Cinque anni dopo, Caroline Garcia torna in semifinale alle WTA Finals.
Nel 2017 era giunta tra le migliori otto a Singapore dopo una grande cavalcata proprio nell’ultimo mese, vincendo i tornei 1000 di Wuhan e Pechino e superando Johanna Konta di una manciata di punti. Come spesso accade, l’ultima qualificata è anche tra le più in forma del gruppo e si spinse di fatti fino a un passo dalla finale, sconfitta soltanto contro Venus Williams.
È stata quella la sua prima e unica apparizione prima di rivivere quei momenti grazie all’estate del 2002, alla gioia del terzo titolo ‘1000’ in bacheca e al ritorno in top-10 che le hanno fatto staccare il biglietto per Fort Worth, Texas, dove grazie al soffrissimo 4-6 6-1 7-6(5) contro Daria Kasatkina è riuscita a prendersi l’ultimo biglietto utile per un posto al ballo delle migliori quattro.
Dovessimo raccontare le mille vicissitudini di una ragazza enfant prodige del tennis d’oltralpe, annunciata da tutti come un fenomeno e rimasta troppo spesso ferma al palo, non finiremmo più. L’ultima disavventura personale è stata la fine della collaborazione col coach che l’ha accompagnata a questa rinascita e che lui stesso ha motivato il brusco stop come una fase dove era venuto a meno il piacere di lavorare assieme a causa di qualche atteggiamento che ha fatto finire la magia. È arrivata a questo torneo col papà, figura spesso criticata, rientrato nel suo posto nel box e oggi si è presa questo spareggio fondamentale in una partita ricca di momenti e capovolgimenti.
La francese guidava nel primo set 4-2 e 40-30 prima di perdersi e lasciare quattro game consecutivi alla russa, che spariva però nel secondo set. La trama era abbastanza semplice, in questo caso, perché a una giocatrice completa e aggressiva, ma non sempre lucida ed efficace, si contrapponeva una vera scacchista ma che ad altissimi livelli farà sempre fatica a causa dello scarso peso (e spinta) impresso. 6-4 Kasatkina, 6-1 Garcia. La russa era da un anno e mezzo, circa, che non perdeva un match dopo aver vinto il primo set e nel parziale decisivo rientrava da un break di ritardo portando tutto alle fasi decisive. 4-4, 5-5. Game lottatissimi, tesi, faticosi. Chi era in risposta non ha comunque avuto vere chance, così ci si è ridotti al momento decisivo, dove la francese ha scattato nella seconda fase del tie-break prendendosi la partita e la sfida contro Maria Sakkari di domani nella prima parte di giornata in Texas, nella prima serata italiana.
Chi invece era già sicura della qualificazione era Iga Swiatek, che di fatti ha avuto alcune difficoltà durante l’arco della partita a rimanere sempre concentrata, variando fasi molto positive (come risposta mentale) ad alcune dove si incartava, non era reattiva. Così soprattutto nella prima fase Gauff, già eliminata, stava trovando buon agio al servizio e aveva visto arrivare due palle break sull’1-0, ben salvate però da una polacca che nei momenti importanti riusciva sempre a cambiare modalità e diventare letale. Si attendeva così il primo momento in cui la numero 1 del mondo fosse riuscita a mettere in campo qualche risposta aggressiva e, arrivato, il match si è spaccato del tutto. Finirà 6-3 6-0 per Swiatek, giunta al ventiduesimo 6-0 della sua stagione, che dal 3-2 per la statunitense ha vinto 10 game consecutivi. È bastato veramente poco a Swiatek per prendere il comando, seppure abbia dovuto attendere fino alla quarta palla break sul 3-3. Da lì in poi, però, la partita è scivolata sempre più rapidamente verso la sua fine.
Domani dunque Garcia e Sakkari apriranno la giornata texana mentre in serata, con inizio all’una di notte in Italia, Swiatek scenderà in campo contro Aryna Sabalenka.
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