Altri guai a Cancun: dopo lo stadio, il campo. Sabalenka: “Davvero delusa dalla WTA”

Ci vorrà probabilmente del tempo, e tanta pazienza, per capire di più cosa sia accaduto negli uffici della WTA in questo 2023 per assegnare le Finals a Cancun in uno stadio che sta causando enormi polemiche tra fan e giocatrici.

L’assegnazione tardiva, la cancellazione di Shenzhen, l’ammiccamento all’Arabia Saudita, l’opportunità Repubblica Ceca scartata per non si sa bene quale ragione e che ha fatto infuriare Tomas Petera, la scelta di Cancun come “back up option” per il 2023 a inizio settembre con meno di sette settimane per organizzare l’evento.

Piccolo retroscena svelato da Canal+, la tv polacca presente in Messico per il torneo: il campo doveva essere indoor, alla Indoor Plaza Arena, ma soltanto dopo la WTA avrebbe scoperto che il soffitto era troppo basso e ha dovuto rivedere i piani optando per questo stadio temporaneo costato addirittura sei milioni di dollari che, coi tempi così stretti, non è stato possibile darlo alle giocatrici prima di sabato.

Nelle conferenze stampa pre-torneo sono state in tante a lamentarsi di questo: Aryna Sabalenka, Elena Rybakina, Ons Jabeur, Iga Swiatek, Marketa Vondrousova. Rybakina e Sabalenka han parlato di appena 45 minuti di tempo per testare le condizioni, la kazaka ha fatto capire che non aveva alcuna sensazione positiva sull’adattamento così rapido alle condizioni diverse dai campi di allenamento. Quest ultima ha perso giocando piuttosto male nel match d’esordio contro Jessica Pegula mentre la numero 1 del mondo si è imposta 6-0 6-1 contro Maria Sakkari in una partita che rispetto a quanto dice il punteggio è stata tutt’altro che dominata.

Aryna, tramite la conferenza stampa post gara e una storia su Instagram, ha poi lanciato una nuova critica verso la WTA: “Devo dire che sono davvero delusa fin qui dalla WTA e dalla mia esperienza alle Finals. Come ho detto alla mia conferenza stampa oggi, mi sento veramente non rispettata dalla WTA. Penso che molte di noi si sentano così. Questo non è il livello di organizzazione che ci aspettiamo dalle Finals. A essere onesta, non mi sento al sicuro a muovermi sul campo il più delle volte: il rimbalzo non è regolare, e non siamo state in grado di allenarci su questo campo fino a ieri. Non è per niente accettabile per me con tutto quello che vale questo torneo e quanto c’è in palio”. Dopo lo sfogo, Sabalenka ha comunque voluto puntualizzare non sia una critica alle persone del posto che sono dietro all’organizzazione e alla costruzione dello stadio con così scarso preavviso, ribadendo alla fine: “Sono molto felice di essere in Messico, solo sono molto seccata con la WTA per questa situazione”.

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