Anastasia Potapova si è presa la rivincita della sconfitta subita lo scorso ottobre a Guadalajara per mano di Elisabetta Cocciaretto, battendo l’azzura con un doppio 6-4.
Finisce al secondo turno il cammino della marchigiana nel WTA 1000 di Roma, al termine di una partita fatta di tanta generosità e rincorsa, che però l’ha lasciata con un pugno di mosche tra le mani.
Potapova, numero 23 del seeding, è un’avversaria che soprattutto ora è ababstanza difficile da affrontare, se non si è una giocatrice di alta classifica, perché la russa sta vincendo ormai partite con buona continuità, meritando l’avvicinamento alla top-20. Oggi ha reagito bene nel finale del primo e del secondo set al tentativo di Cocciaretto di agguantare la parità e giocarsi tutto in volata.
Un po’ fortunata, forse, nel primo set quando un brutto rimbalzo l’ha favorita proprio sul set point, ma nel secondo set la situazione sembrava mettersi piuttosto bene salendo subito 5-1 avanti. Non ha gestito bene la tensione e Cocciaretto è cresciuta quando ormai era spalle al muro, consapevole anche di non avere più nulla da perdere.
Potapova, che ha giocato con leggerezza nel settimo game, si è trovata di colpo immischiata in una bella lotta. Sul Campo Pietrangeli, poi, tutti facevano il tifo per l’azzurra come logico che sia, scaldandosi sempre più vedendo Elisabetta risalire e recuperare terreno. Sempre però senza dare fastidio all’avversaria. Era un pubblico da stadio, ma non c’era segnale di tifo contro Potapova, anche se si è beccata un paio di fischi quando ha cercato di fare la furba su una palla colpita profonda e che Cocciaretto ha chiamato ‘out’. Il gesto dell’azzurra è stato forse un po’ tardivo, lei si è avvicinata a rete, l’arbitro ha indicato chiaramente come la palla fosse fuori e lei quasi infastidita ha fatto un cenno all’arbitro che è stato interpretto come: “ma ha chiamato tardi”. La giudice di sedia ha spiegato come fosse per lei nei tempi giusti, alché Potapova ha detto: “Ma la palla è buona”. L’arbitro, correggendola: “No, è fuori, se la vedi da sopra te ne accorgi”.
La russa è rimasta piuttosto interdetta. Nei fatti, però, non c’è stato un atteggiamento negativo del pubblico nei suoi confronti anche nell’ultimo game quando Cocciaretto, da 1-5, seriva sotto 4-5. La battaglia instauratasi su ogni punto è finita con Potapova che trovava l’ultimo passante di rovescio e per esultare faceva cenno al pubblico di calmarsi. Da lì sono partiti i primi fischi, stavolta rumorosi, che sono aumentati a dismisura quando la speaker ha pronunciato la classica frase che spetta al vincitore o alla vincitrice: “Fate un bell’applauso ad Anastasia Potapova!”. Al posto dell’applauso, una marea di fischi per il gesto provocatorio.
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