Si è giocato non solo a Rotterdam la scorsa settimana, perché lontano da slam e “1000” il tennis riacquista la sua dimensione globale. Oltre in Europa si è giocato infatti nelle due americhe: a Delray Beach, classica località della Florida dove si va a svernare e, una volta, a preparare assalti a Cuba, ha vinto Taylor Fritz; a Buenos Aires, che non ha bisogno di descrizioni, ha vinto Alcaraz, al rientro dopo l’infortuno di Bercy contro Rune.
Naturalmente c’era maggiore attenzione per il torneo sudamericano, dove Musetti ha perso male ai quarti contro Varillas, che ha battuto anche uno sconsolato Thiem, ma dove soprattutto c’era appunto il ritorno di Carlos Alcaraz, che quando si è infortunato era saldamente in testa al ranking. Lo spagnolo ha saltato gli appuntamenti più importanti di fine ’22 e inizio ’23 e visto il rientroè lecito chiedersi se Djokovic avrebbe avuto maggiori problemi con la presenza di Carlitos. Il non ancora ventenne spagnolo ha impiegato una sola partita per togliersi la ruggine, cedendo un set all’esordio a Djere; per il resto non cè stata storia, Norrie – che l’anno scorso aveva vinto proprio a Delray Beach, è stato l’unico ad arrivare a cinque game in un set, ma solo perché quando ha servito per il match sul 5-3 Alcaraz si è distratto. Lo spagnolo adesso si sposterà a Rio, se dovesse vincere anche lì raggiungerebbe Djokovic.
Più complessa la vicenda di Fritz, che a Dallas la settimana prima si era fatto sorprendere da Wu, primo cinese vincitore di un torneo ATP. Fritz è stato molto solido per tutto il torneo ma in finale si è complicato la vita contro Kecmanovic, perdendo il secondo set dopo un 6-0 iniziale. Niente di grave, visto che nel terzo non c’è stata storia. Adesso Fritz si riposerà una settimana per ripresentarsi ad Acapulco.
Oltre al torneo di Rio – una specie di replica di quello di Buenos Aires, ci saranno anche Musetti e Fognini – si gioca a Doha e a Marsiglia. In Qatar c’è un buon tabellone con Medvedev, Zverev, Auger Aliassime e Rublev;per noi ci sarà Sonego che esordirà contro Andy Murray. A Marsiglia dovrebbe esserci Sinner, se non cambia idea, dopo le fatiche di questi ultimi dieci giorni. Nel caso, l’unico a impensierirlo dovrebbe essere Hurkacz in finale. La giostra continua.
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