Tre attivisti fermano lo US Open: un’ora di stop nella semifinale Gauff-Muchova

Momento completamente surreale, e anche abbastanza preoccupante per alcuni aspetti, durante la prima semifinale femminile dello US Open tra Coco Gauff e Karolina Muchova. Sul punteggio di 6-4 1-0 per la statunitense, in un angolo abbastanza in alto delle tribune dell’Arthur Ashe Stadium si è creato un po’ di trambusto.

Non si era capito subito cosa stesse accadendo, in una fase dove la gente entra ed esce e il caos è chiaro, ma tre persone erano in piedi nella loro fila a urlare con grande convinzione tanto da costringere le giocatrici a fermarsi. Da qui la situazione è stata davvero anomala, perché né Gauff né Muchova sapevano davvero cosa fare mentre la supervisor Donna Kelso girava per il campo col giudice arbitro. Coco cercava di parlare col suo team e si è lasciata scappare un: “È come se fossimo in ostaggio, ora cosa fanno? Si mettono a negoziare?”.

Nel frattempo sono arrivati sul luogo i primi steward, ma nessuno di loro si prendeva la responsabilità di portare via queste persone. Muchova ne ha approfittato per un controllo con la fisioterapista, Gauff sembrava forse la più seccata. Karolina la prima a uscire dal campo dopo circa 10 minuti di confusione, col pubblico che incitava gli steward a prendere provvedimenti urlando: “Kick Them Out!” (Calciateli fuori!). Alla fine, mentre questi tre attivisti che indossavano le maglie anti-fossil fuel urlavano verso le giocatrici, le giocatrici hanno lasciato il campo. Nel giro di breve due sono stati espulsi mentre uno non ha proprio voluto saperne arrivando addirittura fino a incollarsi i piedi nudi sulle gradinate. Sono dovuti arrivare i poliziotti, e han dovuto essere in una decina attorno a lui per riuscire con la forza a tirarlo via.

La partita, sospesa alle 2 del mattino ora italiana, è ricominciata con Muchova al servizio solo a pochi minuti dalle 3. Una pausa di quasi un’ora veramente strana e difficile da spiegare, perché al di là del senso della protesta, loro erano attivisti non violenti, ma sono riusciti a paralizzare uno stadio di 23.000 persone. Vero che forse sia in una situazione mai verificatasi, però il tentennare delle operazioni deve portare a qualche modifica.

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