Le Finals, sia ATP che WTA, sono state quasi sempre pensate al chiuso non tanto (o non solo) perché si giocano in un periodo autunnale dove nell’emisfero nord le giornate possono essere tormentate dal meteo, ma proprio perché è l’evento più importante dei rispettivi circuiti ha bisogno della massima priorità nel suo svolgimento. E questo vale anche per i possessori dei diritti tv, ed è la ragione per cui ogni partita ha un ‘not before’.
Anche Cancun ha un ‘not before’, sebbene particolarmente inutile visto che i due match di singolare sono ‘not before 5pm’ e ‘not before 6pm’. Di fatto, in questo modo si sono garantiti zero buchi con le televisioni tra un match e l’altro. Cancun però ha vissuto, e sta vivendo, la lunga disfatta organizzativa di uno stadio per nulla utile alla causa prima per la sua superficie, ora (ed era più che mai annunciato) per la sua mancanza di copertura malgrado sia esposto a imponenti eventi metereologici. Prima il fonte vento che ha imperversato per tutta la settimana di vigilia, poi le prime piogge a inizio e fine giornata che causavano sempre la sospensione dei match di doppio, ora (ieri) la situazione più dura: pioggia a sospendere il primo doppio (tra l’altro extra, aggiunto a causa dei ritardi dei giorni precedenti), poi altro scroscio a fine match per far già ritardare il resto del programma col primo singolare iniziato con circa un’ora di ritardo, poi un nuovo scroscio importante al termine del match tra Jessica Pegula e Maria Sakkari e infine ben quattro sospensioni momentanee (più o meno lunghe) nella partita clou di giornata tra Aryna Sabalenka ed Elena Rybakina prima del rompete le righe definitivo.
La WTA ha giocato le sue Finals outdoor solo a Doha e Guadalajara prima di quest’edizione così sfortunata. Entrambe sono località piuttosto secche, soprattutto in questo periodo. Cancun, malgrado i suoi resort a 5 stelle, in ottobre è ancora molto esposto all’agitazione che c’è nel golfo del Messico e zona circostante ancora “vittima” della stagione degli uragani. Tra l’altro, c’è un nuovo sistema chiamato 97L appena formatosi poco più a sud di Haiti e si muove verso ovest.
Tutto questo mero discorso informativo è perché, ancora una volta, di tennis giocato c’è davvero poco da prendere. Già Sakkari e Pegula hanno giocato con un vento proibitivo e molto fastidioso, in un match che non aveva valenza se non nei punti (e soldi, via) da distribuire perché Jessica era già certa del primo posto nel girone, Maria già certa dell’eliminazione. È finita con un 6-3 6-2 per la statunitense che ha confermato come forse fin qui sia quella che si stia trovando meglio di tutte dopo le convincenti vittorie in due set contro Rybakina e Sabalenka, che si giocavano invece lo spareggio per il secondo posto nel girone.
La quarta sfida stagionale tra la kazaka e la bielorussa era la più attesa di tutta la fase a gironi, e purtroppo è stata un disastro. Sabalenka si arrangiava un po’ col suo dritto, Rybakina non riusciva a fare altrettanto e i suoi nervi sono presto saltati. Il “rapido” 6-2 iniziale per la numero 1 del mondo è frutto di spinta e un po’ più controllo di fronte a un’avversaria che faceva fatica a muoversi, dei rimbalzi inesistenti e palle che cambiavano traiettoria se non colpite a tutta forza perché contrastate dal vento. Momento emblematico, dopo due sospensioni (una un po’ lunga) e uno stop forzato per altra pioggia, come sul 5-1 Sabalenka Rybakina stava davvero perdendo le staffe. C’erano gocce che cadevano, leggere, ma il terreno era scivoloso sulla linea di fondo campo e lei continuava a far presente la cosa all’arbitro che diceva di finire il game. Elena continuava a far notare la cosa, rivolgendosi anche al team. Sul 30-15 ha commesso un doppio fallo iconico per tutti i motivi peggiori: il primo lancio di palla è stato trascinato indietro di due metri causa vento, lei ha sorriso ormai esasperata, il pubblico ha cercato di incoraggiarla, ne è nato un doppio fallo e un set point per l’avversaria e ha dovuto salvarlo prima che il gioco venisse nuovamente fermato.
Ripartite, è riuscita almeno a tenere quel game prima di vedere l’avversaria chiudere per 6-2. I primi turni di battuta del secondo set sono stati un po’ più regolari, prima di una nuova sospensione per pioggia di un’ora e solo dopo le 10:30 di sera ora locale le due sono rientrate per l’ultima volta. Rybakina, in qualche modo, ha approfittato di un passaggio a vuoto dell’avversaria per salire 5-3 prima che Giove Pluvio, di fatto, vincesse per ko tecnico.
In queste condizioni pietose, ci approcciamo all’ultimo weekend di tornei WTA. Oggi, venerdì, saranno in programma in tutto ben sei match. E le previsioni non parlano di miglioramenti veri dal punto di vista del clima con nuovi acquazzoni in vista. Siamo in zona tropicale, il clima aiuta a far asciugare velocemente, ma oggi serve un miracolo perché si possa arrivare alla fine con tutte le partite concluse. Vi scriviamo il programma (ora locale, ora italiana).
Barbora Krejcikova/Katerina Siniakova vs Gabriela Dabrowski/Erin Routliffe (not before 11:30, 17:30)
Desirae Krawczyk/Demi Schuurs vs Nichole Melichar Martinez/Ellen Perez (not before 13:00, 19:00)
Aryna Sabalenka vs Elena Rybakina 6-2 3-5 (not before 15:00, 21:00)
Coco Gauff vs Marketa Vondrousova (not before 16:00, 22:00)
Iga Swiatek vs Ons Jabeur (not before 18:00, 00:00)
Coco Gauff/Jessica Pegula vs Laura Siegemund/Vera Zvonareva a seguire
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