[2] A. Sabalelnka b. P. Badosa 4-6 6-4 6-4
A. Potapova b. [3] C. Garcia 4-6 6-3 6-3
Se l’è vista piuttosto brutta, Aryna Sabalenka, ma pur in una giornata molto complicata è riuscita a uscirne vincitrice e a tornare alle semifinali del WTA 500 di Stoccarda per la terza volta su altrettante edizioni. Non una bella partita, se non a sprazzi, ma un continuo braccio di ferro contro l’amica Paula Badosa risolto solo dopo quasi due ore e mezza in una fase finale in cui per entrambe il servizio rappresentava un problema frutto dei nervi che stavano aumentando sensibilmente.
Per la bielorussa è la vittoria numero 22 in stagione, tante quante ne aveva messe a segno un anno fa da gennaio a Cincinnati, e i fattori positivi per lei sono tanti perché a un certo punto era indietro pure 4-6 1-3 e 0-30, stesso punteggio due game più tardi. Badosa ancora una volta non è riuscita a far sua la partita, in una trama per certi versi simile a quella vista a Miami contro Elena Rybakina. La sensazione, sempre, è che sia a un passo dal raccogliere una vittoria preziosissima per il morale e invece ancora una volta rimane con un pugno di mosche in mano e tanta delusione nascosta da un abbraccio finale carino, gentile, ma dove c’era ben poca voglia di scherzare.
Mastica amaro la spagnola, che aveva da subito evidenziato quelli che possono essere i limiti dell’avversaria attaccando ogni seconda palla in maniera egreggia e facendosi subito largo in risposta fino a sfruttare la seconda palla break sull’1-1. Perfetta, poco da aggiungere, contro una Sabalenka ancora spaesata lungo il campo che serviva senza convinzione ed era in balia della numero 27 del mondo. Quando poi Aryna ha trovato un primo turno di battuta di livello, sotto 2-4, Paula ha risposto altrettanto bene e sul 5-4 si è superata quando nell’unico momento di difficoltà ha chiesto aiuto al proprio servizio per risalire in ognuna delle tre palle break concesse e chiudendo il parziale col quarto ace.
I numeri erano tutti per lei, come anche le percentuali al servizio. Da lì, però, tutto ciò sparirà. Ha trovato un break in apertura di secondo set e lo ha condotto bene fino al 4-2, trovando un ace molto pesante sul 3-2 40-40. Il dato, però, era brutale: aveva il 29% di prime in campo nel parziale. Come nella partita di Barbora Krejcikova al turno precedente: con questi numeri, contro Sabalenka, non si va da nessuna parte. Aryna, nel frattempo, trovava modo di salvarsi per due volte di fila da 0-30 senza dare possibilità all’avversaria di fare qualsiasi cosa. E sul 4-3 i nodi sono venuti al pettine: la numero 2 del mondo ha trovato le prime importanti risposte della sua partita, la spagnola ha buttato un rovescio lungolinea sul 30-15 che ha rimesso nel game l’avversaria e da lì ci sono state solo seconde palle. Paula ha salvato la prima occasione, e sulla seconda, da difendere con una seconda, è crollata.
Sabalenka ha cominciato a entrare sempre più forte ogni volta che aveva una seconda palla da fronteggiare. In generale è cresciuta tanto in quel fattore, coi numeri di Badosa che nel frattempo crollavano in maniera inesorabile. Nel primo set metteva in campo oltre il 60% di prime concedendo pochissimo, nel secondo e nel terzo è stata sotto il 50% con i dati sulla seconda in caduta libera dal 63% del primo set fino al 32% del terzo. Cedeva la battuta una seconda volta sul 4-5 e lasciava il set; partiva male nel terzo e Sabalenka, pur facendo e disfacendo un po’ da sola, prendeva in mano la partita e cancellava tre palle break sul 2-0 per il 3-0 che sembrava ipotecare il risultato. Invece, Badosa è stata capace di riaprire tutto e le due sono arrivate in lotta alle fasi decisive. Due doppi falli di Aryna e una spagnola ben più “viva” rispetto a pochi minuti prima, con ritrovata pesantezza nei colpi, hanno capitalizzato il più comune degli alti e bassi della bielorussa che si vedeva raggiunta sul 3-3.
Era un arrivo in volata e, come detto, troppo segnato dal rendimento al servizio di entrambe. Sabalenka si è salvata da un mezzo disastro sul 3-3 quando dal 40-0 serviva solo seconde ed esagerava in ogni occasione, perdendo tre punti di fila. Sulla parità, di nuovo con una seconda, è stata anche fortunata che Badosa ha lisciato completamente la palla in risposta. La spagnola, poi, sul 3-4 ha giocato un game disastroso: solo cinque prime palle su 16 punti giocati. Sabalenka ha tenuto l’avversaria ancorata ai vantaggi finché il terzo doppio fallo del game non le ha consegnato la nuova palla break, realizzata grazie al rovescio lungolinea in risposta. Non chiudeva, però, perché a sua volta giocava un pessimo game al servizio chiuso con un doppio fallo e così, ancora una volta, è stata la sua risposta a dover mettere la parola fine alla partita. Paula trovava un ace fondamentale per il 30-15, ma rovinava tutto col nono doppio fallo della sua partita. Cancellava un primo match point con Sabalenka che perdeva i passi prima del rovescio messo sotto al nastro ma non sfruttava la palla del 5-5 perché chiamata a una nuova seconda palla su cui Aryna è entrata bene col rovescio Sulla nuova chance, la bielorussa si è ripetuta con lo stesso schema ma addirittura sulla prima palla di servizio, schema ripetuto subito dopo per arrivare al secondo match point, concretizzato andando in pressione costante fino ad aprirsi il campo.
Non è la vittoria più pulita che potesse chiedere, ma è un’ottima rimonta nata a pochi passi dalla sconfitta e maturata grazie ad alcuni importanti miglioramenti sulla risposta. Adesso attende Anastasia Potapova, emersa da un quarto di tabellone con Coco Gauff e Caroline Garcia confermando, di fatto, la bontà dell’ultimo periodo dove già aveva ottenuto i quarti di finale a Miami e dovrebbe entrare tra le prime 20 del mondo dal prossimo lunedìì. La russa, classe 2001, si è imposta 4-6 6-3 6-3 contro Garcia in una partita girata con la sua qualità di lottatrice ma anche a causa del problema fisico che ha colpito la francese a metà del secondo set. Eravamo 6-4 3-3 per la tennista classe 1993 quando ha chiesto alla giudice di sedia di fare arrivare la fisioterapista al cambio campo e subito dopo un MTO per massaggiare i quadricipiti già fasciati dal weekend della Billie Jean King Cup. Da quel momento medico Garcia non è più stata in grado di contrastare il ritmo e la resistenza di Potapova, che trovava sempre più facilmente la via dei punti e si prendeva il parziale con un break proprio all’ottavo game. Nel terzo, malgrado l’equilibrio iniziale, Anastasia ha preso il largo sul 2-2 e da lì è andata diretta fino al traguardo con un nuovo break sul 5-3.
È la sua prima semifinale in un WTA 500, e di fronte avrà la numero 2 del seeding e del mondo.
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