Mancava dai campi da quasi un mese e Iga Swiatek non poteva mancare l’appuntamento di Ostrava.
La cittadina della Repubblica Ceca è vicinissima alla Polonia, il torneo WTA 500 ha dovuto addirittura incaricare una persona in più nella gestione degli accrediti perché si occupasse esclusivamente di tutte quelle in arrivo dal paese confinante.
Già lo scorso anno Iga ha provato questa sensazione di essere, per la prima volta, come a casa. Quest anno ha giocato a Varsavia e a Ostrava ora cerca di fare meglio del 2021 quando fu fermata in semifinale contro Maria Sakkari. L’esordio, nel primo match dallo US Open, è stato più che discreto malgrado poi, sul 7-5 2-2 per la numero 1 del mondo, Ajla Tomljanovic si sia dovuta ritirare per dei dolori al ginocchio subentrati qualche game prima.
La sensazione principale era che questa superficie, molto lenta, potesse aiutarla molto più di tutta la trasferta in Nord America in estate. Appoggi solidi, dritto che girava molto bene e un primo parziale impostato “alla Swiatek” che poteva tranquillamente finire con un netto 6-1 in mezz’ora di gioco, seguendo la linea del loro ultimo precedente a Toronto quando l’australiana si arrese 6-1 6-2. Da lì ad avere un parziale di quasi un’ora e 10 minuti però si è avuta un’ottima versione di Tomljanovic che ha approfittato molto bene di un piccolo passaggio a vuoto della polacca quando sul 4-1 ha giocato con sufficienza tutti i punti sulla parità, finendo per lasciare il game all’avversaria che nel turno di risposta successivo si è presa i punti più importanti. Il primo cambio di passo è arrivato sul 4-2 15-15 quando Swiatek ha messo lungo un rovescio lungolinea dove per la prima volta non era in controllo dello scambio, e sulla palla break concessa la risposta di rovescio dell’avversaria ha rimesso tutto in bilico.
Sul 3-4 Tomljanovic ha giocato un ottimo game al servizio dove si è visto il cambio di marcia importante nel suo modo di colpire. Swiatek non era particolarmente calata, non aveva enormi responsabilità pur trovandosi poi a dover salvare due chance del 5-4 e servizio per Ajla, semplicemente la maggior rapidità di esecuzione, dinamismo e profondità dell’australiana avevano aperto uno scenario nuovo e quasi imprevedibile. Tomljanovic ha forse preso un rischio eccessivo sulla prima palla break del 4-4 quando le è arrivata una palla sporca per cambiare col rovescio lungolinea, sulla seconda invece è stata molto brava la numero 1 del mondo che col servizio si è poi tenuta avanti nel punteggio. L’australiana però sbagliava molto poco e stava puntando soprattutto al rovescio di Swiatek stringendo bene l’angolo, mentre Iga cercava più di lavorare la palla con attenzione, col dritto, facendola girare tanto e provando un po’ a spezzare questa aggressione continua. Sul 6-5 per la polacca è arrivato il break che ha deciso il parziale: benissimo Swiatek in risposta, che non ha mai dato punti gratuiti al servizio all’avversaria, meno quando dallo 0-30 si è fatta riprendere e superare sul 40-30 con un brutto dritto (c’era spazio per non colpire cercando la riga laterale) in lungolinea. Si è però ripresa, annullando la chance del tie-break e trovando il passante che è valso il set.
Nel secondo parziale non ha cominciato bene al servizio ma sull’1-0 Tomljanovic ha preso il controbreak dopo un game da 7 parità e dove le grandi corse dell’australiana hanno portato a quel fastidio al ginocchio che l’ha poi costretta al ritiro. Si è visto su una delle varie parità quando Ajla, stremata dall’ennesimo tergicristallo, si è lasciata andare a una smorzata comunque pregevole e su cui Swiatek ha dovuto superarsi per arrivarci e piazzare la palla di là, ma lei si è proprio fermata coi piedi guardando l’avversaria che nel punto successivo, su una discesa a rete e buona voleè bassa è di nuovo arrivata in corsa piazzando la palla con lo strettino alla sua destra. C’è voluto un po’, ma alla fine Iga ha fatto l’1-1 complice anche il movimento sempre più delicato dell’avversaria quando veniva spostata a destra (e il top spin di Swiatek la costringeva a fare molti passi). Iga ha salvato la chance di 1-2 per salire avanti e nel cambio campo successivo c’è stato un medical time out per l’avversaria che, pur tenendo la battuta, ha deciso per il ritiro.
Swiatek domani riposerà, in attesa di scoprire la sua prossima avversaria che sarà una tra la qualificata Caty McNally e la wild card Karolina Muchova che oggi ha compiuto una piccola impresa battendo nel match di primo turno 6-4 6-4 Beatriz Haddad Maia, rimontando da 2-4 e 0-40 nel secondo set. Buon esordio anche per l’altra ceca, reduce dal titolo a Tallinn, Barbora Krejcikova che ha battuto 6-2 6-2 Shelby Rogers.
Nel match serale, Petra Kvitova e Paula Badosa si sono date battaglia per oltre due ore ed è stata la ceca a prevalere con un durissimo 7-6(4) 6-4. Rispetto a tante occasioni nel 2022, stavolta la spagnola ha venduto carissima la propria pelle mostrandosi la migliore per quasi tutto il primo set, mancando ben 5 palle break sul 2-2 e lasciando la presa solo in un tie-break dove Kvitova ha messo in campo alcune risposte ottime e ha preso in mano l’iniziativa. Nel secondo parziale la ceca ha preso il primo vantaggio sull’1-1, rientrando da 40-15 Badosa, ma ha perso quasi subito la guida, salvo ritrovarla con un nuovo break sul 3-3 e condotto in porto malgrado il grande pathos dei game conclusivi. Scambi bellissimi, sei match point salvati da Badosa sul 3-5 e un altro sul 4-5 40-30 prima di capitolare solo all’ottavo.
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