A due mesi di distanza dalla finale del Roland Garros, Iga Swiatek e Karolina Muchova saranno di nuovo l’una contro l’altra. La sfida tra le due si riproporrà negli ottavi di finale del WTA 1000 di Montreal, in Canada, primo grande appuntamento dell’estate nordamericana.
SWIATEK, BENE MA NON BENISSIMO
La polacca e la ceca hanno vinto nei rispettivi match di secondo turno contro Karolina Pliskova e Sorana Cirstea, con Swiatek in particolare che nel 7-6(6) 6-2 ha un po’ riproposto alcuni cali di rendimento visti forse un po’ troppo spesso nell’ultimo periodo. “Altalene”, forse sarebbe meglio dire. Il servizio non la sta assistendo con buona continuità: vero che non ha in quell’aspetto il colpo forte, ma le ha spesso dato una mano a gestire bene le partite anche delicate. In questo momento, o almeno da un po’ di tempo ormai, sembra in una fase un po’ negativa e che finisce a tratti per condizionare un po’ tutto il gioco.
Non siamo ai livelli dell’Australian Open 2022 quando si bloccò completamente e fu travolta con continuità dalle avversarie fino a che Danielle Collins non ruppre proprio tutte le barriere in semifinale, ma sembra un momento in cui Iga non riesca sempre ad avere la giusta forza con sé per non farsi attaccare. Lo abbiamo visto già nelle partite decisive del Roland Garros, nella seconda metà del suo Wimbledon, nel torneo di Varsavia vinto malgrado almeno un paio di partite condotte tra alti e bassi. E così nel match contro Pliskova, dove non ha concretizzato due break nel primo set e sciupato una palla break sul 5-5 rischiando di buttare tutto all’aria, ma ancora una volta seppur faticando ha trovato la via per portare a casa un set molto duro, di circa un’ora. Nel secondo, la bella partenza le ha garantito un 5-1 che però non è stato capitalizzato e ancora un po’ di tensione e problemi sono sopraggiunti: come a Varsavia (o a Wimbledon) non ha chiuso il set, o il match, col servizio a disposizione dovendo affidarsi alla risposta, nel game successivo.
SABALENKA, ESORDIO DELICATO
Aryna Sabalenka ha aperto il suo torneo con un 6-3 7-6(5) ai danni di Petra Martic. Una vittoria abbastanza convincente nella prima uscita dalla bruciante sconfitta nella semifinale di Wimbledon che le ha impedito di salire al numero 1 del mondo, anche se nel secondo parziale ha corso qualche rischio di troppo nel momento in cui la croata l’ha portata a sbagliare tanto.
Un set iniziale quasi in gestione, con un avvio dove servendo per prima aveva forse ancor più facilità a mettere pressione in risposta e il break sul 2-1 spaccava la partita a suo favore fino al 6-3. Paradossalmente, per usare un modo di dire molto semplicistico: la differenza tra le due è anche qui. Aryna ha saputo gestire il vantaggio senza praticamente rischiare, Petra ha avuto invece tanta precipitosità quando è stata lei davanti nel punteggio e ha finito per sprecare tanto. Martic, infatti, nel secondo parziale ha avuto un vantaggio di 3-0, poi 5-3 ed è stata 3-1 nel tie-break.
Come (purtroppo) troppo spesso le capita, la croata in quei momenti diventa come una corda di violino, anche quando ha messo bene in piedi il piano tattico di allungare il più possibile gli scambi o dar gran fastidio alla rivale con buona varietà nella selezione colpi. Così la bielorussa è sempre rientrata e nel tie-break ha chiuso la pratica evitando un’altra oretta in campo.
Al prossimo turno avrà Liudmila Samsonova, che a inizio giornata si era imposta 6-3 6-2 contro Qinwen Zheng.
RYBAKINA LA SPUNTA DOPO TANTA FATICA
Elena Rybakina è riuscita a venire a capo di una partita molto dura, che non l’ha per nulla soddisfatta se non per aver retto tra la fine del secondo set e nel game del 3-3 al terzo che ha poi “spaccato” definitivamente la sfida contro la rientrante Jennifer Brady. 6-7(3) 7-6(5) 6-3 il punteggio finale in due ore e mezza di partita spalmate su due giorni, con una situazione che stava divenendo molto critica quando nel secondo set ha perso la battuta sul 5-4 subito dopo essere riuscita a strappare la battuta all’avversaria.
Per la statunitense, verrebbe da dire, solo complimenti. È mancata dai campi per due anni, rimediando un brutto problema al piede nel momento migliore della carriera, nell’anno della sua prima finale Slam (Australian Open 2021). Le prime uscite di questo rientro l’hanno però vista già molto competitiva: battute due top-30 come Anhelina Kalinina e Aljona Ostapenko tra Washington e Montreal, sconfitte rimediate solo contro Madison Keys e oggi Rybakina, che ha davvero dovuto aggrapparsi alle sue armi migliori per fermarla.
La kazaka è molto traballante, fin qui. Da aprile in poi, tolto quel lampo di Roma dove lei stessa si definì molto fortunata a vincere il titolo tra tanti fattori che si sono incastrati, è stato un continuo “stop and go” e la forma generale è piuttosto bassa. Come le si è visto fare in altre occasioni, riesce ad avere qualcosa in più quando serve. Già a Miami, contro Paula Badosa, giocò una partita molto deludente fino al match point per la spagnola, poi lei cambiò completamente passo. Oggi non ha trovato le marce alte, ma è ancora riemersa a un passo dal tracollo e ora agli ottavi avrà Sloane Stephens che aveva beneficiato del walkover datole da Victoria Azarenka.
Risultati secondo turno
[1] I. Swiatek b. Ka. Pliskova 7-6(6) 6-2
[14] K. Muchova b. S. Cirstea 7-5 6-4
L. Fernandez b. [11] B. Haddad Maia 7-5 5-7 6-3
[Q] D. Collins b. [8] M. Sakkari 6-4 6-2
[4] J. Pegula b. [LL] Y. Putintseva 6-4 6-4
J. Paolini b. [13] M. Keys walkover
[9] M. Vondrousova b. [WC] C. Wozniacki 6-2 7-5
[6] C. Gauff b. [Q] K. Boulter 6-2 6-2
M. Bouzkova b. [5] C. Garcia 6-4 4-6 6-2
[10] D. Kasatkina b. A. Blinkova 6-2 7-5
S. Stephens b. [16] V. Azarenka walkover
[3] E. Rybakina b. J. Brady 6-7(3) 7-6(5) 6-3
[7] P. Kvitova vs C. Giorgi
[12] B. Bencic b. [Q] A. Parks 6-3 5-7 6-4
[15] L. Samsonova b. Q. Zheng 6-3 6-2
[2] A. Sabalenka b. P. Martic 6-3 7-6(5)
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