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WTA, Tsurenko shock: “Per il CEO Simon devo accettare se russi e bielorussi supportano la guerra”

Ieri nel WTA 1000 di Indian Wells è saltato l’ultimo match serale che vedeva in programma la sfida tra Lesia Tsurenko e Aryna Sabalenka.

Cinque minuti prima dell’ingresso in campo, sul display luminoso della sala stampa è comparsa la dicitura “Sabalenka vince per ritiro”.

Nel breve comunicato apparso su Twitter non c’era alcuna menzione a qualche eventuale problema fisico di Lesia, che ha poi rilasciato alcune dichiarazioni non di poco conto al sito ucraino btu.org.

Non c’è alcun problema fisico dietro, ma l’ammissione di un attacco di panico causato da una discussione avuta nei giorni scorsi con il CEO della WTA Steve Simon a proposito di alcuni argomenti strettamente attuali. Riportiamo l’intero virgolettato:

“Oggi ho avuto un crollo mentale causato da tutte le cose che ho sentito in questi giorni. È stato un attacco di panico, ho avuto fatica a respirare. Pochi giorni fa ho avuto una discussione con il CEO della WTA Steve Simon e sono rimasta completamente shockata da quanto mi ha detto. Mi sono sentita mentalmente male già nel match contro Vekic, ma oggi è andata peggiorando. Non riuscivo proprio a riprendermi quando è stato il momento di andare in campo. Spero di poter riprendermi in vista dei prossimi appuntamenti.

Che cosa è successo durante la conversazione? Ho avuto un po’ di domande. Ho chiesto a proposito delle palline a Monterrey quando molte giocatrici si sono lamentati per dolori al braccio, alla spalla, al gomito. Io pure non ho finito il match per questo.

Inoltre, Steve Simon mi ha detto che vorrebbe che ai russi e ai bielorussi sia data la possibilità di partecipare alle Olimpiadi come sta accadendo ora nel tennis. Mi ha detto che questo è un fatto per il fair play e per rispettare i principi Olimpici. Che mostrerebbe che tutti sono uguali e tutti hanno l’opportunità di performare alle Olimpiadi.

Quando gli ho chiesto se capisce che mi stia dicendo tutto ciò nel momento in cui c’è una guerra in corso nel mio paese, lui ha detto ‘sì’ e che questa era la sua opinione. Ha anche aggiunto che si sentirebbe malissimo se fosse nei miei panni, e che pur non supportando lui personalmente la guerra, se i tennisti russi e bielorussi lo fanno, ha detto, questa è solo la loro opinione e che l’opinione di altri non deve farmi arrabbiare.

Ho avuto domande circa il supporto del circuito WTA verso giocatori e giocatrici ucraine. All’Australian Open abbiamo chiesto se fosse possibile ricevere ulteriori giorni di vitto e alloggio per quelli che non potevano tornare a casa, siccome molti non ce l’hanno più, e gli organizzatori si sono impegnati per provvedere alle richieste. Non abbiamo mai ricevuto questo supporto dal tour WTA. Steve Simon mi ha detto che continueranno a monitorare la situazione, quindi per me è chiaro che non ci sarà nulla che verrà fatto in questo senso, come è stato durante lo scorso anno.

Questa conversazione mi ha lasciato shockata, completamente. Ho provato a mandar giù tutte le informazioni ma oggi sono semplicemente crollata. Ho avuto un attacco di panico. Le altre giocatrici ucraine sanno di questa conversazione. Tutti quanti ci sentiamo nello stesso modo, tutti quanti siamo shockati. Non capisco proprio perché queste questioni debbano essere spiegate. È tutto strano e doloroso. Abbiamo chiesto una conference call col board WTA per chiedere cosa fare a riguardo, come uno così possa essere un leader, come possa una organizzazione così proteggere i nostri diritti”.

La risposta, al momento, della WTA è affidata a un virgolettato pubblicato dall’account Twitter di The Tennis Podcast: tre giornalisti britannici presenti qui a Indian Wells che hanno scritto alla WTA stessa chiedendo informazioni e vi mostriamo di seguito la situazione.

Il virgolettato della WTA dice: “Per prima cosa, noi riconosciamo le emozioni che Lesia e tutte le nostre atlete ucraine hanno e continuano a fronteggiare in questo periodo davvero molto difficile. Noi stiamo assistendo a una terribile guerra che continua a portare circostanze mai viste e conseguenze che stanno avendo effetti in tutto il mondo, come anche nel circuito WTA e nei suoi membri. La WTA ha costantemente riflettuto il suo supporto totale per l’Ucraina e condanna fortemente le azioni perpretate dal governo russo. Detto ciò, un principio fondamentale della WTA rimane di assicurare che ogni individuo atleta possa partecipare ai tornei tennistici professionisti per merito e senza alcuna forma di discriminazione e non penalizzando atleti per le decisioni prese dai leader dei loro paesi”.

Diego Barbiani

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