[2] O. Jabeur b. T. Zidansek 7-6(8) 4-6 6-1
Tutte le prime 10 del mondo fin qui hanno trovato un passaggio del turno abbastanza agevole. Molte hanno surclassato le avversarie con vari 6-2, Iga Swiatek ha risolto bene una pratica molto complicata, e poi c’è Ons Jabeur. La tunisina, che lo scorso anno non aveva potuto partecipare all’Australian Open, si presentava a Melbourne con ottime credenziali e rinnovati propositi di voler fare quello scatto che nel 2022 le è mancato nelle due finali Slam perse. L’inizio, però, lascia molti dubbi.
Nella prima settimana dell’anno, ad Adelaide, ha voluto giocare fino alla fine una semifinale contro Linda Noskova dove era visibilmente afflitta da problemi fisici, col rischio di complicare la preparazione a questo torneo. Oggi si è presentata con un importante cerotto al ginocchio destro ed è sembrata fare tanta fatica lungo tutta la partita quando era chiamata a fare soprattutto dei cambi di direzione dal lato sinistro. È riuscita a superare Tamara Zidansek per 7-6(8) 4-6 6-1.
Il volto alla fine era tutto fuorché soddisfatta. Non poteva esserlo quando era consapevole che era ben lontana dal suo livello, ha dovuto accettare di sbagliare molto più del solito. Alla fine del secondo parziale c’erano 43 errori gratuiti e una frustrazione che si manifestava da diversi lanci di racchetta a terra. La slovena, oltretutto, ha pure diverse cose di cui rammaricarsi perché nel primo set era rientrata da 1-4 0-30, trovato un controbreak nel game successivo da 30-0, salvato due set point sul 4-5 e vinto un game molto delicato sul 5-6. Tutta questa fatica stava producendo un contraccolpo nella numero 2 del mondo, che scivolava indietro 4-6 nel tie break. Jabeur a quel punto si destreggiava bene per raggiungere la parità, ma soprattuto trovava un bellissimo dritto a sventaglio sul 7-8 per cancellare il terzo set point prendendosi poi un pesante parziale.
La lotta continuava nel secondo, con ancora molti errori e incertezze per Ons che negli ultimi game al servizio vedeva il colpo di inizio gioco crollare nel rendimento, il rovescio abbandonarla e pur salvando un set point sul 5-3 Zidansek perdeva una seconda volta la battuta sul 4-5. Arrivati al terzo, e con molta frustrazione che appariva sul suo volto, l’esito sembrava davvero incerto. Invece si è risolto tutto in un 6-1 che forse aumenta i meriti sulla reazione della tunisina, apparsa invece sempre col freno a mano tirato negli scambi e spettatrice non pagante di un crollo verticale nel gioco della sua avversaria, che perdeva il campo prima col dritto e poi col servizio, sparendo dall’1-1 e rendendo tutto troppo facile a Jabeur.
Altri incontri
Non sbaglia approccio al torneo Aryna Sabalenka, che porta a cinque le vittorie consecutive su altrettante uscite in stagione e deve ancora perdere set. Entrambi i dati non erano comunque a rischio oggi, dove sarebbe servito un crollo netto del suo livello di gioco contro Tereza Martincova per il semplice fatto che sono due macchine da corsa che viaggiano a velocità diverse. Quando poi Aryna si sente bene come oggi, il gap diventa ancora più ampio.
Su 60 punti ottenuti nel 6-1 6-4 conclusivo, la bielorussa ha messo a segno 29 vincenti. Il tabellone è completamente a favore fino almeno agli ottavi e vuol far valere le continue ottime quotazioni che riceve in questi grandi eventi malgrado poi sia sempre da verificare quando le occasioni e i punti diventano effettivamente pesanti. In ogni caso, partirà favorita senza troppi perché anche contro Shelby Rogers al secondo turno.
Tre invece sono i game concessi sia da Caroline Garcia, sia da Belinda Bencic. La francese, numero 4 del seeding, si è imposta con un comodo 6-3 6-0 contro la qualificata e debuttante assoluta in uno Slam Katherine Sebov, canadese che non aveva armi per starle dietro. Garcia adesso se la vedrà contro Leylah Fernandez al secondo turno. Bencic invece ha liquidato Viktorija Tomova 6-2 6-1 anche qui in una partita senza vere indicazioni per l’enorme divario tra le due protagoniste.
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