Un 6-3 6-2 chiama l’altro, per giunta praticamente con la stessa durata.
Le prime due partite di Iga Swiatek in queste WTA Finals a Fort Worth sono l’esatto opposto di quanto avvenuto un anno fa a Guadalajara e, per tanti motivi, non poteva essere diversamente.
La giocatrice che sta scendendo in campo orma da diversi mesi a questa parte è una lontana parente, con un’accezione quantomai positiva, rispetto alla giocatrice che chiudeva il 2021 tra qualche luce e diverse ombre, concludendo in Messico con una settimana molto difficile dove ha avuto anche le mestruazioni che rovinarono l’esordio contro Maria Sakkari e fu la prima giocatrice eliminata delle otto protagoniste. Quest anno non è la prima qualificata, sebbene il pass sia stato ufficialmente staccato da vincitrice del proprio girone, ma era lecito attendersi una gestione del momento ribaltata completamente rispetto a dodici mesi fa.
6-2 6-3 a Daria Kasatkina all’esordio, in un’ora e 22 minuti. 6-3 6-2 oggi a Caroline Garcia, in un’ora e 23. La francese, che l’aveva battuta a fine luglio a Varsavia, è stata travolta nel punteggio prima che nel gioco soprattutto perché la sua tattica dopo un inizio particolarmente favorevole è crollata e non ha mai cercato una nuova via. Garcia voleva soprattutto imporsi con la risposta, come avvenuto in estate in Polonia, colpendo a tutta forza ogni palla che le passava davanti. Non c’era intenzione di far partire lo scambio, terreno dove Iga avrebbe a poco a poco ribaltato l’inerzia, e se la polacca fosse riuscita a superare le prime due frustate Caroline cercava per lo più il centro del campo sempre con un colpo molto profondo e potente, per destabilizzarla e toglierle ogni angolo. E l’inizio per la transalpina era stato molto importante, anche per le pochissime prime palle in campo di un’avversaria che sul 2-2 viaggiava attorno al 30% su questo punto. Il copione poi era sempre quello, con una Swiatek fin lì molto bloccata nello spingere la seconda palla e sistematicamente investita sul proprio dritto.
Swiatek però è stata strepitosa nel non lasciarla scappare, perché sotto 1-2 e con già un break di ritardo si è subita i primi due ace del match, altri due dritti vincenti, eppure ha sfruttato ogni circostanza favorevole per tenere vivo il game, cancellare due chance del 3-1 prima riuscendo ad attaccare il servizio della transalpina e poi facendo un bel passante col dritto, costruendosi il controbreak con due ottimi scambi conclusi col rovescio protagonista con altrettanti vincenti. Lì per lì probabilmente era presto per capire che importanza avesse quel momento, ma l’aver subito riagganciato la francese ed essere tornata avanti (anche con buona dose di fortuna) risalendo da 15-40 ha cominciato a girare la situazione a proprio favore anche se ha ricevuto una mano molto importante dall’avversaria quando dopo il primo game della partita tenuto a zero ha messo insieme altri quattro punti consecutivi per il break sul 4-3. Prima un dritto in rete, poi vedendosi punita per non aver chiuso un dritto a tre quarti campo, affossando in rete un rovescio in avanzamento e completando l’opera con un doppio fallo sullo 0-40 dove ha tirato la seconda ancor più forte della prima mancando però il campo di diversi centimetri.
Sul 5-3, Swiatek ha chiuso un importantissimo primo set fronteggiandosi nuovamente con l’enorme aggressività in risposta della francese ma risalendo da 0-15 e 15-30 riuscendo poi a mettere più prime da destra e cercando sempre più di frequente il rovescio, con Garcia incapace di far partire lo scambio. Ha avuto bisogno di tre set point, ma alla fine un nuovo servizio non risposto le ha dato il 6-3. Nel secondo set è stato tutto un po’ più agevole, grazie a un immediato break e al recupero da 0-40 sull’1-0, dove per la prima volta ha spinto rischiando un po’ di più con la seconda, andando verso il corpo dell’avversaria. Avanti 3-2, la numero 1 del mondo si è vista ripresa dal 40-0 ma proprio sulla parità ha gestito molto bene una risposta di dritto steccata che solo pochi punti prima l’aveva costretta all’errore e sul proprio vantaggio ha passato Garcia col dritto per mantenersi avanti nel punteggio e raccogliere i frutti del proprio duro lavoro al servizio portando Caroline a un nuovo calo per il break del 5-2 che ha condotto il match alla sua fine.
Domenica giocherà dunque la sua undicesima semifinale stagionale, su 17 tornei disputati, con un bilancio di nove vinte e solo due perse, entrambe nel mese di gennaio. Lo farà da campionessa del proprio raggruppamento, dato che Daria Kasatkina ha battuto Cori Gauff sancendo l’eliminazione della statunitense e conquistandosi lo spareggio contro Garcia nella giornata di sabato. La russa si è imposta 7-6(6) 6-3 in poco meno di due ore di gioco, frutto di un match molto laborioso, delicato, a tratti teso e dove è emersa soprattutto la difficoltà di Gauff in questo periodo di contrastare le migliori del ranking col proprio tennis quando non è sufficientemente aiutata dal servizio. Il dritto, in particolar modo, è stato quasi sempre una condanna. Non è brillante, non ha rapidità di esecuzione, il braccio non è sciolto e così il suo lato peggiore diventa ulteriormente un problema. Pur avanti 4-1 la finalista del Roland Garros si è fatta riprendere, come anche da un 3-0 e doppio minibeak nel tie-break per cedere al terzo set point concesso. Nel secondo è scivolata subito indietro di un break, ha provato a riagganciare l’avversaria ma davvero poche cose han funzionato per lei, che sul 2-3 perdeva la battuta per la terza volta nel set e sul 5-3 Kasatkina chiudeva la partita con pieno merito, sfogando tutta la propria adrenalina dopo l’ultimo punto.
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