È sempre più convincente questa parte conclusiva di stagione di Jasmine Paolini, giunta ora in finale nel WTA 250 di Monastir in Tunisia nel primo appuntamento della carriera da numero 1 del seeding in un torneo del circuito maggiore.
La toscana, che con un successo domani raccoglierebbe il secondo titolo WTA della carriera dopo quello ottenuto a Portorose in Slovenia nel 2021, è in odore di nuovo best ranking già grazie alla vittoria odierna contro Lesia Tsurenko ma domani potrebbe scalare un’alta tacca fino alla posizione numero 28.
L’ultima settimana della regular season 2023 l’ha vista raggiungere l’ultimo atto in Tunisia, nella seconda edizione del torneo di fatto messo in piedi lo scorso anno per Ons Jabeur e che ha avuto anche una buona dose di sfortuna nel non ritrovarsi la propria beniamina tra una collocazione non ottimale nel calendario (si potrebbe aprire un fiume in piena di polemiche e discussioni sulla gestione degli eventi nel tennis femminile) e uno stato di forma da curare il più possibile in vista delle Finals di Cancun. Così c’è stato spazio per altre protagoniste come la nostra Jasmine, che dopo Alizé Cornet, Petra Marcinko e Lucia Bronzetti ha vinto un’altra lotta niente male contro Tsurenko.
6-2 4-6 6-2 il punteggio per l’azzurra, in un match molto fisico e che ha mostrato alti e bassi per entrambe, anche per via del gran caldo (Lesia si è fatta misurare la pressione al termine del primo set) e della componente “fine stagione” che pesa inevitabilmente nelle gambe, ma che ha premiato giustamente la toscana con un terzo set quasi dominato. C’era pure Sara Errani in tribuna, a fare il tifo per Paolini, compagne di doppio in questa settimana dove hanno raggiunto le semifinali (giocheranno la finale in serata contro la coppia composta da Mai Hontama e Natalija Stevanovic).
Nel primo set Jasmine ha sfruttato al massimo le carenze al servizio di Tsurenko, che non ha mai tenuto la battuta, coprendo un po’ come anche nei suoi non ci fossero vere passeggiate di salute. L’ucraina ha avuto ben 13 palle break, sfruttandone però solo due. Non appena però ha trovato un buon guizzo con un break in apertura del secondo, ha saputo gestire bene le proprie energie contro una Paolini divenuta frettolosa e quindi fallosa. Lesia è tra le tenniste più regolari che ci siano: la velocità di palla è sempre quella, può forse aumentare il ritmo ma oggi non era giornata, e quindi cercava di fare uso di grande costanza magari accorciando il punto andando qualche volta a rete e pur perdendo la battuta sul 3-2 tornava subito avanti, mancava uno 0-40 sul 5-3 ma teneva il servizio subito dopo.
Alla lunga, però, la differenza di condizione si è manifestata in pieno. Nel set decisivo Paolini riusciva a spingere meglio col dritto, e in generale stava calando sempre più la resistenza dell’avversaria. La toscana è scattata fino al 5-1, non ha concluso i conti nel settimo game ma ha subito evitato guai col match point realizzato nell’ottavo.
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