Nuovo terzo turno Slam per Iga Swiatek, che ha superato oggi 6-3 6-4 l’ostica Daria Saville nel secondo turno dello US Open. La campionessa in carica ha avuto tra le mani una partita non banale: era la chiara favorita, e va bene, ma doveva affrontare una avversaria molto scomoda che aveva come unico obiettivo quello di distruggere il suo ritmo e il suo gioco con buona difesa da fondo e palle molto complicate da gestire.
Dal canto suo la polacca ha giocato per lunghi tratti molto bene, innervosendosi però un po’ troppo nel finale quando ha buttato al vento la chance di doppio break sul 4-2 che avrebbe reso probabilmente molto più semplice una chiusura del match che l’ha vista alla fine sudare e faticare fino all’ultimo punto. La nota migliore è probabilmente il dritto, perché non solo sembra come al primo turno essere un po’ più pesante e difficile da gestire nel palleggio, ma la palla esce molto bene dalla sua racchetta.
La questione dei cali di concentrazione, tirata in ballo in diversi momenti nei tornei di avvicinamento, fin qui è parsa non esserci. O perlomeno, il livello generale sta crescendo. Poi certo ci sono dinamiche particolari: sul 4-2 nel secondo set, per esempio, aveva trovato un preziosissimo 0-30 giocato però male, soprattutto sul 15-30 quando un suo recupero su una smorzata è atterrato profondissimo e Saville ha alzato un pallonetto insidioso che Iga ha lasciato scorrere dietro di sé, accorgendosi solo dopo che la palla era finita in realtà dentro. Lì ha perso un po’ il controllo della partita, non rischiando mai concretamente di farsi raggiungere ma finendo in una posizione molto scomoda.
Saville, che arrivò in top-20 qualche anno fa quando ancora era nota come ‘Daria Gavrilova’ ed è di rientro da un nuovo grave infortunio (rottura del legamento crociato a settembre 2022, a Tokyo), è nata per lottare. Carattere vivo fino all’ultimo, un po’ sregolato in campo, di quelli che non mollano finché proprio non c’è la stretta di mano, che giocano col pubblico a incitarsi ancor di più. Salvatasi da quello 0-30 e poi dal 30-30 sul 3-5, è andata sullo 0-30 a sua volta in risposta proprio quando Iga doveva chiudere il match. In una partita dove per la polacca la pazienza contava tanto, se non proprio tutto, ha saputo rimettersi bene in carreggiata senza strafare e giocando con grande precisione i vari dritti negli angoli sul 30-30. Poteva forse avere più coraggio andando a rete, ma ha preferito aggrapparsi alle proprie sicurezze.
Già nel primo set aveva vanificato un primo scatto sul 3-2 con un brutto game al servizio dove ha perso il controllo di alcuni colpi, ma subito dopo si è rifatta benissimo in risposta, uno di quei passaggi che ha ormai in automatico: subire un break e non abbattersi, oltretutto se si possiede una risposta come pochissime altre. Preso un nuovo break, anche grazie ai doppi falli dell’australiana, ha chiuso poi il parziale. Un set più tardi, sul 5-4, con un po’ di nervosismo addosso, ha saputo riemergere senza offrire vere chance. Ci si è messo anche un po’ di menefreghismo quando sul 40-30, prima di servire l’ultimo punto, ha voluto prendere tutto il tempo possibile per concentrarsi, ben sapendo che sarebbe arrivato un warning time violation. Era al cesto col suo asciugamano, con di fronte il cronometro ormai a 7, 6, 5 secondi. Non avrebbe più fatto in tempo a prendere la pallina e servire, così ha deciso di forzare la chiamata dell’arbitro e sostanzialmente fregarsene. Il risultato è stato la miglior prima di servizio della sua partita, con traiettoria centrale, non risposta.
Al terzo turno troverà Kaja Juvan, partita dalle qualificazioni e che ha superato in rimonta Lauren Davis, battendo la statunitense 6-7(4) 6-4 6-3. Juvan e Swiatek che sono anche ottime amiche fin dai tempi junior, con la slovena che nel loro ultimo match giocato (primo turno al Roland Garros 2021) aveva deciso di rimanere in campo dopo la partita per partecipare alla cerimonia di festeggiamenti per il compleanno di Iga.
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