[1] I. Swiatek b. [16] E. Alexandrova 6-4 6-7(3) 6-3
[27] P. Martic b. [11] B. Krejcikova 6-3 7-6(1)
Iga Swiatek è per la prima volta ai quarti di finale del WTA 1000 di Madrid, e lo ha fatto al termine di una partita abbastanza rocambolesca nel suo sviluppo dove soltanto dopo quasi due ore e mezza ha prevalso contro Ekaterina Alexandrova. Un’avversaria, la russa, che si conferma non facile per la polacca, vincitrice sì in due dei tre confronti diretti giocati ma che in entrambe le circostanze (Ostrava 2022 e questa) è stata costretta al terzo set.
Se in Repubblica Ceca si poteva parlare di circostanza favorevole all’avversaria, molto a suo agio in indoor veloce, oggi ci sono stati “demeriti” di numero 1 del mondo distrattasi proprio nel momento culmine del secondo set e che rischiava, anche, di non riprendersi da quel frangente. Un 6-4 6-7(3) 6-3 che pesa soprattutto per l’orario, col match point realizzato all’una e 15 del mattino in una delle rarissime occasioni dove Iga ha superato la mezzanotte in campo. Per sua fortuna, se non altro, domani avrà il giorno di riposo prima di affrontare mercoledì, presumibilmente nella sessione diurna, Petra Martic artefice in precedenza del successo contro Barbora Krejcikova.
Swiatek aveva avuto una partenza imperfetta, perdendo il primo turno di servizio da 40-15 facendosi investire troppo dalla potenza della rivale. Di fatto, per sbloccarsi, sullo 0-2 ha avuto bisogno di un numero incredibile in difesa andando in spaccata prima sul rovescio poi sul dritto per concludere con un gran passante incrociato, ma verso la metà del parziale il rendimento soprattutto in risposta era cresciuto abbastanza da poter attuare la sua consueta pressione a un’Alexandrova rivelatasi molto fragile: break a zero sul 3-2, sorpasso subito con un parziale di 11 punti a zero, e tanti errori nel game al servizio sul 4-5. Il primo set incamerato con buon piglio e un secondo iniziato con un immediato break, confermato poi per il 3-0, sembravano avvicinare sempre più i titoli di coda. Soprattutto perché da parte di Alexandrova gli errori soprattutto in risposta erano parecchi, nel tentativo di farsi largo col primo colpo e mettere tanta pressione all’avversaria.
Passavano i game e per Iga non c’era alcun rischio. Tutto sotto controllo. Le ultime/uniche palle break concesse erano quelle del primo game del match, nel primo set. Si era arrivati così sul 6-4 5-3 e servizio, quando tutto sembrava prepararsi a una logica e attesa conclusione. Nemmeno un rientro della russa, che azzeccava le prime risposte da diversi game, sembravano aprire spiragli perché Swiatek risaliva sul 30-30 e aveva il pallino del gioco per andare a match point. Invece, a sorpresa, il dritto verso il campo lasciato indifeso da un’avversaria fermatasi sulla linea di fondo battenzando un angolo è finito lungo. Appena lungo, questione di nulla, ma out. L’errore, talmente clamoroso per lei quanto inatteso, ha cominciato ad agitarla. Salvava la prima chance ma subito dopo di nuovo Alexandrova rispondeva bene col rovescio e un colpo molto stretto le dava una seconda chance del 4-5, concretizzata. C’era ancora partita. La polacca ha provato il tutto per tutto in risposta, arrivando a match point, ma Alexandrova qui è tornata a colpire forte e pesante sulle righe. 5-5.
Il contraccolpo per Iga è stato forte. Non tanto nel game del 6-5 ma in un tie-break dove è partita subito in svantaggio facendosi investire dal dritto dell’avversaria e subendo poi ace a cascata da una che non ne aveva praticamente messi a segno fin lì. 7-3, tie-break dominato col servizio dalla russa, e terzo set. Era ormai passata mezzanotte e mezza, Swiatek per vincere la partita doveva calmarsi, ritrovare controllo e cercare un modo per far tornare l’avversaria sotto pressione. Non facile, oltretutto considerando che Ekaterina a quel punto serviva per prima. Il primo punto del terzo set era un po’ la fotografia dello stato d’animo confuso e un po’ spaesato di Iga, che giocava un ottimo scambio ma il dritto lungolinea la tradiva girando verso il corridoio. A rimettere le cose in chiaro ci ha pensato la sua risposta, semplicemente perfetta nel game sull’1-1 quando la russa è stata ripresa da 30-0 con un dritto lungolinea un po’ fortuito ma fatto di tanta reattività dopo una prima palla al corpo a 180 chilometri orari. Lo scambio intenso sul 40-30 finiva con un rovescio della numero 16 del seeding finire largo e, sul 40-40 un’altra splendida risposta vincente in lungolinea della polacca su una prima di servizio a uscire per la chance di break realizzata con un dritto lungolinea dopo uno scambio guidato dalle prime battute. Da lì, ha affidato tutto alla propria battuta: quattro ottimi servizi per il 3-1, game pesante chiuso con due punti consecutivi ottenuti dal 30-30 sul 3-2 (cancellando lo 0-30 non sfruttato in precedenza) poi game a zero sul 4-3 che ha dato il là all’ultimo break in suo favore, nel nono gioco, con lei all’attacco e desiderosa di chiudere quanto prima una fatica allungatasi fin troppo.
Questa partita contro Alexandrova si aggiunge dunque ai rocamboleschi match giocati da Swiatek negli ottavi di finale nel circuito maggiore. La serie può partire all’Australian Open 2020 quando perse una partita dove era 7-6 4-3 e servizio contro Anett Kontaveit, pur rientrando poi da 1-5 nel set decisivo. In questa serie c’è la vittoria migliore della sua carriera, quel 6-1 6-2 contro Simona Halep che la lanciò nel 2020 al primo Roland Garros, passando poi per il match contro Barbora Krejcikova negli ottavi di Roma 2021 quando le cancellò due match point a fine secondo set, o la fatica incredibile fatta nello stesso round un anno dopo contro Victoria Azarenka (il 6-4 6-1 finale è falsissimo), o il match perso da match point a favore contro Aljona Ostapenko a Dubai nel 2022, o anche la sconfitta allo US Open 2021 contro Belinda Bencic con un tie-break incredibile.
Molte delle sue grandi fatiche sono spesso rintracciabili in questo turno di tabellone. Ora avrà di fronte a sé una mezza sorpresa, perché per quanto Martic su terra battuta giochi con grande qualità il 6-3 7-6(1) inflitto a Krejcikova fa abbastanza rumore. La ceca non è mai apparsa a suo agio a Madrid, fin dalla prima partita vinta solo al terzo contro Danka Kovinic. Oggi le è girato tutto storto: ha cominciato con un immediato break di svantaggio, lo ha recuperato sotto 2-4 ma ha giocato male il game successivo mancando l’aggancio e perdendo il parziale poco dopo. Nel secondo Martic, che al servizio tutto sommato si difendeva molto bene con piazzamenti e varietà di effetti, prendeva subito un altro break e solo al momento di chiudere si è bloccata un po’. Due match point non sfruttati in risposta sul 3-5 e l’aggancio sul 5-5 sembravano un preludio al terzo parziale, e i quattro set point concessi sul 5-6 la logica conseguenza di un cambio di livello importante della campionessa del Roland Garros 2021 che però non ha potuto far nulla: ace a uscire, servizio a uscire e voleè vincente, grande allungo sotto rete per ricacciare di là una controsmorzata, servizio e smash vincente. Martic ha meritato di arrivare al tie-break dove ha dominato chiudendo addirittura 7-1.
Dopo aver toccato la top-15 a fine 2019, la croata aveva vissuto una fase di grande affanno nei risultati ma in questo 2023 è tornata propositiva. Il rosso è dove può esprimersi meglio, e sarà più che interessante vedere come fronteggerà Swiatek, mercoledì.
Risultati, ottavi parte alta
[1] I. Swiatek b. [16] E. Alexandrova 6-4 6-7(3) 6-3
[27] P. Martic b. [11] B. Krejcikova 6-3 7-6(1)
[3] J. Pegula b. [18] M. Trevisan 6-3 2-6 6-3
[12] V. Kudermetova b. [8] D. Kasatkina 7-5 1-6 7-6(2)
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