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Australian Open: Cocciaretto eliminata. Pegula va di fretta, Azarenka ferma una buona Kenin

[22] E. Rybakina b. E. Cocciaretto 7-5 6-3

Si sapeva: era una sfida davvero proibitiva per Elisabetta Cocciaretto, che aveva finito col fiato corto nel WTA 250 di Hobart e doveva recuperare più energie possibili per affrontare già oggi Elena Rybakina nel primo turno dell’Australian Open. La testa di serie numero 22, al di là dell’essere campionessa uscente di Wimbledon, è cliente scomodissima ovunque ma a maggior ragione qui, sul cemento e con quei colpi così puliti e pesanti da gestire.

Cocciaretto doveva remare, resistere e darsi una chance in risposta sperando che col servizio potesse avere un po’ di respiro. Invece è andata subito sotto: 0-3 rapido, ricucito fino al 2-3 e nuovo scatto della kazaka fino al 5-2.

Non era una giornata brillantissima per Rybakina, anzi. C’erano diversi errori, una concentrazione non sempre ottimale, ma la differenza di cilindrata che poteva mostrare in risposta sembrava più che sufficiente. Non è riuscita a chiudere il set sul 5-3 a causa però di quattro punti bellissimi dell’azzurra ma è volata immediatamente sullo 0-40 in risposta. Elisabetta qui ha dato fondo a tutto quello che aveva, cancellando set point su set point. Saranno 5, accompagnati dalla grande esultanza per il punto del 5-5. A posteriori, però, la sensazione è che fosse ben oltre il limite e il suo serbatoio non poteva averne ancora a lungo. Sul 5-6 è andata di nuovo in affanno e al sesto set point la risposta vincente di rovescio dell’avversaria ha chiuso il parziale.

C’è stato ancora un attimo di speranza a inizio del secondo set, quando Cocciaretto brekkava per la terza volta nel match Rybakina, ma dal 2-1 e servizio non è più riuscita a star dietro all’avversaria, che con un parziale di 5-1 ha chiuso la pratica e al secondo turno affronterà Kaja Juvan.



Altri incontri

È indicata come una delle grandi favorite grazie a una condizione psico-fisica apparsa subito ottimale, e Jessica Pegula ha messo subito un importante punto esclamativo sul suo Australian Open.

La statunitense, numero 3 del seeding e sempre fermata ai quarti di finale a Melbourne negli ultimi due anni, ha lasciato appena un game a Jaqueline Cristian.

La partita di per sé non presentava grandi ostilità, con la rumena che è sprofondata fuori alle prime 150 del mondo dopo la rottura del ginocchio al torneo di Dubai dell scorso anno quando era in zona top-50, però l’impatto è stato giusto. Una prosecuzione di quanto visto alla United Cup. Un atteggiamento efficace, regolare ma a ritmo più alto del suo gioco solito attuato fino allo scorso anno. Il che la portava a essere molto predisposta all’aggressività, perché se l’avversaria non tiene il ritmo allora è tutto più facile. E siamo arrivati a un 6-0 6-1 che è anche il primo successo del tabellone femminile in questo Slam. Al secondo turno sarà ancora grande favorita contro Aliaksandra Sasnovich che ha superato Brenda Fruhvirtova, classe 2007 e la più giovane di tutto il tabellone. Dalla sua parte è saltata invece Amanda Anisimova, sconfitta 6-3 6-4 contro Marta Kostyuk e che perderà ulteriore terreno in classifica non difendendo i 240 punti degli ottavi di finale del 2022.

Buoni esordi invece per Cori Gauff, Bianca Andreescu e Maria Sakkari. La statunitense, che vuole fare uno scatto in avanti in termini di maturità, ha aperto la Rod Laver Arena con un abbastanza agevole 6-1 6-4 contro Katerina Siniakova, cancellando il passaggio a vuoto della prima parte del secondo parziale quando era scivolata sotto 1-4 e pur a fatica si è imposta nei game conclusivi arrivando addirittura a dover sfruttare il settimo match point nel decimo game dove era al servizio per chiudere. Adesso la sua sarà una scalata abbastanza interessante: al secondo turno ci sarà Emma Raducanu, che ha approfittato di un primo turno relativamente comodo per testare le condizioni della caviglia giratasi ad Auckland nel primo torneo stagionale e, malgrado fosse evidente come nella prima mezz’ora avesse difficoltà nello spostarsi e fosse ancora molto timida nel mettere peso sulla gamba sinistra, ha comunque scaldato i muscoli e preso il largo dal 3-3 contro Tamara Korpatsch grazie a un gioco abbastanza aggressivo (proprio per scambiare poco) e chiudere 6-3 6-2. Poi, eventualmente, potrebbe esserci un’altra giovane molto interessante al terzo turno perché Qinwen Zheng ha cominciato il suo torneo con un quasi doppio 6-0 ai danni di Dalla Galfi, prendendosi una pausa solo sul 6-0 5-0 e trovando la chiusura sul 6-0 6-2.

Andreescu tornava in Australia dopo aver saltato l’edizione 2022 e ha cominciato lo Slam con un buon 6-2 6-4 ai danni di Marie Bouzkova, numero 25 del seeding. Partita molto positiva per lei, con 23 vincenti e soli 14 errori non forzati, buon impatto sulla palla e tutto il tempo per attuare variazioni grazie al ritmo non elevato della ceca. Bianca sarà grande favorita al secondo turno contro la qualificata spagnola Caterina Bucsa e prenotandosi per un eventuale terzo turno contro Iga Swiatek, dovesse la polacca avere a sua volta un buon inizio di torneo. Punteggio simile anche per Sakkari, che ha condotto facilmente il suo match contro la cinese Yue Yuan (6-1 6-4) e che ora però dovrà fare molta attenzione a Diana Shnaider. La russa, classe 2004, ha fatto l suo esordio assoluto in un tabellone principale Slam con un 7-6(6) 7-5 ai danni di Kristina Kucova. Al di là dell’avversaria, c’è la bontà di un dritto mancino che è probabilmente la ragione principale per cui è riuscita in un anno a passare da fuori dalle 1000 a un passo dalle prime 100, zona che le apparterrà nel giro di molto breve. Sempre nell’ottavo della greca, vittoria abbastanza tirata invece per Victoria Azarenka, che ha trovato davanti a sé una Sofia Kenin con incoraggianti segnali di ripresa rispetto agli ultimi due anni colmi di problemi personali. Per larghi tratti del match si è vista una statunitense attiva e propositiva, fallendo però le fasi finali di entrambi i set. Ha avuto anche set point nel secondo parziale, fallendolo e fallendo completamente il tie-break dove dal 2-0 è finita per vincere un solo punto dei successivi 8 giocati e chiudendo 6-4 7-6(3) per la bielorussa nella sfida tra le uniche due ex campionesse del torneo.

Passando invece nell’ottavo di Swiatek, vittoria pesante e colma di fatica per Danielle Collins, che ha cominciato la difesa della finale ottenuta nel 2022 con un 7-5 5-7 6-4 in poco più di tre ore contro Anna Kalinskaya. I guai sono cominciati quasi subito, perché nelle primissime fasi di gara ha avvertito un dolore al ginocchio, visitato e fasciato durante un medical time out sul 3-2 in suo favore. Alla fine avrà messo a segno 55 vincenti e 56 errori gratuiti, in un’altalena non troppo marcata, segnata da pochissimi break, ma dove c’è la sensazione che Collins abbia davvero rischiato di uscire e salutare la top-30 nel ranking. I movimenti sembravano molto accorti, colpiva male e forzava ancor di più. Esternava molto le proprie emozioni e a fine partita ha raccontato che se anche con l’andare avanti del match l’adrenalina ha coperto un po’ il fastidio, proprio su quel ginocchio (sinistro) ha subito in passato una rottura del menisco e un problema alla cartilagine, quindi inevitabilmente oggi finiva per essere condizionata. Al prossimo turno ci sarà un’altra giocatrice che in quanto a infortuni può dire tanto, come Karolina Muchova. Potrebbe essere un contrasto di stili molto interessante, ma è da vedere come ci si arriverà.

Diego Barbiani

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