Continua la grande settimana di Fognini che, dopo aver battuto Seyboth Wild e Bublik (annullando tre match point), vince anche il derby contro Sonego, campione in carica qui a Metz, conquistando la semifinale.
Domani affronterà Humbert, padrone in casa in grande forma negli ultimi mesi: Fabio partirà sfavorito, ma lo era anche nei 3 match precedenti…
Match dominato dal taggiasco che, dopo l’1-1 iniziale, conquista 5 giochi di fila concludendo in maniera rapidissima il primo parziale.
Fabio domina in ogni aspetto del match, disinnesca con una certa facilità il servizio di Sonego e non soffre mai con la battuta: da fondo non c’è storia, con Fognini che sciorina un grande tennis, aiutato forse dalla prova non eccezionale di Lorenzo, che sembra totalmente sfiduciato fin dalle prime battute.
L’emorragia di Sonego non si interrompe ad inizio secondo parziale con Fognini che piazza il break in apertura di secondo e sfiora il doppio break nel terzo gioco, con il torinese che si sblocca dopo un game fiume concluso ai vantaggi.
Sonego esce galvanizzato da questo frangente e conquista le prime due palle break del match issandosi sul 15-40: grande volèe e grandissimo rovescio lungo linea di un Fabio d’annata che tiene la battuta alla prima occasione utile.
Nel settimo gioco arriva lo strappo decisivo: Sonego va sul 40-0 ma Fognini con 5 punti di fila (il primo e l’ultimo da vedere e rivedere) conquista un altro break che manda i titoli di coda a match.
Fabio non trema al servizio e chiude 6-1 6-2 dopo un’ora e 16 minuti, conquistando la prima semifinale di questo 2023 a livello Atp.
Fognini, dopo essere stato sempre più spesso a caccia di punti nei challenger, è riuscito a ritrovare quella verve che quest’anno, condizionato anche da tanti acciacchi fisici, si è vista in parte solo in alcuni tornei (Roma e Roland Garros su tutti): questa vittoria gli consente di rientrare nella top 130 nella race e di continuare l’insperata rimonta, fino a qualche giorno fa, di un posto nel main draw dell’Australian Open (cut off intorno alla 100esima posizione del ranking).
Il dubbio che si sta insinuando in questi giorni è: non sarebbe utile un Fognini fisicamente a posto per Malaga? Uno come lui in forma che esprime il meglio di sé nelle competizioni a squadre, anche a 36 anni, non sarebbe il caso di convocarlo in extremis? Ai posteri (o meglio a Volandri) l’ardua sentenza.
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