6-0 6-1 contro Danielle Collins nel secondo turno, per 53 minuti di gioco. 6-0 6-1 contro Veronika Kudermetova in semifinale, per 56 minuti di gioco.
Iga Swiatek ha trovato la prima finale del 2023 con due prestazioni di grande spessore a Doha, dove è campionessa in carica nel primo dei sei titoli consecutivi vinti la passata stagione.
È un “palcoscenico” diverso rispetto al 2022, perché nell’alternanza di valori tra il Qatar e Dubai quest anno Doha è solamente un WTA 500 e il ‘1000’ comincerà la prossima settimana nell’emirato, ma la sostanza non è cambiata. È forse strana la finale raggiunta con sole due partite giocate, tra il bye all’esordio e il forfait di Belinda Bencic nei quarti, ma i due game appena lasciati per strada rappresentano un piccolo record, facilitato dal percorso ma la numero 1 dopo una piccola delusione in Australia è tornata in campo piuttosto carica.
Se l’esordio contro Collins diceva poco della sua reale condizione visto la prestazione da dimenticare della sua avversaria, oggi malgrado il punteggio finale sia identico si è vista molto di più la qualità della polacca di gestire il vento che infastidiva parecchio le azioni di gioco. Doha è così, da sempre una delle località più condizionate dal vento del circuito e Swiatek ha giocato col vento con grande abilità, trovando angoli stretti e muovendo la palla al contrario di un’avversaria apparsa da subito abbastanza spaesata. Impressionante, alla fine, il dato sui punti persi alla battuta: erano appena tre fino al game del 6-0 5-1 e solo sul 40-0 si è un po’ distratta lasciandone per strada due consecutivi, trovando comunque un’ottima prima palla di servizio sul terzo match point.
Domani, in finale, sfiderà Jessica Pegula. Lo scorso anno ci furono quattro vittorie su altrettante sfide in favore della numero 1 del mondo, che però ha subito un netto 6-2 6-2 nel match di Sydney a inizio 2023. Sarà dunque rivincita, sebbene quel giorno (e lo ammisero entrambe) aveva inciso molto la differenza di adattamento al campo tra la statunitense che aveva giocato lì da una decina di giorni mentre la sua avversaria era arrivata 24 ore prima patendo molto l’umidità del clima e la rapidità della superficie.
La numero 2 del seeding, che ha ottenuto la finale in Qatar sia in singolare che in doppio con Cori Gauff, aveva battuto in precedenza Maria Sakkari per 6-2 4-6 6-1. Una partita che Pegula poteva gestire meglio se nel secondo parziale non avesse avuto un calo nell’attenzione e nella tensione dal 6-2 4-2 e 0-30, con un altro 0-30 non concretizzato sul 4-4 e un secondo (brutto) game al servizio perso consecutivamente. Era riuscita, fino al 6-2 4-2, a gestire perfettamente le difficili condizioni di gioco con un vento forse anche più sostenuto rispetto alla seconda semifinale. Ottimo footwork e palla presa spesso in anticipo a dare tanto fastidio a una Sakkari al contrario molto infastidita.
Nemmeno la reazione di fine secondo set ha però cambiato l’esito, con Pegula ripresasi nel set decisivo e subito ad allungare verso il 6-1 conclusivo per la sesta finale WTA della carriera. Escludendo la United Cup vinta, domani andrà a caccia del terzo titolo dopo Washington 2019 e Guadalajara (WTA 1000) nel 2022.
Risultati
[1] I. Swiatek b. [8] V. Kudermetova 6-0 6-1
[2] J. Pegula b. [5] M. Sakkari 6-2 4-6 6-1
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