Tra i tanti pregi di Barbora Krejcikova come tennista, al di là della decina e passa di titoli Slam vinti tra singolare, doppio e doppio misto, c’è di essere tra le pochissime ad aver sconfitto Iga Swiatek in una finale.
L’anno scorso l’appuntamento decisivo del WTA 500 di Ostrava è stato votato come il match più bello dell’anno, fu un 5-7 7-6 6-3 al sesto match point per la ceca che fece esplodere un palazzetto che ribolliva di energia col tifo equamente diviso tra padroni di casa e polacchi, distanti appena una cinquantina di chilometri.
Stavolta si giocherà su un campo “neutro”, a Dubai, torneo che Krejcikova sfiorò nel 2021 arrivando in finale e venendo sconfitta contro Garbine Muguruza. Fu anche il torneo che lanciò Barbora verso una classifica di alto valore, costruendo le buone sensazioni tramutate poi nel sorprendente trionfo al Roland Garros. In quell’occasione, tra l’altro, lei e Swiatek avrebbero potuto sfidarsi in semifinale se la polacca non avesse perso nel turno precedente contro Maria Sakkari.
Difficile capire che livello sarà domani, sebbene per esempio una delle migliori caratteristiche di Iga è quella di avere sempre qualcosa in più da proporre in un ultimo atto soprattutto di alto livello. Oggi però nessuna delle due ha veramente impressionato. Se per la numero 1 del mondo è un po’ una novità visto il trend di queste ultime due settimane, per la ceca alla terza partita in pochi giorni conclusasi al terzo set il calo di energia nel secondo set soprattutto è stato molto evidente e i 32 errori gratuiti soltanto di quel parziale forniscono una chiara chiave di lettura.
Partiamo da Swiatek: Iga si è imposta 6-4 6-2 contro Coco Gauff, un match che poteva essere gestito meglio essendo stata avanti 5-2 e 30-15 nel primo set o 4-0 nel secondo, ma in quei due frangenti è sembrata bloccarsi. Prima col rovescio, che ha regalato uno dei due controbreak per il 3-5, poi sul 5-4 sprecando male il terzo e quarto set point (nulla aveva potuto nel game precedente dove dal 15-40 Gauff era risalita con due ottimi rovesci vincenti). C’è voluto un quinto set point, e uno scambio dove Gauff era costretta a correre, per ottenere il punto decisivo. C’era la solita (ormai) linea tattica di una Swiatek che spingeva spesso sul dritto dell’avversaria, ma oggi Gauff riusciva anche a trovare qualche soluzione in più di altre circostanze grazie a una spinta maggiore. Nemmeno questo però è bastato a sovvertire un pronostico che la vedeva sconfitta in tutti i cinque precedenti senza vincere mai un set. Oltretutto, preso il parziale con qualche affanno, Swiatek ha avuto vita molto facile nel secondo scappando sul 4-0 con un’avversaria che aveva staccato la spina. Gauff si è riavvicinata con un controbreak segnato dal peggior game al servizio della numero 1 del mondo, abile però a scattare subito 0-40 e chiudere poi col servizio a disposizione.
Per Krejcikova invece c’è stato il successo 6-1 5-7 6-0 contro Jessica Pegula. Partita dall’andamento molto sconnesso, con la ceca dominante nel primo set e una statunitense quasi sempre incapace di reggere il ritmo imposto. Pegula aveva anche una fasciatura alla coscia, forse a spiegare come mai fin da inizio settimana non aveva mai lasciato buone sensazioni sul rendimento. Oggi è entrata in partita, nel secondo set, quando Barbora ha perso fluidità ed efficacia, sbagliando molto di più. Il break del 5-3 Pegula è arrivato con tre gratuiti di dritto, ma Jessica non approfittava e sul set point commetteva doppio fallo. Si tornava, a fatica, in parità e i game finali del parziale erano segnati da tanti errori fino al 7-5 in favore della numero 3 del mondo. A conferma però della sua condizione fisica poco ottimale, il terzo set è stato un monologo di Krejcikova senza che la ceca potesse realmente brillare come magari ieri contro Aryna Sabalenka o anche solo nel primo set odierno. Troppo facile ottenere punti contro un’avversaria che faceva fatica già solo a far partire lo scambio, e così è arrivato il 6-0 conclusivo.
Vittoria importante per Krejcikova, che si riavvicina così alla top-20 e ora avrà solo da guadagnare dopo il lungo stop del 2022 per i problemi al gomito. Per Swiatek, invece, domani potrebbe essere la prima volta in carriera in cui si impone in due titoli giocati in altrettante settimane consecutive.
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