappiamo chi sia adesso nel suo team, ricostruitosi, ma è iscritta nell’entry list del WTA 250 neozelandese di Aukcland (come Raducanu) e nel main draw dell’Australian Open con il ranking protetto di numero 61.

Come Anisimova, un’altra giocatrice che tornerà dopo una pausa forzata per recuperare da un ‘burnout’ mentale è la belga Ysaline Bonaventure, con la sua ultima partita disputata a Wimbledon e con un ranking protetto al numero 109 che la vedrà ripartire dalle qualificazioni dello Slam di Melbourne. Come Wozniacki, un’altra giocatrice rientrata nella seconda parte di questa stagione, ma che di fatto guarderà al vero ‘comeback’ il prossimo anno è Ajla Tomljanovic. L’australiana, di origine croata, è stata costretta a saltato quasi tutti i primi otto mesi di questa stagione per un infortunio alla vigilia dell’Australian Open. Uscita dalle 100, giocata (vinta) una sola partita allo US Open prima di un nuovo ritiro, Ajla è tornata per una partita (persa) in Billie Jean King Cup e per un paio di tornei sulla terra rossa tra Messico e Brasile, due WTA 125 dove ha colto il titolo a Florianopolis. I piani per qualcosa di più, ovviamente, sono tutti puntati al 2024.

Gli altri rientri a effetto, chi più chi meno, sono tutti per maternità. Angelique Kerber e Naomi Osaka insieme fanno sette titoli Slam e oltre 50 settimane da numero 1 del mondo, la prima alla soglia dei 36 anni entra di fatto nella fase conclusiva della carriera con una figlia e il desiderio di puntare a qualcosa di speciale. Kerber si è mostrata negli anni troppo attaccata a questo sport per pensare che una maternità fosse il punto conclusivo e, malgrado prima della pausa sembrasse in fase calante, questo stop di oltre un anno potrebbe anche darle una nuova spinta. Inevitabile pensare ai giochi ai cinque cerchi, sebbene per lei la terra rossa sia la superficie peggiore, ma la prospettiva quantomeno del doppio misto con Alexander Zverev fa gola e così eccoli di nuovo pronti alla United Cup, riproponendo la coppia di doppio che arrivò per due anni in finale alla vecchia Hopman Cup. Tra l’altro, ‘Angie’ è già stata annunciata al via del WTA 250 di Amburgo, su terra rossa, con le date che vanno da domenica 21 luglio a venerdì 26. Esattamente il giorno prima dell’inizio del torneo olimpico.

Osaka, assente da metà settembre 2022, sperava probabilmente di ripartire dalla United Cup per avere più di una partita garantita, ma il Giappone non è riuscito a entrare tra le 18 squadre partecipanti e così sarà interessante rivederla a Brisbane, torneo che ha sempre affrontato con uno slancio particolare tra il feeling mai negato con l’Australia e un pubblico che, nel Queensland, l’aveva sempre fortemente sostenuta. Il suo è forse il più atteso tra tutti i rientri, perché ha ancora appena 26 anni e inevitabilmente ci sarà tanto focus sulle sue condizioni, le probabilità di far male alle big, la mina vagante vera di ogni tabellone sul cemento, la più osservata. Succede anche questo quando si ha l’etichetta di superstar, al di là poi del ranking vero.

Un’altra neo-mamma, Anastasia Sevastova. La lettone, best ranking di numero 11 del mondo, aveva deciso di fermarsi dopo l’Australian Open 2022 tra i continui problemi fisici e una stanchezza generale verso il ritmo della vita del tennista professionista. C’era tanta insoddisfazione nelle sue parole, e una questione di priorità nel tempo spostatasi su altro. Classe 1990, sembravano parole di addio, amare e realiste. Soprattutto perché un anno dopo si presentò alla partita della Lettonia in Billie Jean King Cup con il pancione, divenuta poi mamma nella lunga relazione col coach. In uno sviluppo a quanto pare non troppo anomalo, una volta stabilizzatasi la vita da mamma e con una famiglia che ha imparato a combinare spazi e tempi tra neonato e varie attività, ecco tornata la voglia di un ultimo passaggio sui campi da gioco. A fine novembre, infatti, l’annuncio della wild-card ricevuta al WTA 125 di Andorra dove è riuscita a spingersi fino ai quarti di finale e che sarà al via del WTA 125 di Limoges.

Dopo aver già rivisto per qualche torneo Jennifer Brady (per lei varrà lo stesso discorso fatto per Wozniacki: un assaggio nel 2023 per lanciarsi nel 2024), e dopo aver rivisto Shelby Rogers in un’entry list da Wimbledon dove perse all’esordio contro Elena Rybakina e chiuse la stagione poco dopo per un brutto infortunio ripiegando in cambina di commento a Tennis Channel, per lo stile ‘fun’ di interpretare il gioco, riecco Su Wei Hsieh e Caty McNally. La seconda, statuntense, è assente da luglio dopo aver detto basta a seguito di problemi a un gomito che persistevano da settimane. La prima, icona vera del tennis hipster, con quel modo di giocare così poco ortodosso e molto spettacolare, si dedicherà all’ultimo passaggio tra le singolariste dovendo intraprendere le qualificazioni.

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