[17] M. Keys b. [9] M. Vondrousova 6-1 6-4
Cinque anni dopo, Madison Keys torna a disputare una semifinale allo US Open, la terza della sua carriera a New York e la sesta complessiva. Gran torneo fin qui della ventottenne statunitense, che dopo aver estromesso la numero 3 del seeding Jessica Pegula per 6-1 6-3 ha quasi ripetuto lo stesso punteggio battendo la numero 9 Marketa Vondrousova 6-1 6-4.
Dei vari quarti di finale femminili, questo era forse il meno scoppiettante alla vigilia. Erano più i pensieri sulle condizioni della ceca che aveva accusato dolori al gomito sinistro agli ottavi di finale contro Peyton Stearns, ed era stata inquadrata dalle telecamere nel corridoio del Billie Jean King National Tennis Centre poco dopo la fine della partita mentre piangeva appoggiata alla spalla di Barbora Strycova, comunicandole che non poteva giocare il match di doppio (l’ultimo della sua compagna) perché aveva bisogno assoluto di riposo e trattamenti in vista del quarto di finale di singolare. Alla fine, si è allineato abbastanza bene alle precedenti sfide: pochissimo equilibrio nel primo set, qualcosa in più nel secondo ma mai la concreta chance di arrivare in volata o rischiare di avere tra le mani un set decisivo.
Stavolta la grande differenza nel primo parziale l’ha fatta, suo malgrado, interruzione avvenuta nel primo game per un malore di una persona sugli spalti. Son stati momenti non chiari: Vondrousova aveva recuperato da 40-0 fino a palla break, Keys l’aveva annullata, poi l’interruzione con le urla di gente spaventata nel primo anello e persone che risalivano i gradini per cercare soccorso. Gli sguardi attorno alla zona coinvolta non erano affatto tranquilli, Madison ha allungato un asciugamano e una borraccia, l’arbitro assieme al giudice arbitro e un fisioterapista sono rimasti a vigilare mentre scendevano i primi responsabili del pronto soccorso. Non è stata un’interruzione breve, col gioco fermo almeno 10 minuti prima che l’uomo venisse portato via per ulteriori controlli. La partita ricominciava e Vondrousova era bloccata, perdendo otto punti di fila con Keys che aveva vita molto facile a “spaccare” le sue difese trovando palle più agevoli da spingere.
Il 3-0 immediato, un altro game combattuto ma perso dalla ceca per lo 0-4 e un episodio non chiaro sulla palla del possibile controbreak spianavano la strada alla statunitense. Su quel vantaggio per Vondrousova, Madison si è esibita in una demivoleè colpita male, tanto che pure lei era convinta la palla rimanesse “lì” sul posto e si era disinteressata al punto dirigendosi verso la propria panchina. La traiettoria però era così strana che la palla è carambolata sul nastro finendo appena al di là e lei, riprendendo posizione all’ultimo, ha probabilmente distratto Marketa che ha messo fuori il rovescio e non era molto convinta della situazione ma Keys ha subito chiesto scusa tornando a fondo campo e l’arbitro in maniera immediata ha chiamato la parità. Qualche dubbio è rimasto, ma in generale fin lì era un discreto assolo per la numero 17 del seeding che completava l’opera nel settimo game.
Nel secondo parziale la partita cominciava, finalmente, a prendere corpo. Vondrousova aveva più agio nei propri game al servizio e, grazie ai primi errori in serie dell’avversaria trovava anche una palla un po’ più “docile” da gestire. Questo le dava modo di impattare meglio e cercare qualche variazione in più tra slice e smorzate, molto utili per spostare la statunitense lungo il campo evidenziandone la parte più debole. Tanti i passanti vincenti in questa fase, con la solita buona copertura di campo unita all’intelligenza di non dover per forza spaccare per ottenere punti vincenti, spesso proprio appoggiando la palla al di là della rete ma piazzandola di modo tale che Madison non potesse arrivarci. Il problema, qui, è che non riusciva ad approfittare delle (tante) occasioni avute.
Un 30-40 sul 2-1, un 15-40 sul 3-2, poi cinque chance sul 4-3. Keys ha servito bene almeno nella metà di queste, aiutata poi dal dritto che l’ha spesso tolta dai guai, ma nelle ultime due Vondrousova ha avuto più responsabilità per risposte pessime. Poco coraggio e attenzione in momenti cruciali che alla fine, inevitabilmente, le si sono rivoltati contro. Dopo otto chance complessive mancate è andata sotto 0-30 sul 4-4, risalendo grazie a una mano importante dell’avversaria ma sbagliando un brutto rovescio sul 30-30 e cedendo poi alla terza chance complessiva concessa. 0/9 lei nelle palle break avute/concretizzate, 3/3 per Keys che si ritrovava così a servire per il match. Ha avuto bisogno di tre match point, ma alla fine è arrivato il punto che ha chiuso la pratica e, come nei quarti di finale a Wimbledon, si troverà di fronte Aryna Sabalenka.
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