Al termine di una sessione serale lunga e particolarmente emozionante, si è concretizzato il sogno degli organizzatori e dei tanti fan accorsi in tribuna.
A Tallinn, nel primo storico torneo WTA in Estonia, ci sarà il primo (e altrettanto storico) confronto tra i due monumenti del tennis locale.
Sia Anett Kontaveit che Kaia Kanepi si sono imposte, al set decisivo, in due partite molto delicate. Per entrambe, oltretutto, c’è stato bisogno di passare per almeno un paio di momenti abbastanza incredibili nei rispettivi finali di match. Partendo dalla numero 1 del seeding, che fronteggiava la qualificata numero 143 del mondo Ysaline Bonaventure, la partita sembrava incanalata in una buona direzione quando vinto il primo set aveva preso un immediato break di vantaggio nel secondo.
La belga, mancina, ha colpi molto piatti e penetranti, sembra anche fare poca fatica a muoversi e colpire. Aveva solo tre quarti di finale nel circuito WTA alle spalle, eppure tutto questo è sembrato non esistere. Ha messo in campo una qualità e una tenacia che dall’inizio del secondo set hanno quasi ribaltato le sorti dell’incontro. Finirà 6-3 3-6 6-3 per la beniamina di casa, ma tutto quello che è accaduto dall’1-0 e servizio Kontaveit nel secondo set ha reso veramente vicine le due. Anett non stava giocando male, anzi. Non aveva i numeri, spaventosi, di ieri contro Tereza Martincova ma il livello era comunque positivo. Solo che sull’1-0 15-0 ha perso uno scambio lungo e molto faticoso dove era solo in ricorsa di una palla sempre più profonda e che la allontanava sempre più dal campo. Ha speso tanto, e si è riflettuto tutto nei punti successivi.
Persa la battuta è cominciata una fase dove Bonaventure si prendeva la scena quasi incapace di sbagliare. Lasciava andare il braccio e spesso era vincente, o comunque con un’aggressività e una profondità che portavano l’estone in difesa. Raramente si è vista una Kontaveit così in indoor, costretta ad accorciare, senza più il vantaggio e l’anticipo che la rende molto difficile da gestire, costretta a resistere da fondo e sbagliando un po’ troppo. Il break sul 3-2 Bonaventure confermava la sensazione di un cambio di marcia dell’incontro che si è avviato così al terzo set. Cruciale, nel primo game, la palla break salvata dall’estone che poi ha indovinato sul 30-15 per l’avversaria la direzione dello schiaffo al volo trovando un gran passante e replicando poi sul 40-30 per la belga con la prima vera sbracciata di dritto da almeno 30 minuti a quella parte. Sulla parità la qualificata commetteva doppio fallo e apriva le porte al preziosissimo break per Anett, che confermava e saliva 3-0.
Nemmeno il momento di affanno ha tolto Bonaventure da questa fase dove tirava a tutta e sbagliava veramente poco. L’unica differenza rispetto al set precedente era la prima palla di servizio, calata nella percentuale. In risposta, però, la partita era ancora tutta da giocare. Aiutata dal servizio Kontaveit saliva 4-1 e sul 4-2 rimontava un 15-40 con ottimi servizi vincenti. Sul 5-3, poi, il momento che stava di nuovo per ribaltare tutto. Anett si portava 30-15, lì dove una risposta della belga sembrava lunga. L’arbitro stava per chiamare il 40-15 ma Ysaline ha chiesto hawkeye che ha mostrato come la palla fosse sulla riga (interna, addirittura). Il punto è stato ripetuto e una prima dell’estone che sembrava vincente è stata chiamata ‘out’ addirittura dalla giudice di sedia. Kontaveit ha chiesto hawkeye e la palla, incredibilmente, aveva rimbalzato dentro il rettangolo del servizio. Ne è seguita una lunga discussione con la numero 1 del seeding senza parole di fronte a un overrule così in una fase molto delicata. Si è perso un minuto, si è ripartiti ed è arrivato il 30-30. Kontaveit è riuscita a mettere la prima per arrivare al match point, ma un brutto doppio fallo ha rimesso tutto in gioco con addirittura la palla break Bonaventure nel punto seguente, mancata. Al secondo match point, la fine dell’incontro e l’enorme sospiro di sollievo che Kontaveit ha lasciato andare, in mezzo al boato del pubblico.
Il match successivo, con Kanepi in campo, non è stato da meno a livello di emozioni. Si è andati anche qui al set decisivo, addirittura al tie-break decisivo, e le tribune rimanevano piene in ogni ordine di posto. Kaia, 37 anni, si è presa una vittoria molto dura per 6-2 3-6 7-6(6) contro Karolina Muchova, in tabellone con una wild-card e scivolata al numero 224 del mondo. Dopo un set di apertura dominato, nel secondo dal 2-0 0-30 Kaia si è persa. Mancato di qualche millimetro il colpo del torneo (un passante di dritto in corsa su uno smash della ceca), ha fatto molta fatica a tornare aggressiva e precisa, lasciando che Muchova recuperasse lo svantaggio, salisse 3-2 e poi operasse l’allungo fino al 6-3. Il parziale decisivo è stato molto tirato, con Kaia che ha avuto le occasioni “migliori”, prima sul 2-1 dove è stata 15-40 mancando però le palle break avute, e poi sul 4-3 dove è arrivata fino ai vantaggi. Zero problemi nei propri turni di battuta, fino al momento decisivo.
Nel tie-break è partita molto forte, prendendosi due minibreak per il 3-0. Sul 5-2 però, con due servizi a disposizione, ha prima commesso doppio fallo e poi ha sparato malamente un dritto in rete. Sul 5-4 ha fatto un’ottima corsa in avanti per recuperare la smorzata e portarsi a due match point. Sul 6-5, col primo a disposizione sul servizio, ha invece deciso di fermare tutto sulla risposta della ceca. Una palla molto profonda, ma che già a prima vista sembrava troppo dubbia per prendersi questo rischio. Kanepi lo ha fatto, e non ha pagato: riga piena, 6-6, cambio campo. Sembrava una delle tante occasioni perse dalla veterana, che invece sul 6-6 ha trovato la forza per tirare il proprio dritto vincente in lungolinea dopo un lungo e laborioso scambio. 7-6, altro match point, e stavolta Muchova non ha retto col dritto sulla risposta potente ma centrale dell’avversaria.
Il boato enorme dalle tribune ha accompagnato Kanepi alla stretta di mano. Era fatta, si era materializzata la sfida contro Kontaveit. È solo un 250, ma l’atmosfera per tutta la settimana soprattutto quando sono in campo loro due è veramente sentita ed enfatica. E l’altra semifinale sarà comunque di ottimo spessore perché sia Belinda Bencic sia Barbora Krejcikova sono giocatrici che si esaltano in indoor. La svizzera ha battuto nel match di apertura di giornata Donna Vekic per 6-4 6-1, mentre la ceca si è imposta con un ottimo 6-3 6-4 contro Beatriz Haddad Maia, trovando quella semifinale che mancava addirittura dal torneo di Sydney a gennaio in una stagione dove quattro mesi si sono persi a causa dell’infortunio al gomito, poi il covid durante il Roland Garros e tutta la fatica fatta a ritrovare un po’ di risultati.
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