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Australian Open: Swiatek, vittoria di nervi contro Niemeier

[1] I. Swiatek b. J. Niemeier 6-4 7-5

Lo avevamo anticipato: era un esordio difficilissimo per Iga Swiatek, che da numero 1 del seeding doveva destreggiarsi contro Jule Niemeier, classe 1999 al momento fuori dalla top-40 solo perché Wimbledon lo scorso anno non assegnava punti. La tedesca, però, continua a dare segnali “alla Kanepi”, con poche fiammate nel circuito WTA ma cliente scomodissima da affrontare per le big nei primi turni di tornei importanti.

L’estone si è costruita negli anni un’immagine di avversaria che è capace di qualsiasi cosa, di creare problemi a chiunque (chiedere anche a Serena Williams) grazie a un gioco molto spregiudicato dove senza pensarci troppo su colpisce a tutta, palle molto pesanti, con ottimi servizi e la giusta faccia tosta che male non fa. Questo è solo il quarto main draw Slam della carriera di Niemeier e con un quarto di finale e un ottavo di finale sembra costruirsi un po’ quello stesso percorso, con vittorie contro l’allora numero 2 Anett Kontaveit a Wimbledon e la faticaccia che proprio Swiatek dovette fare a New York per superarla.

Oggi la polacca non aveva margine. Al di là di ogni discorso che si può fare sul dritto messo sotto pressione, era necessario per lei avere una percentuale di prime palle in campo sufficientemente alta per respirare un po’ dalla pressione continua che Jule le avrebbe dato. Il dato finale recita, appena, il 49%. Ed è da qui che parte l’analisi di un 6-4 7-5 ottenuto dalla numero 1 del mondo non tanto per il gioco espresso ma perché, ancora una volta, è emersa con la sua testa da pericolose sabbie mobili vincendo poi la sfida coi nervi. Nel 2022 si è visto in più occasioni, come nel quarto di finale a Ostrava contro Caty McNally dove in 10 turni di battuta è stata avanti nel punteggio solo in due di questi con anche recuperi da 0-30 e 0-40. Fu durissima, e vinse 6-4 6-4, quasi da rendere la giornata una sorta di routine.

Il primo set è stato forse il mattone più importante, perché dei cinque turni di battuta ne ha avuti ben quattro finiti ai vantaggi. Per diversi tratti aveva il 50% dei punti in più giocati al servizio rispetto all’avversaria (a metà del secondo set la forbice era +20, 60 a 40) e l’aggressività in risposta di Niemeier, con colpi spesso sui piedi, contribuivano a non renderla tranquilla. Colpiva male, il dritto era ballerino come nelle sensazioni pre-gara, ma si salvava spesso grazie a qualche prima palla provvidenziale. Non è andata in difficoltà col servizio come lo scorso anno, cercava di variare sia spinta che traiettoria, ma non aveva margine e senza una risposta che potesse darle punti tutto diveniva più difficile. Erano questi gli scogli principali: alzare il livello della prima e provare a entrare maggiormente quando a servire era la tedesca. Un primo scricchiolio Niemeier lo ha avuto sul 3-4, ma dal 15-30 ne è uscita benissimo con tre prime vincenti. Sul 4-5, però, la numero 1 ha fatto lo scatto in avanti tanto atteso: subito una buona risposta seguita dal dritto per prendere lo 0-15; un errore tattico la riportava 15-15 ma tornava avanti con un rovescio difensivo in allungo tenuto molto profondo e sul 15-30 arrivava a set point con un’altra bella risposta a dargli il comando dello scambio e, infine, sulla prima palla break avuta è arrivato l’errore della tedesca a rete.

Momenti, ancora una volta. Come sul 3-3 quando nel momento più delicato ha trovato l’apporto del rovescio lungolinea: il primo offensivo a cancellare la prima palla break concessa, il secondo in difesa per tenere in campo un gran fendente dell’avversaria che è arrivata male sul colpo successivo. E nel secondo set alla minima distrazione Niemeier era subito pronta ad approfittarne. Stavolta il rovescio tradiva la polacca nel game di apertura e dal 30-30 due ottimi dritti della tedesca le davano un importante break, gestito molto bene fino al 5-3, salvando una chance di controbreak sul 4-3. Di nuovo, però, nel momento cruciale Swiatek ha alzato i giri: con l’avversaria a servire per il set ha vinto due ottimi scambi dal 15-15 ritrovando la palla break, capitalizzata grazie alla profondità col rovescio in risposta. Comodo passaggio per il 6-5 e lì, dal 30-0 Niemeier, due splendide risposte vincenti hanno riportato la parità, arrivando poi a match point e trovando la chiusura ancor prima di un delicato tie-break.

In qualche modo, soffrendo e sbuffando, Iga ha passato il turno. Ha avuto giornate migliori? Sì, decisamente, ma ne è emersa con grandi meriti e questa partita aveva ogni sentore per essere molto scomoda da gestire. Adesso avrà la colombiana Camila Osorio: giocatrice completamente differente nello stile di gioco, ma capace di mettere in campo una cattiveria agonistica come poche. Lo scorso anno Naomi Osaka la gestì bene per un set, poi andò nel pallone, recuperò ma dovette sudare più del previsto. Certo non si porrà davanti a Swiatek una tennista potente e potremo vedere un diverso atteggiamento.

Diego Barbiani

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