Per il terzo anno consecutivo Ostrava si presenta nel calendario del circuito femminile con uno dei tornei WTA 500 più attesi.
Come Stoccarda, Berlino, Adelaide, ha la fortuna sia della collocazione abbastanza buona nel calendario stesso, sia ha la possibilità di avere di base giocatrici di alto livello che verrebbero a parteciparvi tra tenniste ceche e altri volti di spessore come Iga Swiatek che farà domani il suo esordio contro Ajla Tomljanovic.
Tra ieri e oggi le battaglie sono state tante, anche perché il terreno sembra essere particolarmente lento e già ieri nei tre set tra Madison Keys ed Elena Rybakina (con la kazaka uscita vittoriosa) si notava come entrambe si trovassero a scambiare molto più del dovuto per essere sul veloce indoor. Proprio ieri ha fatto il suo esordio positivo, ma anche lì con tre set duri, Petra Kvitova entrata in tabellone con una wild-card dell’ultimo minuto e che affronterà ora Paula Badosa, mentre oggi la connazionale e rivale Karolina Pliskova ha subito una (nuova) sconfitta molto pesante. L’esordio per lei non poteva finire peggio di così: 6-0 7-6(3) per la qualificata Alicia Parks, statunitense classe 1998.
Park ha giocato piuttosto bene, incidendo in ogni momento da fondo campo, contro una Pliskova da subito apparsa in giornata no, mentre nel secondo parziale è stata brava prima a recuperare un break di ritardo e poi a non smarrirsi quando non è riuscita a chiudere il match col proprio servizio a disposizione sul 5-3. Giunta al tie-break, dal 2-2 ha fatto l’allungo decisivo fino al 5-2 e dopo la prima vittoria contro una top-20 in carriera giocherà ora contro Maria Sakkari, numero 4 del seeding e top-10, che ha approfittato di un bye all’esordio ma che deve soprattutto ritrovare se stessa dopo la pessima finale giocata a Parma.
Rybakina, vincitrice contro Keys, non avrà invece la numero 8 del seeding Aljona Ostapenko che ha rimediato la terza sconfitta consecutiva dalla finale di Seoul e probabilmente incomincia a sentire le fatiche della sua stagione dato che già tra la finale in Corea del Sud e il primo turno (perso) a Tallinn aveva lamentato una sensazione generale di grande stanchezza oltre ai primi acciacchi di stagione. La lettone, addirittura, ha buttato via la partita contro Aliaksandra Sasnovich venendo travolta 6-2 6-2 e rimediando la prima sconfitta in carriera contro la bielorussa.
Daria Kasatkina, testa di serie numero 5, si è invece imposta 7-5 6-4 contro Emma Raducanu e affronterà al secondo turno Ekaterina Alexandrova, che si è imposta ieri in tre set contro Victoria Azarenka. L’ennesima partita giunta al terzo set è stata invece quella che ha chiuso la giornata odierna tra Belinda Bencic e una Eugenie Bouchard riapparsa solo di recente dopo 14 mesi di stop. Per la canadese c’era stato un importante problema alla spalla destra a fine marzo 2021, un intervento chirurgico, uno stop che doveva durare un anno ma qualche complicazione l’ha poi spinta fuori fino all’estate dove ha partecipato a qualche ITF prima del rientro nel circuito WTA a Chennai, in India.
Oggi la prima partita in un torneo 500 e due ore e mezza probanti pur però senza sfigurare contro Bencic, che si è imposta sì come da pronostico ma soltanto 6-7(7) 6-1 6-4. Sembrava una partita che la svizzera potesse gestire abbastanza tranquillamente fin quando sul 4-2 nel primo set non ha concretizzato due chance di doppio break. Da lì è cambiato praticamente tutto, perché la canadese è rientrata abbastanza forte nel match e già sul 5-4 ha avuto un set point. Si è presa il parziale “soltanto” al tie-break, con Bencic che ha giocato particolarmente male nei momenti più importanti: è rientrata da 4-6, ma sul 7-6 e servizio ha perso entrambi i punti. Gravissimo il secondo, quando lanciata verso rete ha colpito male lo schiaffo al volo di rovescio ed è stata passata. Per entrambe, poi, la serata di colpi al volo è stata piuttosto negativa. Non era nemmeno una questione di sole voleè, c’erano proprio problemi a chiudere anche gli schiaffi al volo e l’avversaria riusciva spesso a giocare un passante per una voleè che se passava la rete era spesso tremebonda. Da fondo campo era spesso tutto molto più semplice, sebbene la lentezza del campo desse molto più fastidio a Bencic, che col dritto faceva tanta fatica a chiudere i punti se non proprio con una precisione chirurgica o prendendo in contropiede l’avversaria.
Bouchard, vinto il primo set in maniera comunque molto coraggiosa, ha avuto un calo importante, e prevedibile, nel secondo set dopo aver perso sull’1-0 la battuta da 40-0. Nel terzo è rimasta agganciata fino alla fine. Sarebbe forse potuta essere una situazione molto più agevole per Bencic che però troppo spesso nei momenti chiave peccava in concentrazione o esecuzione, buttando malamente tre palle break già nel primo game. Tra qualche errore di troppo e potenziali occasioni mancate, Belinda è riuscita a mettere la freccia sul 2-2. Di nuovo, sul 4-2 non concretizzava alcune importanti situazioni ma sul 4-3, stavolta, riusciva a salvarsi grazie a un rovescio incrociato sul 30-30 che ha pizzicato la riga e, sul 5-4, è risalita da 15-40 con ottime prime palle per chiudere al secondo match point.
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