Una conferma e una relativa, ma importante, sorpresa.
Il menù della seconda giornata alle WTA Finals di Fort Worth, in Texas, ha proposto il rientro in campo abbastanza tranquillo di Iga Swiatek accompagnato dall’exploit di Caroline Garcia contro Cori Gauff, che ribalta un po’ gli equilibri del girone.
Il regolamento del Round Robin prevede infatti che nella prima giornata la miglior giocatrice del raggruppamento giochi contro la quarta e la seconda contro la terza, per poi smistare le altre sfide a seconda dei risultati di questa apertura, con la vincente che dovrà per forza sfidare l’altra vincente di modo da evitare una terza giornata completamente inutile. E da questo punto di vista la vittoria della francese cambia un po’ i piani, perché Swiatek ora dovrà vedersela subito contro una delle poche avversarie che l’ha battuta in stagione e forse contro una delle rare giocatrici che l’abbia veramente dominata.
A fine luglio, infatti, la polacca perse 6-1 1-6 6-4 a Varsavia, nei quarti di finale del torneo su terra rossa, contro una Garcia che in quel periodo giocava davvero alla grande. A cominciare dal, solito, atteggiamento super aggressivo in risposta stando coi piedi almeno un metro dentro al campo, mandando il servizio della numero 1 del mondo in crisi da investirla di risposte con cui trarre subito il punto. Per Iga sarebbe forse stato meglio trovare contro di sé Gauff, che ha già battuto tre volte in stagione senza perdere più di tre game per set, per non rischiare strani calcoli all’ultima giornata. Il suo primo match, se non altro, ha mostrato grande serenità. Aveva già battuto Daria Kasatkina quattro volte nel corso della stagione, anche qui senza mai cedere più di tre game a set, e per tanti discorsi questo sembra a ora un confronto molto impari. La palla della russa, malgrado vada con un top-spin estremo sul dritto, non corre abbastanza. Le servirebbe una profondità da raggiungere gli ultimi centimetri di campo in ogni fase del palleggio, quantomeno per impedire alla polacca di fare sostanzialmente quello che vuole.
È stata anche un po’ fortunata, Iga, perché nei primi tre game ha trovato importanti accelerazioni di dritto a pizzicare la riga in momenti cruciali: il primo sulla palla del 2-0, il secondo per tornare in parità salvando la seconda palla break consecutiva nel game che le ha dato poi il 3-0. Subito abile a scavare un solco importante, da lì è stata sommaria amministrazione. Non ha ammazzato il set sprecando un 15-40 sul 3-0, ma al servizio procedeva tutto senza affanni e sul 5-2 ha preso un nuovo break facendo soprattutto correre la russa da sinistra verso destra, perdendo tanto campo. Uguale partenza nel secondo parziale dove un immediato break, confermato, le ha dato un nuovo 3-0 di vantaggio. C’era qualche errore in più, soprattutto col dritto, ma al di là di una palla break offerta sul 4-2 e ben salvata non ha mai veramente sofferto più di tanto chiudendo 6-2 6-3 in un’ora e venti minuti.
Garcia invece ha vinto un match abbastanza tirato contro Gauff, emergendo soprattutto nella fase finale del primo set. 6-4 6-3 il punteggio finale, dove la statunitense non è riuscita ad avere quell’apporto che sperava col servizio (61% di prime palle in campo, scarsa resa sia con la prima che con la seconda palla) per contrastare una francese che non veniva da un periodo particolarmente brillante ma che oggi, favorita forse anche dalle condizioni indoor, l’hanno portata a prendersi un’importantissima vittoria. Dopo cinque anni di assenza, Caroline è tornata alle Finals riproponendo il ruolino di quel Round Robin 2017 dove vinse il girone perdendo una sola partita, a risultato però già acquisito nella terza giornata. La francese, recuperato un iniziale break di ritardo, è stata sempre avanti nel punteggio fino a quando sul 5-4 si è presa la prima frazione. Nella seconda è risultato decisivo il game vinto in risposta sull’1-1 con cinque chance di chiudere mancate da Gauff, che era anche avanti 40-15, per poi perdere nuovamente la battuta. È cominciata una fase più irregolare, tre break consecutivi, ma sul 4-2 la francese ha poi confermato il secondo allungo e sul 5-3 ha chiuso la pratica.
Capitolo pubblico: non ci siamo. Gli inviati della tv polacca Canal+ hanno proposto un piccolo “reportage” sulle loro pagine social di come l’evento non sia pubblicizzato nemmeno nella città di Fort Worth se non con qualche indicazione sui pali della luce ai bordi delle strade. Per i ritmi statunitensi, il caos di una grande città e la concorrenza di sport ben più popolari come l’NBA o il baseball, a livello di marketing è fin qui un fallimento totale. A salvare un minimo la situazione, ieri, c’è stato un folto gruppo di polacchi che sono accorsi per vedere la loro numero 1 del mondo giocare, oltre a diversi statunitensi che hanno conosciuto Swiatek anche grazie alla vittoria nell’ultimo US Open e sono poi rimasti per Gauff. Di fatto, però, probabilmente non si arrivava a 2000 in uno stadio la cui capienza ufficiale è a 14000 e per questo torneo il secondo anello non viene nemmeno usato. Per chi pensa “beh, c’è già più gente di lunedì” è solo una magra consolazione. La stessa Swiatek ha fatto notare la propria delusione a bordo campo, ripetendo poi l’appello al pubblico in un breve video sulle storie Instagram della WTA.
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