Non è ancora finita la carriera di Serena Williams, anzi.
La statunitense si è regalata una nuova serata speciale sull’Arthur Ashe Stadium di Flushing Meadows battendo in due ore e mezza la numero 2 del ranking WTA Anett Kontaveit e volando al terzo turno dello US Open, in una zona di tabellone tra l’altro che si fa sempre più invitante per lei.
È stata una Williams ben diversa, nello spirito e nel gioco proposto, rispetto a quella vista solo due sere fa contro Danka Kovinic nel match d’esordio e probabilmente viene da pensare sia anche frutto della differenza stessa a livello psicologico tra un primo turno e un secondo turno. Nel primo caso si va un po’ verso l’ignoto: non si sa bene quale atmosfera ci sia, come funzioneranno le gambe, cosa il corpo potrà dare, quale sarà la reazione personale soprattutto nel caso di Serena stessa in questo torneo così particolare per lei. Avevamo detto che potesse essere una situazione molto emotiva, per una tennista che si è fatta trascinare dai sentimenti (nel bene e nel male) durante la sua carriera.
Stavolta però no, non c’è stato nulla di extra, nel suo caso. La prestazione della ex numero 1 del mondo è stata da manuale, soprattutto per l’età che ha e la lunga assenza dai campi. Non è la Serena che crollò nel primo turno di Wimbledon, non è la Serena vista nei tornei di preparazione a questo Slam. Almeno nella testa e nell’esecuzione dei colpi era molto centrata, tanto che nel 7-6(4) 2-6 6-2 conclusivo ha vinto un primo set durato appena più di un’ora dove le due erano molto vicine nelle prestazioni ma Serena aveva subito creato di più in risposta, trovando cinque palle break tra il game sull’1-1 e sul 3-3. Ha sfruttato quella successiva, la sesta, sul 4-4 ma ha giocato piuttosto male quando doveva chiudere il parziale permettendo a Kontaveit di rientrare e tornare avanti nel punteggio. Il tie-break era la giusta conclusione e dopo un nuovo inizio equilibrato di nuovo la statunitense ha preso il comando dal 4-3 per chiudere 7-4 e prendendosi un set vitale per la sua partita.
Dopo aver spinto, bene, sull’acceleratore per oltre un’ora è arrivato il classico calo materializzatosi in tre turni di servizio persi all’inizio del secondo set, in una Kontaveit molto più aggressiva ed efficace, in un’estone che si portava avanti 5-1 e chiudeva agevolmente due game più tardi rimandando tutto al set decisivo. Purtroppo per lei, le responsabilità avute all’inizio del terzo set sono state tante e hanno fatto sì che Serena potesse tornare in postazione di comando. Pessimo l’inizio, dove ha cominciato servendo troppo nella zona di impatto perfetta per Serena e negli scambi non era più efficace, sbagliando molto più spesso il dritto colpendo male la palla. Era nettamente in difficoltà e un’avversaria in ripresa e sempre molto pericolosa ha approfittato di ogni centimetro che le concedeva per esaltarsi. Il break del 2-0 non è stato definitivo, perché poi Williams ha perso un turno di battuta da 40-0, ma Kontaveit era ancora in grande affanno e l’ha lasciata scappare sul 4-1. Ha avuto un’ultima possibilità sul 2-4, quando è giunta alla parità, ma sulla palla game la statunitense ha trovato una riga pesantissima con un lob in allungo. Dopo il cambio campo, la resa di fronte ai nervi.
Pessimo il turno di battuta dell’estone sul 2-5, perso a zero, che ha chiuso nella maniera più grigia un match dove per due set è stata alla pari o quasi della sua avversaria. Si era difesa bene nel primo set di fronte alle diverse chance avute da Williams ma quel frangente finale nel tie-break ha segnato la partita molto più di quanto si possa pensare. Serena, approfittando così anche lei di un tabellone che come spesso ormai capita si va a disintegrare con facilità a causa anche di un livello ben lontano da quanto ci si possa attendere delle teste di serie, ha ora Ajla Tomljanovic e poi eventualmente Aleksandra Krunic (che ha sconfitto Barbora Krejcikova in rimonta) o Lyudmyla Samsonova (che ha battuto la finalista 2021 Leylah Fernandez) per provare a mettere piede nei quarti di finale. È incredibile, ma ha la sua chance di andare alle fasi finali anche questa volta.
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