Jabeur, straordinaria finale a Wimbledon. Sabalenka crolla

[7] O. Jabeur b. [2] A. Sabalenka 6-7(5) 6-4 6-3

Clamorosa, incredibile, spettacolare, da standing ovation. Ons Jabeur è tutto ciò, perché tra ieri e oggi ha messo insieme due vere magie sul Centre Court di Wimbledon andandosi a prendere la seconda finale consecutiva ai Championship dopo aver eliminato la numero 3 del mondo, campionessa in carica, e la numero 2 Aryna Sabalenka quando la bielorussa era davvero a un passo ormai dal diventare numero 1 del mondo.

Un match bellissimo, emozionante e riaperto quando sembrava ormai indirizzato verso Minsk e verso un festeggiamento doppio per Sabalenka, che avrebbe meritato quel traguardo di nuova leader della classifica di singolare a coronamento di una prima parte di 2023 quasi perfetta con un inseguimento a Iga Swiatek, partito dalla fine del 2022 e marciando in maniera importante. Invece per il secondo Slam consecutivo viene fermata in semifinale e con una sconfitta che brucia. Al Roland Garros aveva avuto match point contro Karolina Muchova, oggi era avanti di un set e 4-2, avendo anche due chance di 5-3 nel game al servizio successivo. Invece è capitato qualcosa che fin lì sembrava difficilmente possibile: la tunisina è salita in cattedra soprattutto con la risposta di rovescio, ribaltando la situazione e crescendo in maniera imperiosa fino al 6-7 6-4 6-3 conclusivo.

Aryna, protagonista di un cammino abbastanza tranquillo fin qui, è franata nei pochi momenti dove ha voluto strafare. C’è mancato pochissimo ad averla come nuova numero 1 del mondo. Cinque punti, in tutto. Aveva il solito livello e impatto sulla partita che doveva forzare l’avversaria a fare qualcosa di grande per tenerla a freno. In questo 2023 si sta vedendo come per batterla servano tanti aspetti che vanno a combinarsi tra loro e nel caso di Ons c’erano: una prima di servizio in campo sopra al 65%, una pressione costante in risposta, l’utilizzo della prima palla al centro perché più il movimento frutta punti più lei gioca libera, e l’abilità di usare il dritto anomalo a stringere l’angolo e mandare l’avversaria a correre, sbilanciata.

Parlando di freddi numeri: Jabeur ha perso un primo set dove ha servito il 61% di prime in campo, ha vinto un secondo col 67% e un terzo col 58% ma che l’ha fatto corrispondere a un clamoroso 85% di punti vinti con la seconda palla. Il dato veniva rispettato e di fatti tolto il momento di calo a inizio del secondo set è stata quasi perfetta. L’unico rimpianto, alla fine non calcolabile, è stato sul finire del primo parziale. Era arrivata al tie-break sopra la soglia del 65% ma, dopo il doppio fallo del 3-2 e il punto spettacolare col dritto lungolinea per il 4-2 ha dovuto affidarsi solo alla seconda servendo però colpi non incisivi e venendo travolta dalla risposta avversaria, con Sabalenka anche molto fortunata sul 4-4 quando una palla di Jabeur nei pressi della riga non è stata chiamata ma hawkeye l’ha segnata fuori per meno di un millmetro.

Nel secondo set Aryna trovava il break sul 2-2, allungava sul 4-2, e lì ha cominciato a esagerare quasi convinta di averla già vinta. Il volto era molto rilassato, forse troppo per il momento, e quasi sorrideva sorniona quando hawkeye le ha negato il game del 5-3. È tornata in lotta, con un game non chiuso nemmeno nella seconda chance, e con Jabeur che alla prima chance da oltre un set forzava l’errore di dritto della bielorussa. 4-4, partita riaperta, e la fortuna stavolta girava dalla parte della numero 7 del seeding quando sotto 0-30 la sua palla veniva baciata dal nastro e tornava in campo finendo sulla riga. Prima al centro e 30-30, poi un grandissimo recupero in slice di dritto sulla palla break che ha forzato un altro errore dell’avversaria e finendo col sorpasso per il 5-4. Sabalenka, improvvisamente sotto, ha subito in risposta almeno un paio di ottimi rovesci dell’avversaria che la sbilanciava sul 30-15 e sul 30-40 piazzava la palla in lungolinea vincente. In mezzo, sul 30-30, l’erroraccio col rovescio nei pressi della rete su un falso rimbalzo e i piedi fermi.

Nel terzo set i primi game di Ons sono stati rapidissimi: buoni servizi ma soprattutto tante risposte errate dalla numero 2 del mondo, che sentiva sempre più pressione e sul 2-3 si riprendeva da 0-30 ma non chiudeva alla prima occasione e ha cominciato a forzare ogni colpo. Concedeva una prima chance di break ma la salvava andando furiosamente all’attacco e chiudendo Jabeur sull’angolo del rovescio. Ne concedeva una seconda e sparava al centro un’ottima prima chiudendo col dritto lungolinea. Ne concedeva una terza dopo un brutto pasticcio a rete e lì, con lo scambio in bilico, si faceva tirare nella ragnatela di slice dell’avversaria spendendo lungo l’ultimo rovescio.

4-2, 5-2 in un amen. La partita era davvero capovolta. Sabalenka cancellava i primi due match point col proprio servizio e tentava un disperato recupero da 40-0 sul 5-3 ma con un ace esterno sul 40-30 Jabeur metteva la firma su un nuovo capolavoro di un’avventura londinese ancor più bella fin qui del 2022. Sabato, malgrado pochissimi a inizio torneo l’avrebbero prevista qui, scenderà di nuovo sul Centre Court per provare a entrare nella storia, una volta di più. Tra lei e il titolo c’è solo Marketa Vondrousova.

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