Per quanto si potesse temere un incontro non del tutto agevole non era certamente prevista una sconfitta di queste dimensioni contro un giocatore sicuramente in un momento buono della sua carriera ma insomma, va bene che è svizzero ma a tutto c’è un limite. Sinner ha completato questa sua annata piena di chiaroscuri con una sconfitta secca, solo parzialmente spiegabile con qualche affanno fisico, dalla caviglia non del tutto guarita alla mano forse con una vescica. Troppe distrazioni che non servono a coprire del tutto una prestazione da dimenticare. Sinner ha cominciato subito arrancando, perdendo il servizio in apertura di match, anche grazie ad un nastro sfortunato, ma solo nel sesto game è sembrato poter rientrare in partita. Si è procurato due palle break grazie ad un buon attacco di dritto chiuso da una facile volée ma poi ha combinato due disastri col rovescio e il primo set si è chiuso lì, perché Jannik ha perso un’altra volta il servizio. Nel secondo set è cambiato poco, Sinner non ha sfruttato un’altra palla break in apertura e nel quinto game un doppio fallo e un rovescio senza pretese finito in corridoio hanno consegnato il match a Huesler. L’altro break finale è buono per le statistiche, ma Sinner era già andato via da un po’. Difficile capire cosa stia succedendo e nel campo delle ipotesi una vale l’altra. La nostra è che Sinner stia vivendo la fase in cui comprende che la lotta è durissima e che non è tanto vero quello che tutti gli andavano dicendo, cioè che era un fenomeno di precocità e che nel giro di un paio d’anni avrebbe dominato chiunque. L’ascesa di due ragazzi più giovani, uno che addirittura diventa pure numero 1 del mondo dopo aver vinto uno slam, le difficoltà nel giocare contro gli avversari veramente forti, quelli in top5 per capirci, contro cui proprio non riesce a vincere, hanno permesso la visita di alcuni dubbi. Il modo con cui li affronterà nel 2023 non può saperlo nessuno, sia d’auspicio l’osservazione che tutti i ragazzi ad un certo punto sono costretti a passare una fase del genere. E Sinner ha solo 21 anni.
Complice anche i soliti guai fisici di Berrettini a noi è rimasto Musetti, da tempo quello più spettacolare dei nostri. Fa un errore chi crede che Lorenzo sia solo show, perché a poco a poco il toscano sta costruendo una sua solidità e via via che acquista convinzione non sarà semplicissimo batterlo. A Bercy si è aperto uno spiraglio interessante, perché Basilashvili non è un avversario insormontabile, e a dirla tutta, eventualmente, neppure Ruud. Ma facciamo un passo alla volta, siamo già contenti così.
Sconfitto prevedibilmente anche Sonego da un buon Tiafoe, ci resta ancora Fognini, che la buona sorte – e Berrettini – hanno rimesso in tabellone. Chissà che stavolta non finisca diversamente contro Fils.
Primo turno
Y. Nishioka b. A. Karatsev 6-3 6-4
J. Isner b. [Q] O. Otte 6-4 7-6(3)
S. Korda vs A. de Minaur
[16] F. Tiafoe b. [Q] L. Sonego 6-4 6-4
[9] T. Fritz b. A. Davidovich Fokina 7-5 6-2
A. Murray vs [WC] G. Simon
A. Bublik vs [Q] M. Ymer
M. Cressy b. D. Schwartzman 6-3 6-3
K. Khachanov b. S. Baez 6-1 6-1
[Q] M. Huesler b. [11] J. Sinner 6-2 6-3
L. Musetti b. [15] M. Cilic 6-4 6-4
N. Basilashvili b. [Q] Q. Halys 6-3 6-4
[WC] R. Gasquet b. A. Molcan 6-3 6-1
[12] C. Norrie b. M. Kecmanovic 6-2 6-4
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