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Vergogna all’Australian Open: cori, bandiere pro-Putin e magliette ‘Z’ tra i serbi. 4 i fermati

All’inizio dell’Australian Open un caso di cronaca divenne centro di discussione politica: nel primo turno del tabellone femminile tra l’ucraina Katerina Baindl e la russa Kamilla Rakhimova quattro persone si misero a bordo campo con bandiere e maglie coi colori della Russia.

Non sarebbe un vero problema, in altri tempi, ma in questo particolare contesto storico in cui viviamo e con i forti contrasti tra russi e ucraini a seguito dell’invasione dei primi cominciata ormai un anno fa, con giocatori e giocatrici russi e bielorussi che non possono esporre i propri simboli o colori nazionali sulle divise, e i seguenti simboli e bandiere non ammessi ai tornei, si è deciso di bannare completamente tutto quanto ne facesse riferimento.

Pochi giorni più tardi, si è assistito al caso opposto: durante un match del russo Andrey Rublev, un paio di spettatori sventolavano la bandiera ucraina sugli spalti. Il tennista si è avvicinato all’arbitro chiedendo di calmare quelle persone ma enfatizzando come non fosse un problema per lui che ci fosse la bandiera ucraina. Secondo lui, queste persone però lo stavano insultando da un po’ e voleva smettessero.

Oggi, probabilmente, il momento più grave. Durante il match serale tra il serbo Novak Djokovic e, di nuovo, Rublev sugli spalti della Rod Laver Arena è apparsa in mezzo a un gruppo di tifosi serbi una t-shirt nera con ben in evidenza al centro la lettera ‘Z’, il simbolo di guerra dei russi. Non si sa ovviamente la nazionalità della persona che la indossava, ma in Serbia non è difficile trovare chi supporta e simpatizza la guerra di annessione e le ideologie di Vladimir Putin. Questo, in mezzo a bandiere serbe, alla fine poi si è allungata verso Djokovic per avere un autografo tirando in ballo anche il 20-volte campione Slam, fotografato a contatto con quella persona che forse su consiglio della sicurezza ha coperto l’immagine e indossava a quel punto una giacca scura.

Oltre a loro, all’esterno dello stadio un folto gruppo di persone si è radunata per festeggiare la vittoria del loro connazionale e tra le tante bandiere serbe è apparsa anche una della Russia con addirittura il volto di Putin al centro, con cori “Russia! Serbia!” a completamento dello show. Ricordiamo: da inizio torneo sono bannate ufficialmente bandiere di Russia, Bielorussia, simboli di guerra e immagini di ufficiali di guerra. Eppure oggi si è arrivati addirittura a questo vergognoso sfoggio con orgoglio del capo del Cremlino con ambizioni da Zar.

In un comunicato, Tennis Australia ha cercato di ricostruire gli avvenimenti: “Quattro persone nel pubblico sono uscite dallo stadio mostrando bandiere e simboli di guerra proibiti, minacciando gli ufficiali della sicurezza. La polizia dello stato di Victoria è intervenuta e le persone ora sono sotto interrogatorio”.

Diego Barbiani

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