Wimbledon

Djokovic soffre ma non sbaglia, ora la supersemi contro Sinner

Basta un Djokovic poco più che discreto per battere un ottimo Rublev, che ha vinto il primo set ma nulla ha potuto quando il serbo ha alzato il livello: ora per il defending champion ci sarà il remake del match con Sinner giocato l’anno scorso.
La partenza di Nole non è nemmeno blanda, infatti guadagna 3 palle break nel sesto gioco ma complice qualche errore di troppo e la bravura di Rublev nel prendere sempre l’iniziativa, il serbo non riesce ad andare avanti nel punteggio: nel nono game, passaggio a vuoto di Nole che commette qualche errore di troppo, anche con il rovescio suo colpo migliore e subisce l’inaspettato break dal 40-30.
Il numero 7 del mondo va a servire per il set, sfrutta il momento no del serbo che continua a regalare e chiude per 6-4 dopo 45 minuti.
Ad inizio secondo set Djokovic toglie il freno a mano, inizia a sciorinare colpi vincenti, sia da fondo campo che a rete e in un amen si invola sul 5-0, concludendo il secondo parziale al servizio per 6-1.
Nel terzo set la sliding door è nel decimo gioco: Djokovic, dopo aver ottenuto il break nel quinto game e aver sfiorato il doppio break nel settimo va a servire per chiudere il parziale sul 5-4.
Game infinito, Djokovic non chiude 4 set point (grandissimo punto di Rublev sul primo) e annulla 3 palle del contro break al russo non dandogli mai chance di fare punto, prendendo iniziativa e chiudendo a rete appena ne ha la possibilità: il quinto set point è quello giusto, un grande dritto costringe all’errore Rublev e Nole passa a comandare per 2 set ad 1.
Il quarto set è una formalità, il numero 2 del mondo ottiene il break nel terzo game e lo bissa nel nono game, chiudendo il match con una fantastica volèe di rovescio in tuffo al secondo match point.
4-6 6-1 6-4 6-3 il finale in 2 ore e 47 minuti con Djokovic che vince la 33esima partita consecutiva a Wimbledon, la 43esima sul campo centrale.
Venerdì per lui ci sarà di nuovo la sfida con Sinner, come capitato 12 mesi fa su questi campi nei quarti di finale quando si ritrovò sotto di 2 set ma la spuntò al quinto.
Serve sicuramente un Djokovic migliore di quello visto oggi, spesso lento negli spostamenti e in difficoltà nel prendere l’iniziativa contro uno dei suoi avversari preferiti, per tipologia di gioco: il problema per Sinner è che Nole alza il livello a suo piacimento e sicuramente non si farà trovare impreparato venerdì nell’affrontarlo, alla luce anche del fatto che è stato l’ultimo a togliere due set al 7 volte campione qui a Wimbledon.

Marco Somma

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