Iga Swiatek, quota 20. Milioni. La vittoria nel primo turno dello US Open 2023 della polacca, un comodo 6-0 6-1 ai danni di Rebecca Peterson, l’ha portata a sfondare il muro simbolico dei 20 milioni di dollari di guadagno nei montepremi in carriera. Il tutto a soli 22 anni appena compiuti. Succede anche questo quando si raggiungono 75 settimane da numero 1, quattro titoli Slam e 12 titoli in bacheca nei 18 mesi spesi da leader assoluta del ranking WTA.
Adesso, per ormai la quinta volta dal Roland Garros, la leadership è minata dall’ombra sempre più vicina di Aryna Sabalenka, diretta rivale. Il conteggio è molto semplice, con le due protagoniste separate nella classifica virtuale da appena 11 punti a favore della bielorussa: a Swiatek serve raggiungere un turno più in là di quanto otterrà la sua diretta rivale. Lo stesso scenario di Parigi, anche se in quel caso Iga aveva più margine da coprire. A New York, però, con il peso e la fatica di una stagione lunga e abbastanza logorante, è partito ufficialmente la corsa più importante.
Non sarà facile per entrambe. Abbiamo visto di recente come anche la Sabalenka arrembante e dirompente di inizio stagione venisse presa da momenti di tensione: il match point mancato nella semifinale di Parigi contro Karolina Muchova (ottimo esordio della ceca oggi, vittoriosa contro Storm Hunter), il set e break di vantaggio sfumato contro Ons Jabeur nella semifinale di Wimbledon, a cinque punti dal numero 1 del mondo, e le prestazioni non troppo positive tra Montreal e Cincinnati. Una ha mostrato ampiamente che il 2022 non fu un caso, ma ora sente di avere il fiato un po’ corto. L’altra ha vissuto il miglior periodo della carriera e comunque non è bastato, mentre la polacca le sta facendo sudare ben più di quanto forse pensasse quel sorpasso che vedeva ormai imminente qualche torneo fa.
Nella Race Aryna ha poco più di 200 punti di vantaggio. Salvo tracolli di una delle due, la lotta potrebbe proseguire ancora per qualche settimana con lo US Open ultima cambiale pesante che Iga scala dallo scorso anno e un sostanziale pareggio nei punti in uscita. Per tensione, momento, qualità e livello le due giocatrici si stanno sfidando a distanza (e non) a un ritmo continuo. Un gioco mentale dove la pazienza sfida la frenesia: entrambe sembrano vicine all’entrare davvero in riserva, il richiamo di preparazione che hanno fatto dopo Wimbledon servirà ad arrivare fino alla fine dell’anno ma è come un rabbocco di cinque euro in un serbatoio abbastanza provato.
Da questo punto di vista, il 6-0 6-1 di Swiatek ai danni di Peterson oggi è un risultato da leggere molto in leggerezza: 6-1 6-1 e 6-2 6-2 i punteggi in favore della polacca nei due precedenti confronti, a segnare una sfida che non avrebbe offerto equilibrio. La nota davvero positiva per Iga oggi è stato come muoveva i piedi lungo il campo per buona parte dell’incontro. Nel primo set la rapidità era ben evidenziata poi dai punti vinti: 24 contro 6, 8 vincenti a 1 (una risposta di dritto incrociata, sul 40-15). Nel secondo è calata un po’ in concentrazione, risalendo da un immediato 0-40 ma alternando buoni servizi a qualche dritto che cominciava a strappare e perdere campo. Passati i primi tre game, però, ha trovato lo scatto aiutata anche da un’ottima smorzata (una rarità per lei in quest’ultimo anno e mezzo) che ha aperto le porte al break del 3-1 confermato per il 4-1. Di fatto, la partita terminava così. Al prossimo turno la polacca avrà di fronte Daria Saville, che ha battuto con lo stesso punteggio (6-0 6-2) la wild-card locale Clervie Ngounoue, recente vincitrice a Wimbledon nell’edizione juniores.
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