Le luci della sessione serale nel torneo Australian Open femminile erano tutte per il match prime time australiano tra Cori Gauff ed Emma Raducanu, che hanno dato vita a una discreta battaglia sulla Rod Laver Arena.
Si è imposta la numero 7 del seeding, che ha saluto il 6-3 7-6(4) con un lungo urlo di gioia dopo aver messo a segno il match point. Bel saluto a rete tra le due, accompagnate sì da molti applausi ma nemmeno protagoniste di un match veramente indimenticabile.
C’era il fascino di una sfida tra due ragazzine, classe 2002 contro classe 2004, con già qualcosa di importante da importante come biglietto da visita tra l’exploit Slam di Raducanu a New York e la crescita costante di Gauff con anche la finale di Parigi dello scorso anno, per cui l’atmosfera generale era molto elettrica fin dall’inizio. La britannica mancava le prime palle break grazie agli ottimi servizi della statunitense che poi cominciava a mettere pressione in risposta e a scattare avanti nel punteggio.
C’erano però troppi errori. Entrambe volevano essere molto aggressive ma soprattutto Raducanu sembrava quella maggiormente inefficace, con 17 gratuiti già verso la fine del set d’apertura. Così è maturato un 6-3 abbastanza netto, pur con diverse occasioni di controbreak cancellate da Gauff nell’ultimo game, per la numero 7 del seeding che ha preso poi un break di vantaggio anche nel secondo set dopo un doppio fallo dell’avversaria sull’1-1. Cori manteneva il vantaggio e a un certo punto qualche fastidio fisico, di nuovo, sembrava ripresentarsi dal lato della britannica che non ha mai pace sotto questo aspetto.
Da dove arriva, dunque, la grande gioia di Gauff e i tanti applausi di fine gara? Dalla reazione di Emma che trovava il controbreak sul 4-4 grazie anche ai vari gratuiti dell’avversaria e arrivava fino a due set point sul 5-4, ben salvati però dall’avversaria. Si arrivava così, con uno scenario abbastanza impronosticabile al tie-break, dove le due sono rimaste agganciate fino al 2-2. Un brutto errore col dritto della britannica ha dato l’allungo decisivo a Gauff, che ha evitato guai e un terzo set potenzialmente scomodo.
Chi invece non è riuscita a salvarsi è Bianca Andreescu, che ha perso un match abbastanza incredibile contro la qualificata Cristina Bucsa e mancando dunque l’appuntamento contro Iga Swiatek al terzo turno. La canadese ha vinto abbastanza comodamente il parziale d’apertura per 6-2, è sembrata non incidere come poteva nelle prime fasi del secondo set. Un calo generale di energie, dove Bucsa ha trovato un break di vantaggio arrivando fino al 5-2. Il recupero di Bianca è stato abbastanza agevole ma di nuovo è parsa vittima di un calo, stavolta manifestatosi nel modo di colpire la palla. Era molto più sbilanciata, cercava di essere aggressiva ma sbagliava tanto ed era scomposta. È arrivata al match point sul 6-5 nel tie-break ma non è riuscita a tener vivo lo scambio affossando il rovescio sotto al nastro. La spagnola ha mancato il primo set point sul 7-6 dopo uno scambio in cui non ha preso angoli ma è riuscita ad avere la palla comoda nei pressi della rete, sbagliando lo schiaffo al volo. Nel punto successivo, il rovescio di Andreescu sembrava poter rimanere in campo tanto che la canadese aveva pure esultato prima di accorgersi che era stato chiamato l’out. Sull’8-7, Bucsa aveva di nuovo pazienza nello scambio e dopo aver portato a rete l’avversaria l’ha passata col dritto.
Nel set decisivo ha preso subito vantaggio, mantenendo il break quasi senza faticare a fronte di un’Andreescu sempre più in difficoltà negli spostamenti e che sul finale di match cominciava a perdere l’appoggio sulla gamba sinistra. Così, sul 5-4, la qualificata spagnola si è regalata la sua giornata di gloria e ora un match che finirà quasi sicuramente sulla Rod Laver Arena contro la numero 1 del mondo.
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