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WTA Stoccarda, Swiatek: “Fin dall’inizio ho sentito che questa era una bella giornata”

Iga Swiatek è la campionessa del WTA 500 di Stoccarda. Di nuovo.

Dopo il 2022, la polacca si è imposta anche nel 2023, battendo ancora in finale Aryna Sabalenka dopo una bella lotta conclusa 6-3 6-4 per la ventunenne di Varsavia, al titolo numero 13 della carriera.

In conferenza stampa, Iga era raggiante dalla felicità che quando è arrivata stava per rompere un bicchiere sul tavolino tanto agitava il trofeo come un piccolo pendolo tra le mani. Di seguito, in ogni caso, ecco il resoconto di quanto detto.

Iga è il tuo secondo titolo consecutivo a Stoccarda. Raccontaci cosa stai provando.
Ci sono tantissime emozioni. Volevo davvero vincere, ma sapevo che dovevo avere la mente libera e non pensarci, rimanere concentrata come nelle precedenti partite. Sono felice di avere questa mentalità e concentrarmi su cosa posso fare meglio in campo.

Congratulazioni Iga. Dopo la prima partita parlavamo di un servizio che aveva cominciato un po’ lentamente, oggi invece è stato perfetto fin dai primi punti. Ti ha sorpreso questo? Quanto ti è stato d’aiuto alla fine?
Beh sì sicuramente credo di aver analizzato bene ogni giorno i vari aspetti del servizio, in cosa potevo migliorare. Non è stato veramente complicato, dovevo solo rimanere concentrata e andare decisa su ogni servizio. Oggi ero veramente concentrata, pronta, potevo prendermi cura del mio gioco. Forse nel secondo set non sono stata così precisa, forse la prima tremava un po’, ma fin dall’inizio ho sentito che questa era una bella giornata per me e che ogni giorno ho fatto progressi. Anche ieri quando ho giocato quei pochi game contro Ons, sentivo che stavo cominciando a sentirmi veramente meglio. Così ho davvero creduto di poter fare bene, durante tutta la settimana, e oggi ha pagato.

Congratulazioni. Oggi non hai mai perso la battuta. Quanto di questo pensi fosse prettamente in relazione al colpo in sé, a come stessi servendo, prendendo bene il punto nel rettangolo del servizio, paragonato a come giocavi per vincere?
Forse hai visto meglio te qualcosa, io ancora non ci ho fatto molto caso anche perché non ho forse piena comprensione di questo aspetto. All’inizio vincevo punti magari servendo bene e con lei che mancava la risposta, così ho preso molta fiducia. Nel secondo set poi sono mancate un po’ di cose. Lei ha cominciato a mettermi molta più pressione in risposta. Però sì, sono davvero felice di come ho giocato. Ho sentito che anche quando non servivo bene sapevo difendermi per prendere poi l’iniziativa. Forse, per la tua domanda, si tratta un po’ di tutto. Dipende dalla situazione della partita. All’inizio sentivo che c’era più del mio servizio, poi nel secondo set più di come costruivo i punti.

Congratulazioni. Qui hai avuto un piccolo fan club con tanti ragazzini che ti hanno sostenuta dall’inizio. Ci puoi raccontare come è stato? Se hai avuto contatto con loro?
Sì diciamo che ci siamo incontrati più o meno dopo ogni partita. Le comunicazioni erano poche perché io non parlo tedesco e loro stanno solo ora imparando qualcosa di inglese, ma le ‘vibes’ era veramente belle e sentirli tifare così tanto mi dava grande spinta. Sono felice siano così dentro al tennis, come gli piaccia come giochiamo e come siano di supporto. Questo è anche uno dei miei obiettivi, portare più bambini possibile a giocare a tennis in Polonia, ma non sapevo di avere un’influenza del genere anche altrove. Però sì sicuramente è qualcosa che mi piace tanto. Quando vedo quei bambini sento di avere anche più responsabilità per come mi comporto per esempio.

Sei arrivata qui lo scorso sabato e hai subito un allenamento. Poi sempre almeno due sessioni di allenamento al giorno fino alla prima partita. Quanto ti è servito per trovare ritmo e fiducia?
Credo che questo sia più che altro un torneo dove la forma giusta arrivi col passare delle partite. Un po’ come allo US Open dove ho dovuto alzare tanto il mio livello dall’inizio fino alla semifinale, finale. Ho dovuto sempre fare qualcosa in più per prendere queste partite. Però sì credo che tutti questi allenamenti mi siano serviti. Poi credo che abbia sempre abbastanza supporto dai miei movimenti e alle volte forse è tutto un po’ più agevole. Sulla terra è magari più agevole, per cui sì mi ha dato molta fiducia perché sapevo che potevo migliorare grazie anche ai miei movimenti.

Sei numero 1 del mondo da poco più di un anno, lo scorso anno questo fu il tuo primo torneo WTA da leader. Ora, secondo titolo qui, tanti altri altrove, cosa pensi di tutto ciò?
Sono davvero molto orgogliosa della mia costanza. Quando magari ero costante in altri livelli ero contenta, certo, ma tutto ciò è oltre le mie aspettative. Lo scorso anno penso sia stato piuttosto duro e pensavo che anche quest anno potesse esserlo, per tutte le aspettative delle persone da fuori. Inoltre sapevo cosa volesse dire vincere questi tornei consecutivamente. Sono felice fin qui di aver gestito bene la situazione, un anno dopo. Il momento a inizio anno è stato forse il più duro che potessi avere. Forse potrò avere altri momenti così, ma forse ora penso di poter usare meglio la mia esperienza, più che preoccuparmi di cosa accade. Sono solo felice di essere numero 1 per più di un anno, è un momento davvero bello per me.

Diego Barbiani

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Diego Barbiani

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