Alla Davis tra tennis, tifo e le Marche nel cuore

È qui la festa? A giudicare dal baccano della chiassosa e vivace Unipol Arena di Casalecchio di Reno in effetti sembra di assistere più a una tappa del tour Jova Beach Party che a un match di tennis.

Il comune emiliano dal 13 al 18 settembre ha ospitato uno dei quattro gironi della fase finale della coppa Davis con il gruppo dell’Italia, unendo così in un unico evento Bologna ad altre tre grandi città europee: Amburgo, Glasgow e Valencia. Chissà se  l’euforico tifo del palazzetto bolognese è stato riprodotto anche nelle altre sedi con gli stessi toni festosi! Infatti dopo quarantasei anni la Davis Cup è tornata a Bologna e lo ha fatto in grande stile con cinque giorni di tennis strepitoso e sfide emozionanti tra Italia, Croazia, Argentina e Svezia.

Va da se’ che giocare in casa ha fornito una spinta motivazionale enorme ai nostri campioni: Berrettini, Sinner, Musetti e i doppisti Fognini e Bolelli hanno ringraziato i tifosi italiani per il calore e l’entusiasmo manifestato durante i match vittoriosi che hanno permesso ai nostri azzurri di staccare il pass per la finale a Malaga.

Come dirà Berrettini ai microfoni del dopo partita giocare in casa è davvero speciale. Dello stesso tenore le parole che Jannik Sinner ha dedicato al pubblico al termine del tesissimo match contro Francisco Cerundolo del team Argentina: “Vi devo ringraziare, mi avete dato una grande mano, questa è stata una partita complicata.”

A ogni punto gli oltre 6.000 spettatori dell’Arena hanno scatenato il finimondo per sostenere l’altoatesino in quello che è stato l’incontro più bello della giornata. Vittima del tifo fragoroso anche Adriano Panatta, telecronista d’eccezione ingaggiato per l’evento, che non ha fatto mistero, con la sua spassosa ironia, di essere rimasto letteralmente assordato dai martellanti tamburi. Infatti anche se un calice di lambrusco e un cestino di sfiziose tigelle emiliane possono fornire allo spettatore una deliziosa distrazione, una volta entrati nel palasport è impossibile restare indifferenti  difronte al tifo scatenato del pubblico sugli spalti coordinato da un team di esuberanti  tifosi del…Volley. Già perché ai soci del Club “Lube nel Cuore”, principale gruppo di tifosi dei campioni d’Italia “Lube” di Civitanova, è stato affidato il compito di infuocare l’Arena bolognese e supportare con il tifo fino alla fine gli azzurri del tennis.

Segnalati proprio dalla Lega Pallavolo Serie A, la richiesta di partecipare alla Davis Cup non è che l’ulteriore conferma di come sia possibile incitare i giocatori con cori cantati a squarciagola, coreografie colorate e striscioni divertenti, sempre nel rispetto del FairPlay e della correttezza, dimostrando puro supporto ai propri atleti, senza mai offendere gli avversari, al limite sfondandone solo i timpani! Se appare curioso il retroscena che vede coordinare il pubblico del tennis da un manipolo di instancabili tifosi della pallavolo, anche i nostri avversari non si sono presentati impreparati all’appuntamento: la rumorosa banda croata e i campanacci argentini hanno sottolineato ogni punto dei propri beniamini in un clima da stadio, così insolito per il tennis ma proprio per questo irresistibile.

È molto probabile che il periodo magico dell’Italtennis abbia stregato anche i soci del Club “Lube nel Cuore” tanto che l’adesione all’iniziativa è stata così estesa che molti sono finiti in lista d’attesa! Questo insolito legame trasversale rimanda col pensiero a quell’idea decoubertiniana delle competizioni, forse oggi un po’ smarrita, ispirata a una visione pacata dello sport in cui la partecipazione vale più dell’affermazione.

Un rapporto di solidarietà tra discipline e persone che si riassume in un cartello scritto a mano innalzato da uno spettatore sugli spalti venerdì pomeriggio. Un piccolo cuore disegnato accanto a un grande messaggio: Uniti per le Marche. Come i tifosi di Civitanova hanno continuato a incoraggiare senza sosta i campioni azzurri per tutta la durata degli incontri del girone, adesso tocca a noi italiani dare supporto alle Marche devastate in questi giorni dall’alluvione. Il nostro “Forza Ragazzi”, intonato in coro a squarciagola, adesso è tutto per voi.

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