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WTA Madrid, Sabalenka può festeggiare: prima vittoria su terra rossa contro Swiatek dopo una gran finale

[2] A. Sabalenka b. [1] I. Swiatek 6-3 3-6 6-3

Aryna Sabalenka voleva la sua vendetta e, come nel 2021, la finale di Madrid è stata teatro della rivincita conto chi l’aveva fermata due settimane prima a Stoccarda. Due anni fa aveva perso in Germania contro Ashleigh Barty, allora numero 1 del mondo, e in Spagna si era ribaltata la situazione con la vittoria per 6-4 al terzo set. Stavolta, sempre da numero 2 del ranking, la bielorussa ha avuto la meglio al termine di un match molto tirato contro Iga Swiatek, che l’aveva battuta in finale a Stoccarda due settimane prima.

Corsi e ricorsi, ancora una volta. È una vittoria, questa, che per Aryna vale tantissimo. Al di là di qualcosa a livello simbolico come il primo successo contro Swiatek sulla terra battuta, avvicinerà ulteriormente la polacca nel ranking rosicchiandole altri 400 punti. Ci saranno, lunedì, appena 1800 punti tra le due e se per Roma non ci sarà modo di pensare a un sorpasso, ecco che il Roland Garros rappresenterà il primo tentativo di attacco al numero 1 del mondo.

Stasera ha messo in campo una partita feroce e intensa fin dai primi punti, trionfando 6-3 3-6 6-3 quasi senza tirare il fiato e calare nel livello. Eppure, e questo forse è il segnale migliore della serata di Swiatek, Iga è rimasta agganciata fino all’ultimo coltivando sogni di una vittoria che se alla vigilia sembrava quantomeno fattibile, l’aver concesso il primo parziale in quel modo aveva reso molto più complicato. Come a Ostrava lo scorso ottobre, per battere la polacca c’è voluto un ultimo game di fuoco dove lei trovava energie nuove e colpi complicatissimi, alzando ulteriormente la qualità in risposta, e Sabalenka era costretta a fare numeri spaventosi, per la velocità che c’era, per reagire e rimettere di là dalla rete una palla il più possibile efficace.

Riavvolgendo il nastro, l’ottavo capitolo della saga tra le due è partito con un primo set abbastanza sotto tono per Swiatek. Nei primi due game al servizio aveva perso solo un punto, ma già le differenze nell’efficacia di quel colpo rispetto a Stoccarda si notavano bene. Non c’erano punti diretti col servizio, ma fino al 2-2 poteva contare sui tanti errori di Sabalenka che però, dopo aver sperperato un primo 15-40 sul 3-2, ha concretizzato sul secondo avuto pochi minuti dopo. Break del 5-3 e chiusura del set senza particolari affanni. Dominava, Aryna, sia nella qualità di gioco che nei colpi da fondo. Swiatek non le stava dietro, perdendo un po’ troppo il rovescio rispetto ai suoi standard quasi immacolati da quel lato. Tra l’altro, proprio le risposte di rovescio imperfette nei primi turni di risposta con diversi errori facevano intuire che la serata per lei potesse essere di grande sofferenza. Lo era già per l’atteggiamento della bielorussa, aggressiva e spietata, e aveva un doppio lavoro tutt’altro che facile da risolvere.

Uno sprazzo di Swiatek a inizio del secondo set sembrava aprire una nuova pagina, ma il livello della polacca è rimasto a sprazzi. Il break per il 2-0, con le prime risposte davvero aggressive e qualche svarione dell’avversaria, non cambiava del tutto gli equilibri in campo. Sabalenka, dopo un attimo di pausa, è tornata a fare molto male da fondo. Come nel primo set, era lei a guidare lo scambio e ora a sfondare senza fare troppi errori. Due sono stati sulle chance di 2-3, ma il controbreak è arrivato comunque per una bielorussa che aveva a quel punto davvero in pugno la sua avversaria, che non riusciva ad alzare i giri del proprio motore durante il palleggio, già di per sé a ritmi elevati. Oggi, in particolare, è sembrato mancare qualcosa nel rovescio con la palla che non aveva la stessa efficacia anche muovendo Sabalenka. Aveva recuperato da 0-30 prendendosi due rischi enormi, ma ha perso quel game al servizio perché la potenza della sua avversaria era troppa e lei non aveva vere contromisure.

È stata quasi sul punto di crollare, indietro 3-3 e 15-40, ma come spesso le capita in quei casi riesce spesso a dare qualcosa in più, magari lasciando andare il braccio più speranzosa che altro, ma ha trovato il modo per risorgere. Un rovescio lungolinea finalmente efficace e poi un nuovo rovescio a muovere Sabalenka, che poi buttava la risposta e vedeva l’avversaria girare avanti 4-3. Quel game tenuto ha risvegliato Swiatek, che in risposta ha cominciato a colpire ogni seconda palla e sul 15-30 ha pizzicato la riga intercettando una gran prima palla a uscire della bielorussa. Sul 15-40, la risposta di dritto vincente in lungolinea, stavolta sulla prima, apriva gli scenari di un terzo set poco pronosticabile fin lì.

Sabalenka si è subito ripresa, evitando guai al servizio e trovando il break per il 2-0 con punti abbastanza simili tra loro: una risposta profondissima e pesante, senza mai dare troppo angolo a Iga che doveva spesso superarsi per rigiocare la palla, ma diveniva preda troppo facile da aggredire. Sul 2-0, la numero 2 del mondo ha tentato un primo assalto in risposta mancando però due chance dell’immediato controbreak, solo rimandato al quinto game per l’aggancio poi sul 3-3. Nel settimo game Sabalenka è andata anche in svantaggio, seppur di un solo “15”, e sullo 0-15 l’ha completamente salvata l’ottima reattività dopo il servizio, perché Swiatek aveva messo un rovescio incrociato profondissimo e lei si è inventata una palla rimessa sulla riga di fondo campo. Il servizio, poi, le ha dato il game del 4-3 e negli scambi finali si vedeva come si fosse riaccesa la luce nella sua aggressività tanto che subito dopo è salita 0-30 con due ottime risposte potenti e profonde, molto difficili da gestire per la Swiatek di oggi che, sul 15-40, ha visto l’ennesimo dritto lungolinea dell’avversaria girare lo scambio e prendersi due palle del nuovo break. È bastata la prima, dove con anche un po’ di fortuna ha visto il dritto di Iga terminare largo per millimetri. Al servizio per il match, infine, le emozioni migliori. Swiatek è salita 15-30 con due ottime risposte, Sabalenka pareggiava i conti ma concedeva una chance del controbreak, salvata come tutta la partita: tirando sbracciate furiose da fondo e facendo cedere la polacca alla terza pallata ricevuta.

Quando è così, è praticamente ingiocabile. Eppure Iga anche in questa versione un po’ sotto ai suoi standard ha cominciato ad annullare match point su match point: prima con un passante di dritto giocato in ginocchio, poi con una risposta sui piedi di Sabalenka, poi con una risposta vincente di puro istinto su una gran prima a uscire, poi sull’ennesimo 40-40 aveva trovato una nuova risposta che sembrava definitiva, in lungolinea di dritto, e che Aryna è riuscita a rigirarla in un cross difensivo finito sulla linea laterale. Sul quarto match point Iga non è riuscita a entrare in campo come voleva con la risposta di rovescio in lungolinea, lasciando lo spazio scoperto sull’incrociato. È gioco, partita e incontro per la tennista di Minsk, che bissa il titolo del 2021 a Madrid ed è lei a toccare quota 14 titoli vinti in carriera, con Swiatek ferma a 13. È stato un match appassionante, tra le due migliori del mondo in questo momento. Probabilmente tra qualche settimane si scambieranno le posizioni, ma ancora non sembra esserci vera supremazia dell’una rispetto all’altra. È vero che questa Sabalenka è straripante, ma una Swiatek così dura da battere quando si tratta di giocare una finale è solo che un segnale positivo per lei. In attesa della prossima occasione.

Diego Barbiani

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