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Clamoroso a Roma: eliminate Sabalenka e Pegula

Quanto successo nella fase finale della giornata al Foro Italico, nel tabellone WTA 1000, ha dell’incredibile.

Non era mai successo in stagione che Aryna Sabalenka e Jessica Pegula perdessero all’esordio. Per la bielorussa l’ultima sconfitta a questo punto del tabellone è stata nel torneo ‘1000’ di Guadalajara a fine 2022, per la statuntense invece si deve tornare addirittura al torneo di Sydney dello scorso anno.

Per la numero 2 del seeding, lanciatissima in questa stagione, una sconfitta netta contro Sofia Kenin, riapparsa competitiva per la prima volta su un grande palcoscenico dopo i tanti problemi di salute che le sono capitati dal 2021 in poi. 7-6(4) 6-2 il punteggio finale, nel match che ha aperto la sessione serale sul Campo Centrale. In generale però è stata una Sabalenka che ha fatto tanta fatica, rettasi in piedi grazie alla sua potenza e alla sua determinazione, ma completamente all’opposto nell’efficacia e nella continuità dopo la brillante finale di Madrid.

Dalla Caja Magica al Foro Italico, è cambiato tutto. La terra rossa italiana è molto più simile a quella parigina e dalle prime indicazioni è apparsa anche più lenta degli anni passati. Inoltre, il meteo abbastanza incerto di questo inizio di torneo non può aver reso agevole la situazione della bielorussa che negli spostamenti era molto più impacciata della finale giocata a Madrid e nei colpi non c’era la stessa incisività anche per l’altura che è venuta a meno. Non può essere solo questo a spiegare cosa sia cambiato, perché Aryna un anno fa qui ottenne la semifinale, e qui nascono i meriti di una Kenin molto brava nel continuare con una partita fatta di manovra perlopiù col dritto puntando sulla traiettoria incrociata per avere poi l’eventuale spazio sul lungolinea.

Di fatto, però, tolta questa linea, Kenin è stata sempre una spina nel fianco in risposta. E alla battuta ha avuto tanto coraggio in diverse occasioni in cui è stata chiamata a punti importanti, servendo una prima non particolarmente potente ma con buona traiettoria slice. I problemi per Sabalenka sono invece emersi subito con un turno di battuta perso all’inizio e dove non ha recuperato finché non ha salvato anche una chance del doppio break sotto 2-4, servendo una bella prima di servizio a uscire. Era riuscita a girare la situazione e andare 5-4 rientrando da 15-40, ma Kenin a sua volta si era ripresa bene andando a sua volta a servire sul 6-5. Non ha chiuso il parziale, con Aryna che premeva forte andando subito 0-40, ma ha dominato la prima parte del tie-break e dal 6-1 ha chiuso alla quarta occasione.

Preso quel set, il secondo è stato gestito molto meglio dalla statunitense che non ha preso subito margine ma si è mantenuta avanti nel punteggio con Sabalenka che mano a mano si innervosiva sempre più e ha ceduto la battuta sul 2-3, prima di subire due risposte vincenti consecutive dal 2-5 30-30. Sconfitta pesante, non definitiva perché non cancella le chance della bielorussa per essere numero 1 del mondo dopo Parigi (e soprattutto dopo Wimbledon), ma è il primo vero passo falso della sua stagione.

Per Pegula invece c’è un trend cominciato a Madrid e che continua anche qui a Roma. Già in Spagna la si era vista molto scarica come energie, piena di nervosismo, infastidita dal proprio livello di gioco e, soprattutto, molto vulnerabile. La statunitense, numero 3 del seeding, è stata sconfitta 6-2 3-6 6-3 dalla qualificata, anche lei al rientro (anche se in questo caso da una maternità), Taylor Townsend, che in carrica aveva vinto solo 1 degli 11 confronti giocati contro top-10 e si è presa oggi una vittoria meritata, resa difficile da un suo calo nel rendimento nel secondo set ma dove è rimasta ben più attiva dell’avversaria. Pegula nel primo set è stata schiacciata in ogni aspetto del gioco. Nel secondo è riuscita a tenere un paio di game alla battuta senza troppi affani e, malgrado un livello suo non particolarmente alto ha approfittato del primo calo della connazionale. Nel terzo però la sua partenza è stata disastrosa, finendo sotto 0-3 e 0-30. È riuscita a evitare un possibile doppio break, ma non ha mai più avuto occasioni in risposta, perdendo una delle rarissime partite nelle fasi iniziali del torneo.

Risultati

[6] C. Gauff b. Y. Putintseva 6-0 6-1
[27] M. Bouzkova b. C. McNally 6-4 6-3
[23] A. Potapova b. E. Cocciaretto 6-4 6-4
[11] V. Kudermetova b. N. Parrizas Diaz 7-5 6-2
[Q] A. Bondar b. [13] Ka. Pliskova 7-6(5) 6-2
[23] Q. Zheng b. A. Cornet 6-2 7-6(3)
X. Wang b. [31] I. C. Begu 6-4 7-5
[Q] T. Townsend b. [3] J. Pegula 6-2 3-6 6-3
[5] C. Garcia b. A. Bogdan 6-4 4-6 7-5
[Q] C. Osorio b. [29] P. Martic 6-4 6-2
[17] M. Linette b. L. Noskova 7-6(4) 6-1
[12] B. Haddad Maia b. [Q] E. G. Ruse 6-2 6-3
[16] V. Azarenka b. S. Stephens 6-4 6-3
[19] M. Keys b. [Q] M. Frech 6-3 6-2
[30] A. Kalinina b. A. Blinkova 6-2 6-2
[PR] S. Kenin b. [2] A. Sabalenka 7-6(4) 6-2

Diego Barbiani

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