[18] M. Trevisan b. A. Parks 7-6(3) 6-1
[3] J. Pegula b. [29] M. Bouzkova 6-4 7-6(2)
Martina Trevisan fa il suo dovere, vincendo una dura partita contro Alycia Parks e resistendo ai servizi vincenti e all’aggressività della statunitense spentasi dopo un primo parziale durato circa un’ora e un quarto. Per la toscana il momentaneo quarto turno a Madrid è un nuovo gran risultato dopo i quarti di finale del WTA 1000 di Miami, aggiungendo altri punti al ranking in attesa che arrivino le due cambiali pesanti in uscita tra Rabat e il Roland Garros, dove scadranno oltre 1000 punti ranking.
Oggi intanto si registra la seconda prestazione di livello dell’azzurra, un 7-6(3) 6-1 che l’ha vista resettare nel finale di primo set dopo la rimonta subita da 5-2 e servizio, con anche un set point ben cancellato dall’avversaria che ha azzeccato la risposta praticamente vincente col rovescio lungolinea. Era una partita complicata, perché sarebbe stata sotto grande pressione fin dai primi punti e doveva capire come agire in risposta per contrastare dei servizi abbastanza anomali per potenza e rapidità nel circuito femminile.
Parks, giocatrice ai primi tornei di questo valore, è ormai nei pressi della top-50 grazie soprattutto a risultati ottenuti a livello indoor. Non è un caso che a Madrid sia riuscita a vincere due partite di fila prima contro una buona tennista da “terra” come Anna Karolina Schmiedlova e poi un nome ben più importante come Victoria Azarenka, non al meglio ma sempre molto temibile. A Madrid, con l’altura, il suo gioco prende probabilmente un vantaggio e i dati al servizio certificavano nelle prime uscite praticamente doppia cifra sia con ace che con doppi falli. Trevisan però è riuscita a impostare la sua idea tattica: rimanendo piuttosto dietro rispetto alla linea di fondo aveva quella frazione di secondo in più per leggere e gestire il colpo dell’avversaria, lavorando poi soprattutto col dritto carico di top spin cercando profondità ed evidenziando i limiti della statunitense, ben poco abituata a giocare sulla terra rossa.
Per questo, anche, Martina è scappata via con relativa facilità nei primi game fino al 5-2 e servizio. Non è stato tutto agevole, ha vinto pure qualche punto rocambolesco come quello sul 3-2 30-30 che l’ha aiutata a staccarsi nel punteggio dopo il controbreak subito sul 2-1, ma di fatto c’era sempre più in campo la sensazione che fosse l’azzurra padrona del gioco, abbastanza sorprendente per Parks che non è una da rincorsa. Alycia ha colpito bene la risposta su quel set point cancellato sul 2-5 e da lì c’è stato un piccolo cambio di passo con lei sempre più rinfrancata e trovatasi gradulamente a comandare gli scambi, muovendosi poco e lasciando andare il dritto potente. Martina non aveva davvero perso l’inerzia, ma è bastato pochissimo per cambiare volto alla sfida. Proprio perché non c’è stata paura nel braccio dell’azzurra, però, al servizio sul 5-6 Trevisan ha giocato veramente bene: lucida, precisa, sicura al servizio. Game chiuso a zero e tie-break, dove dopo un iniziale vantaggio statunitense l’italiana si è esaltata chiudendo con sei punti consecutivi tra cui l’estrema difesa sul set point, premiata con l’ennesimo gratuito dell’avversaria.
La partita di fatto si è chiusa così, perché nel secondo set la qualità dell’italiana ha prevalso sul momento di appannamento di Parks, spentasi progressivamente, molto meno lucida e incisia, senza più tanto controllo nei colpi. Qualche numero che premia il rendimento di Trevisan, nel primo parziale, lo ritroviamo al servizio: se è vero che aveva messo solo una prima palla in campo ogni due (52%), è vero anche che ha raccolto tantissimo con la propria seconda, circostanza nella quale in teoria avrebbe potuto andare molto sotto pressione, totalizzando invece un ottimo 70% di punti vinti.
Negli ottavi l’azzurra troverà Jessica Pegula, numero 3 del seeding, che però ha avuto un approccio al torneo molto al di sotto delle aspettative. Abbastanza altalenante nel primo turno contro Magdalena Frech, completamente negativa oggi contro Marie Bouzkova pur vincendo 6-4 6-X. Pessimo il rendimento da fondo campo, con troppi errori grossolani già dal palleggio soprattutto per una giocatrice che era giunta in finale un anno fa qui. Praticamente in affanno oggi in ogni turno di battuta a cominciare dal primo, dove ha tenuto alla decima parità, salvando cinque palle break e chiudendo dopo quasi un quarto d’ora. Da lì non è mai salita nel rendimento, recuperando da 0-30 sull’1-1 e poi dallo 0-40 sul 4-2 ma non chiudendo il parziale nonostante quattro set point sul 5-3 e sfruttando un game in risposta dove la ceca ha messo troppe seconde palle e capitalizzando anche i “regali” di un’avversaria che nel primo parziale ha sbagliato tantissimo al volo.
La partita non era bella, e nemmeno l’inizio favorevole nel secondo parziale ha aiutato la numero 3 del mondo a rasserenarsi. Sembra lamentarsi ancora tanto di come i suoi colpi volino via, da fondo campo, e pur conquistando un immediato break ha buttato tutto all’aria perdendo sul 2-0 un turno di battuta dove era 40-0. Se non altro, dal 2-2 in poi entrambe hanno trovato maggior costanza nel tenere i game al servizio senza più concedere granché, finché sul 5-4 Pegula Bouzkova stava per rovinare tutto dal 40-0. Brava la ceca a cancellare due match point concessi, ma nel tie-break il rendimento della statunitense ha finalmente trovato la sua massima espressione scattando sul 5-0 immediato grazie ad almeno tre ottimi punti. Un altro scambio ben guidato col rovescio le ha dato poi il 6-1, chiudendo infine al quarto match point complessivo per il complicato 6-4 7-6(2) in due ore e 15 minuti di gioco.
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