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ATP Roma: Sinner soffre ma passa. Derby a Musetti, ok Cecchinato, out Fognini

(8) J. Sinner b. (LL) A. Shevchenko 6-3 6-7(4) 6-2

La regola di Jannik. Sempre almeno agli ottavi di finale nei tornei che contano. Dall’inizio del 2022 a oggi, su diciassette tornei disputati tra Slam e Master 1000 (rispettivamente, cinque e dodici), il ventunenne di San Candido ha raggiunto almeno questo turno ben sedici volte: unica eccezione, Parigi Bercy. Certo, nella stagione in corso l’azzurro ci ha abituato a percorrere strade ben più lunghe: tra Indian Wells, Miami e Monte-Carlo sono giunte una finale e due semifinali. Per arrivare alle fasi conclusive, però, è necessario prima di tutto superare i round iniziali, e in questo Sinner ha da tempo acquisito una costanza esemplare.

Stasera, a ogni modo, è stato tutt’altro che facile. Jannik era atteso dal lucky loser russo Alexander Shevchenko nell’ultimo incontro sul centrale. Nelle qualificazioni il ventiduenne di Rostov aveva perso al turno decisivo con il francese Arthur Fils, ma, ripescato e ammesso direttamente al secondo round per il forfait di Tallon Griekspoor, ha sfruttato bene l’occasione, battendo l’argentino Sebastian Baez.

Da ricordare che l’attuale n. 93 ATP aveva vinto due incontri in main draw nel “1000” di Madrid, su Wolf e Lehecka, sfiorando poi il colpaccio con Medvedev. Qualche settimana prima, sempre nella capitale spagnola, aveva conquistato il secondo titolo Challenger stagionale, dopo Tenerife a gennaio (mentre a Phoenix, due mesi più tardi, proveniente dalle quali, si era imposto nei quarti su Berrettini cedendo a Borges nel match clou).

Insomma, un avversario in piena fiducia e in crescita esponenziale, seppure sulla carta ancora ben distante dagli standard medi dell’altoatesino. Il quale, però, ha stentato a carburare, ritrovandosi subito sotto 2-0, con un break incassato a zero, lui che all’esordio con Kokkinakis al servizio aveva ceduto tre punti su trentanove. È stato bravo a recuperare subito, contenendo la furia agonistica del russo, aggressivo e determinato, che ne reggeva il ritmo, prendeva l’iniziativa e, quando pressato, gli faceva giocare sempre un colpo in più per chiudere. Nel momento in cui, dal 3 pari, Sinner ha infilato tre giochi consecutivi (con altri due break) facendo sua la frazione d’apertura, si è pensato che il più fosse fatto.

Nulla di più sbagliato, perché Shevchenko – sostenuto sulle tribune dalla fidanzata e collega Anastasia Potapova, con tanto di barboncino al seguito – si è rimesso a lottare convinto su ogni palla, esprimendo un tennis ben superiore alla sua classifica e prendendosi di nuovo un immediato break di vantaggio. Mancata la chance per staccarsi ulteriormente nel quinto game, e annullate a sua volta due palle break nell’ottavo, è salito via via fino al 5-3, dinanzi a un azzurro poco scattante e reattivo.

Al servizio per il set sul 5-4, però, il russo dal 30-15 ha perso tre punti di fila (sul secondo gli è addirittura scivolata di mano, in modo buffo, la racchetta in uscita dal servizio…), riammettendo in gara Jannik. Che, però, non ha voluto accettare il gentile omaggio. Avanti 6-5, il n. 8 del mondo è stato per tre volte a due punti dal successo, ma Shevchenko, più dinamico e risoluto, si è arrampicato al tie-break, nel quale, dopo una falsa partenza (0-2), ha inanellato sei punti di fila, chiudendo poi alla terza occasione.

Si è reso dunque necessario il terzo per dirimere la questione. L’inerzia del confronto sembrava spostarsi in modo inatteso dalla parte di Alexander, ma Jannik l’ha riportata dalla sua nel quinto game, quando ha messo a segno il più importante dei break. Dopo un paio d’ore a livelli per lui altissimi, un esausto Shevchenko ha cominciato a perdere qualche colpo e l’abitudine dell’italiano a giocare match di questo genere ha pesato, eccome.

Nel tripudio generale Jannik ha infine preso in mano le redini dell’incontro e, con una serie di cinque giochi – un ultimo brivido nell’ultimo, recuperato da 0-40) -, lo ha fatto suo. 6-3 6-7(4) 6-2 il punteggio finale per un Sinner sotto tono ma comunque vincente, che sulla telecamera ha scritto con il pennarello “Auguri mamma”, dedicando all’amata genitrice anche un tenero cuoricino per il Mother’s Day.

Martedì Sinner troverà negli ottavi l’argentino Francisco Cerundolo, testa di serie n. 24, che nel primo match sul campo 2 ha rimediato a un avvio stentato, regolando il francese Gregoire Barrere con lo score di 6-7(0) 6-2 6-2. Tre i precedenti, tutti nel 2022, con il successo per ritiro del sudamericano nei quarti di Miami seguito da due affermazioni di Jannik, a Bologna  in Coppa Davis e nell’indoor di Vienna. Per proseguire il cammino senza ulteriori incertezze occorrerà ritrovare quanto meno il livello di due giorni fa.

M. Cecchinato b. (21) R. Bautista Agut 6-2 6-2

Diventano cinque i tennisti italiani al terzo turno del singolare maschile. A Sinner, Fognini e Sonego, già promossi nei giorni scorsi, e al vincente del derby tra Musetti e Arnaldi (poi rivelatosi il toscano) si è aggiunto stamattina Marco Cecchinato. In apertura di programma sulla Grand Stand Arena, il palermitano ha travolto il numero 21 del seeding Roberto Bautista Agut, infliggendogli un perentorio 6-2 6-2.

Il match doveva andare in scena ieri sera sullo stesso campo, ma era stato rinviato per il maltempo. Oggi l’azzurro è apparso subito ispirato, padrone assoluto degli scambi e, grazie alla costante aggressività, ha impedito al trentacinquenne di Castellon de la Plana di tessere l’inestricabile tela dei giorni migliori.

Così, al termine di una sfida a senso unico, ravvivata solo dalle quattro palle break annullate al momento di servire per chiudere, Cecchinato è approdato ai sedicesimi. Ora gli si presenta un’opportunità di quelle ghiotte: se la vedrà infatti con il qualificato tedesco Yannick Hanfmann, che ha sorpreso per 6-4 6-1 la nona testa di serie Taylor Fritz.

(7) H. Rune b. (WC) F. Fognini 6-4 6-2

A seguire, sul Grand Stand, niente da fare per Fabio Fognini contro il fenomeno danese Holger Rune: 6-4 6-2 il punteggio per quest’ultimo. Il ligure ha comunque dimostrato di averne ancora e, dopo le ottime prove con Murray e Kecmanovic, ha provato in qualche modo a impensierire anche il settimo favorito del tabellone. Oggi, però, tenere testa fino in fondo al ventenne di Gentofte sarebbe stata un’impresa degna dei tempi d’oro.

Da rimarcare, però, la bella reazione, quando, sotto 5-1 nel primo set, Fabio – archiviato il consueto battibecco con l’arbitro – ha provato a rientrare, aggiudicandosi con orgoglio tre giochi di fila nel tripudio generale. Clamoroso l’errore dello scandinavo sulla palla break, con il più comodo degli smash fallito malamente. Il tentativo di rimonta non è però giunto a buon fine e nel secondo parziale Rune – per la delusione di un pubblico che l’ha accolto con ben scarsa simpatia, fischiandolo sin dall’ingresso – si è involato sul 4-0, difendendo poi con autorità il doppio break di scarto.

(18) L. Musetti b. (WC) M. Arnaldi 6-4 6-4

Al terzo turno anche Lorenzo Musetti, n. 18 del seeding, che su un Pietrangeli come sempre stracolmo si è aggiudicato per 6-4 6-4 il derby con Matteo Arnaldi. Il confronto si è rivelato piacevole e tutto sommato equilibrato: il toscano, seppure di un anno più giovane, ha fatto valere la maggiore esperienza internazionale, ma Arnaldi non ha affatto sfigurato, deliziando la platea con diverse soluzioni fantasiose e di qualità.

Nel set iniziale è stato proprio il ventiduenne sanremese, fresco di debutto in top 100, ad avere a disposizione la prima chance per strappare il servizio all’avversario, nel quarto game. Non vi è riuscito e nel gioco successivo ha perso lui la battuta, alla quinta opportunità. Al cambio di campo, sugli spalti si è affacciato un illustre concittadino di Arnaldi, Fabio Fognini, ed è immediatamente partito un coro in suo onore: lui, divertito e un po’ imbarazzato, non ha trattenuto una risata di gusto.

Nel frattempo Musetti ha conservato il vantaggio, chiudendo 6-4, ma nel decimo gioco si è dovuto impegnare a fondo per annullare due chance consecutive del 5 pari. Il carrarino ha brekkato nuovamente il rivale nel terzo gioco della seconda frazione e, denotando solidità e buone capacità di analisi tattica, è riuscito a mantenere le distanze fino al termine, con un Arnaldi che ha comunque provato in ogni maniera a rientrare.

Variazioni di ritmo e di tagli, buon tocco, drop-shot, volée e demivolée di pregio: Matteo resta senz’altro una bella rivelazione per il pubblico del Foro Italico. Anche oggi, dopo l’affermazione su Schwartzman, ha mostrato i progressi compiuti da quando, dodici mesi or sono, si era arreso all’esordio, peraltro dinanzi a uno slammer quale Marin Cilic.

Al terzo turno Musetti – le cui doti tecniche erano già ben conosciute, ça va sans dire – troverà il n. 12 del seeding Frances Tiafoe, che ha prevalso in rimonta sul qualificato tedesco Daniel Altmaier.

È stato definito, infine, l’avversario di Lorenzo Sonego al terzo round: come previsto, si tratterà di Stefanos Tsitsipas. Il greco ha concluso con sveltezza il match interrotto ieri con Nuno Borges sul 6-3 4-3 e servizio, ottenendo subito i due game che gli occorrevano senza concederne più alcuno.

Terzo turno

[1] N. Djokovic b. [26] G. Dimitrov 6-3 4-6 6-1
[13] C. Norrie b. M. Fucsovics 6-2 7-6(4)
[Q] A. Popyrin b. [Q] R. Safiullin 7-5 7-5
[7] H. Rune b. [WC] F. Fognini 6-4 6-2
[4] C. Ruud b. A. Bublik 6-1 4-6 7-6(0)
L. Djere b. C. Garin 6-3 2-1 rit.
[24] F. Cerundolo b. G. Barrere 6-7(0) 6-2 6-2
[8] J. Sinner b. [LL] A. Shevchenko 6-3 6-7(4) 6-2

Secondo turno

M. Cecchinato b. [21] R. Bautista Agut 6-2 6-2
[Q] Y. Hanfmann b. [9] T. Fritz 6-4 6-1
[19] A. Zverev b. D. Goffin 5-7 6-3 6-4
[3] D. Medvedev b. E. Ruusuvuori 6-4 6-2
[5] S. Tsitsipas b. N. Borges 6-3 6-3
[12] F. Tiafoe b. [Q] D. Altmaier 3-6 7-5 6-3
[18] L. Musetti b. [WC] M. Arnaldi 6-4 6-4
[Q] F. Marozsan b. [32] J. Lehecka 4-6 6-1 7-6(2)

Fabrizio Fidecaro

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