Giornata dai due volti per Iga Swiatek che si è presa sì una nuova semifinale, la decima della sua stagione, ma che ha ammesso alla tv polacca a fine partita che vedrà se riuscirà a scendere in campo domani a causa di un raffreddore comparso oggi per la prima volta.
La polacca ha vinto una vera battaglia contro Caty McNally, un 6-4 6-4 che tradisce abbastanza quanto visto in campo, e grandi meriti vanno dati alla numero 1 del mondo per come ha gestito le diverse fasi di una partita in cui in 10 turni di battuta soltanto in una circostanza non è stata indietro nel punteggio.
Aveva di fronte la numero 151 del mondo, eppure le due hanno avuto abbastanza trascorsi alle spalle. McNally è ancora molto acerba per il circuito WTA, ma ha tanta qualità e carattere e nel periodo junior ha battuto due volte su due la stessa Swiatek, compresa la semifinale del Roland Garros 2018 quando le salvò due match point. Oggi ha avuto tantissime chance, momenti in cui poteva magari far sua l’inerzia e cambiare il copione dell’incontro, e sistematicamente Swiatek riusciva a emergere. La differenza però rispetto agli altri giorni è questo raffreddore che Iga ha definito “leggero” alla tv polacca CanalPlus Sport ma che era impossibile da nascondere nei tanti momenti in cui si dirigeva a fondo campo e oltre ad asciugarsi dal sudore (parecchio, più del solito) continuava a soffiare per pulirsi. Sempre nell’intervista, poi, ha ammesso che adesso dovrà vedere. Non è certa di cosa sarà tra meno di 24 ore, quando dovrà scendere in campo contro Ekaterina Alexandrova che nell’ultimo match di giornata ha superato Tereza Martincova 6-1 4-6 6-1.
A livello fisico mancava qualcosa. O meglio: ha chiesto uno sforzo importante malgrado a tratti si notasse che non riuscisse a incidere. Tanti, tantissimi meriti vanno comunque alla coetanea, proveniente dalle qualificazioni, che le ha tenuto il fiato “sul collo” fino all’ultimo. 15-40 nel primo turno di battuta, 0-30 nel secondo. L’inizio al servizio di Swiatek era già di grande affanno. Iga ha perso la battuta sul 2-2 alla quinta palla break complessiva, la seconda del game. Non meritava di perdere quel punto, probabilmente, perché aveva fatto tutto alla perfezione se non forse non angolare particolarmente l’attacco di rovescio in lungolinea su cui McNally si è fiondata e in spaccata l’ha passata. La reazione è stata importante, non mollando un lungo game ai vantaggi, riaperto dal 30-0 e preso alla seconda chance cominciando a trovare più profondità e pericolosità col dritto, arma chiave oggi. Dalle varie fasi di parità in avanti ha cominciato un pressing a tratti asfissiante da fondo campo che ha dato l’unico game al servizio agevole della sua giornata sul 3-3 e il quasi break sul 4-3 vanificato da un brutto schiaffo al volo sul 30-30.
Salita 5-4 ha vinto due scambi pesanti dallo 0-15 grazie alla risposta per prendersi il parziale. Nel secondo tutto si è fatto ancor più tirato. È vero che è salita 3-0 e non è mai stata indietro nel punteggio ma la brillantezza era calata un bel po’. Di fatto il primo vincente del parziale è arrivato nel quinto game, quando era avanti 3-1 grazie a un mezzo miracolo nel primi tre game: rientro da 0-40, break e nuovo rientro da 0-30 con palla break salvata per il 3-0. Ha speso tanto in quel frangente e McNally, con prontezza, si è rimessa a macinare gioco dimenticando le tantissime occasioni non sfruttate. Non ci è voluto molto per arrivare al controbreak in un turno di battuta (il quinto) segnato anche da un doppio fallo della polacca e un dritto finale molto fiacco in rete. L’aggancio sul 3-3 è arrivato con due palle break salvate tra un ottimo servizio e una coraggiosa discesa a rete. Un ace, il primo della sua partita, con la seconda le ha portato la parità nel punteggio. Nell’ottavo game McNally è riuscita a risalire da 0-30 solo col servizio, mentre Iga si è tirata su da 0-15 aiutata da uno dei tanti passanti strepitosi della sua giornata col rovescio sul 15-15. La grande esultanza per aver tenuto il game del 5-4 è stata accompagnata poi da un nuovo turno di risposta dove con la risposta la polacca si è portata in grande pressione, trovando l’ennesimo passante di rovescio vincente per lo 0-30 e aiutata dal nastro che ha condotto fuori il dritto dell’americana.
La partita è finita dunque 6-4 6-4. Un punteggio che letto così sembrerebbe “standard”, ma niente di più falso. Adesso c’è da attendere e capire cosa sarà del suo torneo. Oggi ha ricevuto un’ovazione dall’arena stracolma di polacchi, ma la faccia nei componenti del suo angolo non era delle migliori.
Nell’altro quarto di finale disputato Barbora Krejcikova ha ottenuto una vittoria piuttosto importante contro Alycia Parks, anche lei statunitense, anche lei qualificata, e anche lei protagonista di un ottimo torneo. È finita 7-6(7) 6-3, con la campionessa del Roland Garros 2021 giunta così alla settima vittoria consecutiva e alla seconda semifinale in due settimane dopo quella di Tallinn. Ottima al servizio dopo una partenza stentata (7 punti persi nei primi 11) vincendo i successivi 17 fino al 2-0 nel tie-break. In mezzo tantissimo equilibrio, perché Parks sbagliava forse un po’ di più e viveva abbastanza al limite tra vincente ed errore, ma capace di risalire due volte nel tie-break e avere set point sul 7-6 dove però Krejcikova ha giocato due punti da manuale compreso uno smash da fondo campo sulla riga di fondo. Alla fine, sul 8-7, Park si è “condannata” con un doppio fallo. Nel secondo parziale le energie di Alycia sono calate ed era solo questione di minuti prima che Barbora prendesse saldamente il comando, cosa avvenuta nel passaggio dal 2-2 al 5-2, complice un pessimo turno di battuta dell’avversaria sul 3-2. Per lei, ora, Elena Rybakina che ha superato 7-6(5) 6-4 Petra Kvitova.
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