14 mesi dopo l’esordio sul circuito maggiore, Ben Shelton vince il suo primo titolo Atp alla prima occasione: dopo Cincinnati 2022, tutti aspettavano l’ascesa del mancino americano, classe 2002, che si era leggermente arrestata dopo la bella cavalcata all’AustralianOpen dove, alla seconda partecipazione in uno Slam, si spinse fino ai quarti di finale (sconfitto dal connazionale Paul).
Da quel momento, Ben non ha più vinto due match nello stesso torneo: se dalla stagione sul rosso, fino a quel momento superficie inesplorata per lui, ci si aspettava poco, ben più deludente è stata la campagna sull’erba, considerando il suo gioco offensivo e il super servizio mancino.
Dopo due sconfitte consecutive con il baby Shang al ritorno sul cemento americano, Shelton perde due match tirati con Alcaraz e Tsitsipas: è il preludio a quello che accade allo Us Open dove, spinto anche dal pubblico amico, giunge in semifinale uscendo sconfitto (ma non sfigurando) contro il futuro vincitore Novak Djokovic.
E’ la scintilla decisiva per Shelton che conquista un quarto di finale a Shanghai dove perde solo al tie break del terzo set contro il connazionale Korda (dove aver sconfitto allo stesso modo Sinner) e la vittoria nell’atp 500 di Tokyo contro Karatsev che, 12 mesi dopo, gli vale il best ranking : da numero 158 a numero 14 in 365 giorni e l’ascesa sembra non essere terminata.
Risulta essere ancora iscritto a Vienna dove fra meno di 48 ore dovrebbe affrontare Sinner in una rivincita del match di poche settimane fa: il condizionale è d’obbligo considerando la distanza che intercorre tra Tokyo e Vienna e la stanchezza accumulata in queste settimane.
Ma la domanda è: fin dove potrà arrivare Shelton? L’obiettivo top 10 è vicinissimo, ma immaginarlo molto più su non è per niente utopico.
Oltre alle qualità tecniche e al gioco atipico in questo momento storico del tennis, sorprende sempre di più (nonostante la scarsa esperienza) il suo sangue freddo e la sua capacità di giocare bene i punti importanti.
Sicuramente ci sarà da divertirsi nei prossimi anni ad immaginare le sfide tra lui, Sinner, Alcaraz e gli altri fenomeni che domineranno il tennis mondiale nel prossimo decennio.
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